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Bufera Sguanci, la difesa sui social: "Sono antifascista"

C'è chi ne ha chiesto le dimissioni. Dopo l'incredibile gaffe di domenica il presidente del Quartiere 1 continua a comunicare attraverso Facebook

"Io sono molto di più e molto meglio di un post mal scritto". Inizia così l'ultimo commento che il presidente del Quartiere 1 di Firenze Maurizio Sguanci ha pubblicato circa un'ora fa sul suo profilo Facebook. 

Domenica è stato protagonista di una "gaffe" tutta social. Ha commentato un post scritto dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi (e candidato alla guida della regione Lazio per una lista di destra) dove ha affermato che "Mai nessuno come Mussolini ha fatto tanto per l'Italia in soli 20 anni". Nel giro di poche ore il commento del democratico (Sguanci è anche un fedelissimo renziano) aveva già fatto il giro del web. L'indomani alcuni esponenti della destra fiorentina hanno ironizzato: "Finalmente ha capito da che parte stare". Mentre il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Francesco Torselli ha detto: “Finalmente abbiamo capito a cosa serve il cosiddetto ‘patentino antifascista’ al quale hanno lavorato, per mesi, il PD e le altre forze politiche di sinistra presenti in consiglio comunale. Il regolamento che avrebbe dovuto impedire chissà quale rigurgito fascista a Firenze, adesso ha finalmente un destinatario: il Presidente del Quartiere 1, Maurizio Sguanci, al quale, per coerenza, immagino verrà in futuro negata la possibilità di manifestare a Firenze”.

"Dopo la tempesta legata ad un mio post - ha digitato questa mattina Sguanci - probabilmente mal scritto e che certamente ha dato adito a molteplici interpretazioni, alcune genuine, altre strumentali e del quale ancora mi scuso, mi sento in dovere di intervenire e fare chiarezza. Detto questo, e scusandomi ancora se mi sono male espresso, quello che non posso accettare è che mi venga dato di fascista o revisionista". Sguanci ha ribadito di essere antifascista e ha rincarato: "Chiediamo ai compagni chi è stato l’unico all’ultimo direttivo cittadino a parlare della necessità di fare politiche di contrasto a CasaPound, di riappropriarci, del territorio, delle collette alimentari".

Per la vicenda sembra addirittura in bilico la maggioranza di Palazzo Vecchio. Gli esponenti di Liberi e Uguali (ormai l'ex Mdp), che sostengono ancora la giunta Nardella, hanno chiesto le dimissioni del presidente di Quartiere. 


 

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