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Il bilancio

Regione, sì alla stangata Irpef ma senza crisi

Approvazione della manovra a tarda notte, Italia viva non partecipa al voto

Alla fine la maratona per l’approvazione del bilancio regionale si è conclusa senza alcuna crisi di maggioranza. La stangata sull’addizionale Irpef è passata senza il voto di Italia viva che si è limitata a uscire dall’aula anziché esprimere parere contrario. Il discusso emendamento è passato nel pomeriggio nella nota di aggiornamento al Defr, insieme a un secondo per la destinazione delle risorse ottenute alla sanità e ai ristori per gli alluvionati e ad un terzo, presentato dal capogruppo Iv Stefano Scaramelli per un collegamento ferroviario diretto tra Siena e Roma, su cui si è astenuto il Pd.  

A ruota sono seguite l’approvazione della legge di stabilità e nella tarda il collegato alla legge di stabilità e il bilancio di previsione triennale con i 21 voti favorevoli del Partito Democratico e quelli contrari di Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e Movimento 5 Stelle. La manovra finanziaria regionale prevede un totale complessivo di entrata e di spesa pari a circa 11,8 miliardi. 

Striscione in aula e polemiche sui morti per Covid

Nel corso della seduta polemiche per lo striscione “Giù le mani dalle tasche dei toscani” innalzato dai banchi dei consiglieri leghisti dopo l’intervento della capogruppo Elena Meini e per le dichiarazioni del presidente Eugenio Giani sui morti per Covid in Lombardia, “Le spese per i dispositivi sanitari in Toscana sono alte perché abbiamo un sistema pubblico. Ho la sensazione che qualcuno ci voglia portare a ricorrere al privato, ma io preferisco il sistema sanitario pubblico. Andate a vedere, quando arrivò il Covid, quanti morti ci sono stati in Lombardia e quanti in Toscana. Di conseguenza, io sinceramente preferisco un sistema sanitario pubblico”, le parole del governatore che hanno scatenato anche la reazione del suo collega Attilio Fontana: “Giani chieda scusa. Resto basito nel leggere affermazioni di questo tipo neanche nei momenti della propaganda più bieca si è arrivati a tanta bassezza. Paragonare lo tsunami scatenatosi in Lombardia a quanto vissuto in Toscana giocando sui numeri dei morti è vergognoso”.

Poi in serata il dietrofront dello stesso Giani: “Se Fontana fosse stato qui avrebbe capito che noi abbiamo semplicemente fatto un ragionamento politico e c'è la massima stima nei suoi confronti come nei confronti della sanità lombarda. Il ragionamento che ho fatto non aveva nessuno riferimento rispetto ad una posizione della Lombardia”.

Le dichiarazioni di voto dei gruppi consiliari

Per il capogruppo di Fdi Francesco Torselli, Il presidente Giani – ha detto – ha fatto capire che lo sbilancio sanità sia addirittura più alto di quello di cui oggi parliamo e questo è preoccupante”. Ha poi evidenziato che “non c’è collegamento con alluvione, come dicono dai banchi della maggioranza. C’è invece qualcuno che ha parlato di sacrifici, dicendo che i sacrifici si fanno, ma bisogna sapere a cosa servono i soldi. Siamo d’accordo”.  In ultimo ha ricordato che contrariamente a quanto detto dal presidente Giani a proposito di Tac o altra strumentazione, “deve essere chiaro, perché lo dice la legge, che i dispositivi alimentati ad elettricità non rientrano nel payback”.

Marco Stella di Forza Italia ha ricordato che “la Toscana è l’unica Regione che ha scelto di alzare le aliquote e mettere le tasse sui cittadini. Siete il partito delle tasse”, invitando poi senza successo Italia viva ad aprire la crisi: “Non c’è più maggioranza, a meno che i colleghi di Italia viva non votino favorevolmente al bilancio. Altrimenti, ci vuole il coraggio di mandare tutti a casa e andare a votare nel 2024”. Elena Meini (Lega) ha posto l’attenzione sui “contributi a pioggia assegnati attraverso le variazioni di Bilancio: la somma arriva a una cifra pari a 120milioni di euro: avremmo potuto evitare l’aumento delle tasse. Anche con la lotta agli sprechi: quanti contributi abbiamo dato alle società partecipate per coprire buchi? Sono molto dispiaciuta dall’atteggiamento di Italia viva – ha concluso la capogruppo –: speravo ci fosse più coraggio, che ci fosse un segnale chiaro. Noi abbiamo detto no alle tasse. È il momento di tornare al voto”.

 “Questi 200milioni di prelievo fiscale possono sembrare pochi sul totale del Bilancio – ha detto Irene Galletti del Movimento cinque stelle– ma allora forse era possibile reperirli senza mettere mano alle tasche dei toscani. Anche perché nel Bilancio ci sono tanti interventi a pioggia e nessuna programmazione generale”. Secondo Galletti, “quest’Aula è stata calpestata, perché non si può discutere un bilancio in sei giorni. È una modalità di discussione che ci impedisce anche di presentare atti collegati adeguati”. 

 “Siccome la nostra sanità ha un valore riconosciuto dalle agenzie, anche quelle governative, diciamo che i soldi li mettiamo dove mancano: per sopperire all’erosione del Fondo sanitario nazionale, per fronteggiare gli aumenti del costo dell’energia, per sopperire al mancato payback e per altre mancanze che derivano dai tagli del governo”, ha invece affermato Vincenzo Ceccarelli del Pd difendendo la scelta dell'addizionale Irpef:  “La nostra sanità va migliorata e efficientata. Noi diciamo più sanità per tutti, e infatti garantiamo più servizi di tutte le altre Regioni”.

Italia viva invece, come detto, non ha partecipato al voto: “La divergenza non vuol dire che non siamo consapevoli della necessità di queste risorse - il commento del capogruppo Stefano Scaramelli - abbiamo proposto altre questioni, che non sono state accolte. Oggi siamo arrivati vicini a un punto di caduta, poi scongiurato. Allo stesso tempo dico: nessuno scappi dalla responsabilità rispetto a quello che sta succedendo. Non lo facciano le forze del centrodestra che esprimono un governo a livello nazionale. Se c’è una legge deve essere rispettata, qualora il contenzioso in Corte costituzionale non trovi una soluzione positiva, ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità: quei soldi sono dei cittadini toscani”.

Aumento Irpef, Giani difende la scelta della Regione

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