Arresti domiciliari per i genitori di Renzi: da #siamotuttiMatteo alle denunce del 'sistema Renzi'
Posizioni caute da parte della maggioranza degli esponenti politici
Gli arresti domiciliari per i genitori di Matteo Renzi hanno provocato diverse reazioni da parte di ogni fazione politica.
Una delle prime persone ad aver espresso la sua vicinanza all'ex premier è stata Maria Elena Boschi che ha lanciato l'hashtag #siamotuttiMatteoRenzi.
Continuo a credere nella giustizia, nonostante tutto. Ma credo ancora più di prima che questo Paese abbia bisogno del coraggio di Matteo Renzi. Noi continueremo la nostra battaglia, sempre dalla stessa parte #siamotuttiMatteoRenzi
— maria elena boschi (@meb) 18 febbraio 2019
Solidarietà all'ex sindaco di Firenze è stata espressa sui social network da molti esponenti del Pd, anzitutto dal segretario uscente Maurizio Martina che ha espresso la propria vicinanza al collega di partito.
Sono vicino a Matteo Renzi in questo momento difficile e sono come sempre fiducioso che la giustizia farà il suo corso
— Maurizio Martina (@maumartina) 18 febbraio 2019
Matteo Renzi, dopo la prima reazione che ha condiviso ieri sera sul suo profilo Facebook, oggi ha annullato l'annunciata conferenza stampa alle 16 al Senato e tutte le interviste che aveva fissato da tempo. Il senatore del Pd pubblicherà la sua periodica enews, mentre nel pomeriggio sono attese ulteriori comunicazioni da parte degli avvocati della famiglia Renzi. "Mai vista una cosa del genere: arresti domiciliari a due persone prossime ai 70 anni per fatti asseritamente commessi al più tardi nel 2012. Ci riserviamo ogni valutazione sul merito alla lettura completa delle carte", è quanto affermato ieri sera dall'avvocato Federico Bagattini, difensore di Tiziano Renzi e Laura Bovoli.
LA PRIMA REAZIONE DI MATTEO RENZI
Molto caute le reazioni da parte degli avversari politici di Matteo Renzi. "L'arresto dei genitori di Renzi? Niente da festeggiare", è quanto affermato dal ministro degli Interni e vicepremier Matteo Salvini. Dello stesso avviso Luigi Di Maio che si è limitato a commentare: "Non c'è niente da gioire".
Silvio Berlusconi invece ne approfitta per rilanciare uno dei suoi cavalli di battaglia (la divisione delle carriere dei magistrati - tra giudici e pm -). "Questa cosa dolorosa non sarebbe accaduta se anche la sinistra avesse accettato di realizzare la nostra riforma della giustizia, con separazione dei giudici dai pm, che devono avere una carriera diversa", ha detto il leader di Forza Italia ai microfoni di Rete4.
Dura invece la reazione del deputato di FdI Giovanni Donzelli che sottolinea come da anni stia denunciando il 'sistema di potere Renzi'.
"Da anni, carte alla mano, denunciamo le cupe operazioni delle società della famiglia Renzi, dai legami con Banca Etruria per le società degli outlet ai debiti della società Chil ripagati con i soldi pubblici. Faremo di tutto per chiedere che i danni prodotti da chi ha approfittato di una posizione di vantaggio vengano ripagati da chi ha sbagliato e non da lavoratori e imprenditori perbene truffati da manovre illegali", ha fatto sapere l'onorevole Donzelli.