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Battaglia di Anghiari, la richiesta di Renzi: "Superfici di ricerche più ampie"

Il sindaco di Firenze ha inviato una lettera chiedendo formalmente alla soprintendete Acidini la prosecuzione della ricerca del capolavoro perduto di Leonardo

“Siamo in presenza di una serie di dati accertati e di opportunità di acquisirne tanti altri per dirimere uno dei misteri più affascinanti della storia dell'arte e della cultura. Si tratta di cogliere questa opportunità decidendo di proseguire il lavoro di ricerca. E con la presente chiedo formalmente che la Sovrintendenza si pronunci in tal senso”. Firmato Matteo Renzi. Si tratta di uno stralcio della lettera con cui il sindaco di Firenze ha chiesto formalmente a Cristina Acidini, la sovrintendente del polo museale fiorentino, semaforo verde per la prosecuzione delle ricerche sulla Battaglia di Anghiari di Leonardo.

DOVE ERAVAMO RIMASTI – Le impalcature vuote nel Salone dei Cinquecento, sei buchi nell’affresco del Vasari, la presenza di un’intercapedine, tracce di lacca ed un nero dalla composizione chimica simile a quello della Gioconda. Le ricerche sul capolavoro del genio di Vinci, prima dell’inizio della primavera, si è fermata qui. Per alcuni conferme, per altri speranza, per altri ancora la riprova di un errore storico-scientifico. Poi la macchina, si è inceppata; uno stallo imperturbabile che si è protratto anche dopo la visita a Firenze del ministro dei Beni Culturali, Lorenzo Ornaghi. Genesi del fermo, le procedure legislative messe a tutela del patrimonio artistico. Ministero, Sovrintendenza, Comune di Firenze: è questa la trafila da rispettare. Per questo dopo i primi fori, le analisi, le tesi e le ipotesi il pallino deve obbligatoriamente passare in mano alla sovrintendenza fiorentina, l’istituzione territoriale emissaria del ministero. In pratica: Palazzo Vecchio deve dire nero su bianco come vuol procedere, la sovrintendente poi deciderà se accordare o meno il permesso. Ornaghi nella visita del 19 giugno scorso fu chiaro: “Non spetta a me decidere ma alla soprintendenza una volta acquisita tutta la documentazione necessaria”.Battaglia Anghiari (4)-2

E alla fine, la richiesta di avanzamento dei lavori, dopo settimane di attesa, è arrivata. Una lettera, come detto, vergata dal sindaco, inviata alla sovrintendente e al ministro. Una lettera in cui il sindaco si augura che “la situazione di stallo generata nelle ultime settimane” sia “rapidamente superata, anche per dare certezze al soggetto privato che ha generosamente sostenuto fino ad oggi l'iniziativa. Auspico quindi, condividendo il punto di vista formulato dal ministro Ornaghi nel corso del nostro recente incontro fiorentino, che la decisione della sovrintendenza possa maturare in tempi rapidi”.

PIU’ SUPERFICIE – Scorrendo le righe della missiva si entra nello specifico della ricerca, fino ad  arrivare al modus operandi vero e proprio, la carne del progetto futuro. “Il ponteggio addossato al pannello destro della parete est del Salone dei Cinquecento – continua Renzi nella parte tecnica, ovvero il nodo centrale dello scritto – offre una possibilità unica e irripetibile in tempi brevi di poter fare un intervento di consolidamento dei distacchi, nonché operazioni di pulitura e spolveratura di tutta la superficie del murale, cosa che non pare sia mai avvenuta negli ultimi 150 anni”. Da qui il grosso della richiesta, l’ipotesi tecnico-scientifica su cui dovrà esprimersi nel merito la Sovrintendenza: “Sarebbe auspicabile che nell'ambito di tale intervento, laddove si rendesse necessaria la rimozione di parte degli intonaci staccati per un loro consolidamento, si potesse procedere alle verifiche endoscopiche nelle aree di muratura messe a nudo dalla suddetta rimozione, disponendo di superfici di studio decisamente superiori per l'analisi visiva della muratura retrostante sia per il campionamento di quantità significative di materiale per le successive indagini”. Tradotto, avere più spazio di manovra per procedere e vedere oltre ‘l’ostacolo’.

PRELIEVI – Dopo la proposta tecnica una seconda richiesta: “Il quantitativo di materiale prelevato nei punti di passaggio individuati dall'Opificio, non è risultato sufficiente per ulteriori analisti di laboratorio, motivo per il quale dovrebbero essere effettuati nuovi prelevamenti di campione attraverso i passaggi già aperti in modo da ottenere una conferma a quanto già pubblicato su riviste scientifiche dal professor Maurizio Seracini”.

ERRORE – “Fermarsi a questo punto – sottolinea Renzi nello scritto – sarebbe un grave errore nei confronti della città di Firenze, dei ricercatori, degli studiosi ed anche del privato finanziatore dell'iniziativa”.
 

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