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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Benigni a Renzi: "Matteo ti candidi o no? Se lo chiede anche Balotelli"

Un ciclone il Roberto nazionale nel giorno della formalizzazione, dopo 13 anni, della cittadinanza onoraria conferitagli nel '99 dopo la vittoria dell'Oscar

“C’'ha trombato la miseria e semo rimasti incinta”. Parole amare. Una bicicletta, due operai, Bozzone guida e recita, Mario pedala, ascolta e approva. Il primo Carlo Monni, il secondo Roberto Benigni. Un film ma anche una sorta di lasciapassare che ha condotto ‘Robertaccio’ fino a ricevere il massimo attestato di stima fiorentino, la cittadinanza onoraria. Un riconoscimento già assegnatogli nel ’99, dopo l’Oscar per ‘La vita è bella’, ma che oggi ha ricevuto ufficialmente, con tanto di pergamena e spilla d’oro appuntatagli dal sindaco Matteo Renzi. Perché quindi le parole di Bozzone? In quelle parole estrapolate da ‘Berlinguer ti voglio bene’, di Bertolucci, c’era, anche se in chiave ironica, tutta l’amarezza ed in fondo una certa rassegnazione cosmica dell’allora classe operaia.E Benigni questa mattina, dopo aver fatto ridere, sognare, commuovere, parlando di lavoro si è fatto serio, ha rischiarato la voce, e ha ammonito: “Dentro la busta paga c’è un’altra ricompensa, misteriosa e più segreta: troviamo noi stessi, la nostra identità, ci si sente indipendenti dal mondo intero. È un punto fondamentale, sacro. Qualsiasi politica che mina questo diritto compie un sacrilegio”.

Applausi forti, come sempre quando sul ‘palcoscenico’ sale Roberto. Come quando cita il Vangelo e ripete le parole del Cristo: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Un frase cara al quasi sessantenne di Vergaio. “E facile direte voi, che ci vuole, basta voler bene agli altri. Non è così, Gesù l’ha fatto vedere perché è spettacolare. Noi ci dimentichiamo che quando dice ‘ama il prossimo tuo come te stesso’ ci dice: credete e amate voi stessi, quella è la grandissima cosa. Se non amiamo noi stessi non possiamo amare gli altri”.

Roberto Benigni riceve la cittadinanza onoraria di Firenze

Benigni è un gigante. Fisico minuto, una maschera, ma con una forza che investe e stordisce; così, come capita con la bellezza. Comico, satirico, poeta, filosofo, mescolati insieme; in una parola stupore. E risate come quando prende il microfono ed esordisce: “Grazie Firenze, ringrazio il Comune per questa onorificenza. Ho fatto un viaggio lunghissimo per riceverla, vengo infatti da una grande città cinese…Prato”. E poi ancora: “Sono onorato di essere qui nel Salone dei Cinquecento, 500 secondo l’Inps,  una cinquantina per la Fornero”. Guarda Renzi, ride e dice: “Ti ringrazio, so che mi hai fatto prendere questa cittadinanza per farmi pagare l’Imu

PRIMARIE, RENZI E BALOTELLI – Quando c’è Benigni si sa, il discorso prima o poi finisce in politica. Renzi accanto, nel pieno del tormentone primarie, il boccone è troppo ghiotto per lasciarselo sfuggire. “Renzi mi ha dato la cittadinanza per via delle primarie, così posso votare qui. Per questo tra una settimana sarò a Bologna per ricevere la cittadinanza da Bersani e dal sindaco Merola”. Finito qui? Neanche per sogno: “Matteo ti candidi o no? Perché non lo dici, perché non hai ancora deciso. Diccelo, svela il mistero. Se lo stanno chiedendo tutti. Anche Balotelli, l’avete visto no, davanti al portiere della Spagna si è fermato, non ha tirato e si è chiesto: ‘Ma Renzi si presenta o no?’. Boato. “Alle primarie poi si presentano tutti, c’è una fila enorme. Non a caso siamo nel Salone dei Cinquecento, tanti sono i candidati del Pd, per questo si riuniranno qui. Anzi pare non toglieranno gli spalti di Santa Croce montati per Tutto Dante”.

Dalla platea dei giornalisti allora qualcuno gli domanda se voterà Renzi: “Insomma avete capito... Voteresti Renzi alle primarie del Pd? Sì o no? Non cominciare Benigni, io ho detto sì o no... Ecco voi politici siete molto nebulosi”, ridendo. E poi ancora: “Io e Renzi ci siamo messi d’accordo... io ti do piazza Croce se mi voti alle primarie....ma per votare alle primarie devo avere la cittadinanza onoraria? Se lui diventa premier allora io farò il sindaco. La mia stima per Renzi è nota, sono anni e anni che ci diamo cittadinanze onorarie a vicenda. Quindi siamo un libro aperto”. “È vero in questo momento si sente l’aria di un grande cambiamento per il Paese... Sarebbe interessante che tutti i voti di quelli che non hanno deciso di votare, più che voti di protesta fossero voti di testa... si sente che qualcosa sta nascendo, che cambierà il nostro rapporto con le istituzioni, la nostra vita... quindi persone come Matteo Renzi sono tesori... insomma avete capito o no che voto Matteo Renzi?”, aggiunge ancora Benigni scherzando. Poi si fa serio e sottolinea: “Io sono per il voto plateale, lo vedrete il giorno che voto”. Anzi non manca di dare un pizzicotto a Renzi, una sorta di frecciatina: “Sono così onorato di essere qui con voi, in questa città oggi anche mia che ha avuto Brunelleschi, il più grande architetto di tutti tempi, il genio assoluto di Leonardo, il più grande pittore, Michelangelo, il più grande poeta, Dante, l’inventore della politica, Machiavelli, dove hanno inventato la stretta di mano, il bacio moderno, ed infine il sindaco più onesto di tutti i tempi, La Pira”.

MONTI – Non è mancato neppure un passaggio sul presidente del consiglio. Mario Monti? “Lo metterei in Purgatorio, non me lo fate mettere all'Inferno. Io lo metterei anche in Paradiso”. “lo metterei  - ha continuato – in un bel Canto del Purgatorio, dolce. “Il Purgatorio è la cantica più dolce, pacata, educata, ed anche la più tecnica e la più riuscita, perché tecnicamente perfetta. Monti potrebbe stare in un canto del Purgatorio in cui ci sono quegli spiriti tecnicamente perfetti”.

BERLUSCONI - E non poteva mancare una stoccata al ‘nemico’ di sempre, Silvio Berlusconi: “Finalmente questo riconoscimento dopo che da anni parlo di Firenze, certo sono 20 anni che parlo anche di un’altra persona, ma da Arcore non è arrivato nulla”.




 

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