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Treni, sull'alta velocità sparisce la parola 'classe': Rossi la rivuole

Il presidente della Regione: "Il burocratese cancella le ingiustizie sociali, intanto chi viaggia in 'standard' paga il biglietto ai ricchi"

Sui treni ad alta velocità di Trenitalia scompaiono gli scompartimenti divisi per classi. Al posto delle 'classi', si utilizzano oggi parole 'smart', rigorosamente prese dall'inglese, come standard, premium, business, executive. Una decisione che non è andata già al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

“Sull'alta velocità ti invitano a salire sui vagoni secondo 'il livello di servizio acquistato'. La parola classe potrebbe infatti suscitare una coscienza di classe appunto, la consapevolezza di un destino comune e quindi di un riscatto comune. Invece se usi la perifrasi burocratese rientri subito nel mondo delle scelte individuali dove ognuno è solo ed è responsabile per se stesso”, ha scritto su un post su Facebook il governatore.

“Secondo questa logica – prosegue Rossi -, la condizione sociale dei ceti popolari non dipende da meccanismi sociali ingiusti e quindi modificabili ma è semplicemente una colpa personale di chi nella vita non sa o non può acquistare il livello di servizio adeguato. E intanto chi viaggia in classe standard (la più bassa, ndr) paga una parte del biglietto a chi viaggia in executive (la più alta, ndr)”.

“Tra un po' non parleremo più neanche di ceti popolari, ma di uomini e donne standard, di premium men, businessman ed executive men. E così la società avrà finalmente abolito la parola e pure la lotta di classe e tutti vivremo felici e contenti – conclude ironicamente Rossi, candidato a segretario del Pd e spesso in giro per l'Italia a presentare il libro 'Rivoluzione socialista' -, nel nostro livello di servizio acquistato”.

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