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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Tramvia, Palazzo Vecchio può pagare, commercianti pronti a chiedere i danni

Il sindaco aveva espresso perplessità sulla possibilità del Comune di Firenze di risarcire le attività penalizzate dai cantieri

"Nessun rischio di danno erariale: il Comune di Firenze può tranquillamente indennizzare le imprese che verranno danneggiate dai cantieri per la tramvia". Ne è convinta Confcommercio Firenze che ha affidato all'avvocato Paolo Tessari la conduzione di uno studio sulla questione. "L'amministrazione- spiga il legale in una conferenza stampa che l'associazione di categoria ha organizzato in piazza Dalmazia, dove passerà la linea tre della tramvia- potrà risarcire le aziende senza incorrere in nessuna sanzione da parte della Corte dei Conti". Il sindaco Nardella, continua Tessari, "ha accennato al rischio di violazione delle regole della concorrenza fissate da un trattato europeo che, in sostanza, vieta aiuti statali alle imprese" ma la sua affermazione "è solo in parte fondata".

Il divieto esiste, sì, "ma ci sono delle eccezioni e quella che ci interessa- spiega Tessari- è contenuta sempre in un regolamento europeo di recente emanazione (decorre da quest'anno), che consente sì l'aiuto da parte dello Stato o da una Pubblica amministrazione ad un'azienda, a patto però che sia inferiore, per ogni singola azienda, ai 200.000 euro complessivi in un triennio". Sotto questa cifra, prosegue Tessari, "l'aiuto viene considerato 'irrilevante' da parte dell'Ue. Insomma, nessuna regola della concorrenza viene alterata".

Il lavoro svolto dal legale ingaggiato da Confcommercio "fa chiarezza su un tema dibattuto" afferma Jacopo De Ria, presidente dell'associazione di categoria. "A questo punto, nulla impedisce all'amministrazione di pensare ad una serie di incentivi per le imprese che, già martoriate dalla crisi, dovranno vedersela anche coi cantieri", perché, continua De Ria, "i costi più alti dell'infrastruttura non possono ricadere sui commercianti". A questo punto, prosegue il presidente di Confcommercio, "sia il Comune di Firenze che la Camera di Commercio devono fare una scelta: gli indennizzi diretti non violano la legge e le risorse vanno trovate".

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