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Via Bronzino, inaugurati sei alloggi Erp ricavati da un ex asilo dismesso

"Penso cioè alle caserme semivuote o inutilizzate, come i Lupi di Toscana: se questi spazi fossero messi nelle disponibilità dei comuni potremmo dare risposte concrete all’emergenza abitativa e quindi alle esigenze dei cittadini"

Ieri taglio del nastro per sei nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica in via del Bronzino. A consegnarli ad altrettante famiglie il sindaco Matteo Renzi, il vicesindaco e assessore alla Casa Stefania Saccardi e il Presidente di Casa S.p.A. Luca Talluri.

“L’emergenza abitativa non va in ferie, non solo a Firenze ma in nessuna città – ha dichiarato il sindaco Renzi – anche perché da tanti anni i governi centrali hanno smesso di finanziare interventi sull’edilizia sociale e quindi i sindaci si trovano da soli a dover fare i conti con quella che è un’assoluta priorità. Oggi abbiamo fatto un altro pezzetto di strada. Nei prossimi mesi consegneremo oltre 330 alloggi, che si aggiungono agli oltre 1.600 già assegnati. Dopo via Bronzino, sarà la volta delle case in via del Pesciolino e al Pontignale. Continuiamo quindi a investire sull’edilizia residenziale pubblica anche se – ha sottolineato il sindaco – il tema centrale è quello degli enormi spazi inutilizzati nel cuore delle città. Accade a Firenze ma credo che accada anche negli altri territori. Penso cioè alle caserme semivuote o inutilizzate, come i Lupi di Toscana: se questi spazi, oggi del Ministero della Difesa o dell’Agenzia del Demanio, fossero messi nelle disponibilità dei comuni, potremmo dare risposte concrete all’emergenza abitativa e quindi alle esigenze dei cittadini”.

STORICO - Il complesso edilizio di alloggi popolari di via Bronzino fu iniziato nel gennaio del 1922 e completato nel maggio 1923. I 210 alloggi sono distribuiti su nove fabbricati costruiti in muratura ordinaria di pietra e mattoni a tre piani fuori terra oltre il terreno. Nel piazzale di centro sorge un fabbricato ad un solo piano nel quale vennero originariamente allocati l’asilo infantile e uno stabilimento per bagni e docce.

Nella porzione del fabbricato che ospitava l’asilo nido, funzione dismessa da tempo, sono stati ricavati i 6 alloggi (circa 50 mq. di superficie l'uno), di questi due alloggi sono convenzionali, sviluppati su di un solo livello e quattro alloggi, ospitati nel corpo di fabbrica centrale che fungeva da aula, sono sviluppati su due livelli, con zona giorno al piano terra e camera da letto su soppalco collegato da una scala a chiocciola. Gli alloggi sono dotati di cantina e di posto auto esterno. Il riscaldamento è centralizzato, con integrazione dei pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria. Il progetto ha lasciato praticamente inalterati i fronti esterni, caratterizzati dai grandi finestroni vetrati e dai decori delle facciate. 

“In questi anni la società ha lavorato in stretta sinergia con l’Amministrazione per dare una risposta concreta al disagio abitativo – ha dichiarato il presidente di Casa S.p.A. Luca Talluri – La ristrutturazione dello stabile è costato 564 mila euro, quindi 94mila ad alloggio. La peculiarità sta nel fatto che non è stato solo un recupero edile ma anche architettonico, mantenendo integro l’edificio del 1923 e ponendo una particolare attenzione alla parte degli impianti, preservando la sostenibilità ambientale ed ecologica, attraverso l’uso, tra gli altri, di pannelli solari”.

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