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La Biblioteca Nazionale e l'Archivio di Stato sono a rischio

Il segretario del Confsal-Unsa lancia l'allarme sulle possibili disfunzioni della Biblioteca Nazionale e dell'Archivio di Stato. "Mancano i toner delle stampanti"

Sono le depositarie delle informazioni dell’intera Nazione. Libri, fascicoli e testi rari non possono varcare la soglia dei quei palazzi che preservano la storia del nostro Paese, restano lì fermi al sicuro nelle rimesse della cultura. Che però adesso sono a rischio. La Biblioteca Nazionale e l'Archivio di Stato, come peraltro altri uffici periferici, non avrebbero sufficienti fondi per pagare le utenze. Si è quasi alla sospensione dell’attività, denuncia il segretario nazionale del sindacato Confsal-Unsa, Giuseppe Urbino.  Sembra un paradosso. Un complesso predisposto alla tutela della memoria non riesce ad adempiere il proprio compito quotidiano?

La critica del sindacato va in alto, lassù, direttamente al Ministero.  "Non ci sono assolutamente i presupposti per un rilancio della cultura e non si vede un segno di discontinuità tra la vecchia gestione Bondi e l'attuale gestione Galan - dice Urbino - I nostri beni culturali rischiano ogni giorno di essere depredati perché manca in Italia una cultura dell'arte, del bello, una nuova visione e un rilancio di immagine che sarebbe compito di questo dicastero attuare ma che, con un ministro distratto da altre cose, difficilmente si potrà mettere in pratica". Per Urbino "nonostante i proclami propagandistici di inizio mandato, il ministero per i Beni e le attività culturali continua ad essere allo sbando, con fondi sempre più esigui, con poco personale, mal distribuito, disincentivato e demotivato. In molti uffici mancano persino fotocopiatrici funzionanti e i toner per le stampanti".
 

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