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Autostrade, variante di San Donato in Parlamento. M5S: "Minaccia ambientale"

Interrogazione al ministro Galletti. I pentastellati: "Da terre di scavo rischi per Valle dell'Isone"

I lavori alla terza corsia dell'autostrada, quelli all'altezza di Bagno a Ripoli, spaventano. Sulla cosiddetta variante di San Donato, opera contro cui si è già scagliato un comitato, adesso si è schierato il  Movimento 5 stelle - con un'interrogazione a prima firma Federica Daga – portando la questione alla Camera. Direttamente al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti.

 A preoccupare sono i detriti che vengono raccolti nei lavori di scavo, propedeutici alla costruzione della galleria e l'impatto che questo potrà avere dal punto di vista paesaggistico. 

In particolar modo, a non quadrare per i 5 stelle è la soluzione individuata per trovare loro una destinazione finale: ovvero, "nel centro della Valle dell'Isone, un enorme terrapieno alto 20 metri, nel quale dovrebbero essere collocati circa 1,5 milioni di metri cubi di terre e rocce, risultanti dagli sbancamenti effettuati per ampliare l'autostrada e dallo scavo della nuova galleria". Le conclusioni che vengono tirate dai deputati del Movimento tendono a dare voce a chi fra i cittadini ha lanciato l'allarme.

"La variante- si legge nell'atto depositato a Montecitorio- e la discutibile gestione delle terre di scavo potrebbe determinare un significativo aumento dei rischi idrogeologici, derivanti dal fatto che il rimodellamento morfologico graverà proprio sopra le sorgenti del fiume Isone, in un'area intrisa di acque, che alimentano le falde di attingimento di tutti i pozzi artesiani della valle fino a Ponte a Nicchieri".  

Daga e i suoi colleghi pentastellati parlano di conseguenze gravose sul territorio di Bagno a Ripoli, sul centro urbano di Antella, sempre a Bagno a Ripoli, "anche in considerazione dell'elevato pregio paesaggistico ed ambientale della Valle dell'Isone, del suo particolare microclima e della fauna autoctona di assoluta rarità come testimoniato nella relazione scientifica".

Pertanto, Galletti viene invitato all'attuazione di "soluzioni progettuali alternative, che individuino una diversa area per la destinazione delle terre e delle rocce da scavo".  Inoltre, Galletti dovrà chiarire se sia intenzionato ad adottare iniziative per "evitare la distruzione di specie animali e vegetali della Valle dell'Isone", protette dalla direttiva Habitat.
 

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