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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Peretola, Rossi lancia l'ultimatum ai dissidenti del Pd: "O si approva o mi dimetto"

Il consiglio regionale dovrà esprimersi a breve sulla variante al Pit che dovrebbe andare al voto per l'adozione definitiva. Ma sulla nuova pista è ancora scontro con la maggioranza che va sotto in commissione

Sull’aeroporto di Firenze siamo arrivati all’ultimatum. Quello lanciato Enrico Rossi al Partito democratico: o la ‘pratica’ su l’ammodernamento di Peretola va avanti spedita o le “dimissioni” da governatore. Il nodo è sempre lo stesso, la nuova pista dello scalo fiorentino, la cosiddetta parallela – convergente, la stessa che ha sollevato il muro contro muro istituzionale (Regione e Comune di Firenze da una parte, sindaci della Piana, Comune di Prato e le Province di Firenze e Prato dall’altra), e che rischia di spaccare la maggioranza, o meglio il Pd. Il fatto è che la maggioranza sul tema per tre volte nel giro di una settimana è andata sotto nei lavori delle commissioni.

Ieri le commissioni referenti sul piano, infrastrutture e ambiente, si sono riunite per esprimere un parere e approvare il Pit che la prossima settimana dovrebbe andare al voto d’aula per l’adozione definitiva. Il presidente della commissione infrastrutture Fabrizio Mattei (Pd), espressione del territorio pratese che è avverso alla nuova pista insieme ai sindaci della Piana fiorentina, ha votato contro l'adozione del Pit. Con lui anche il capogruppo Fds-Verdi Monica Sgherri (che fa sempre parte della maggioranza) mentre le opposizioni si sono astenute. Il resto della maggioranza si è espressa invece a favore. Il risultato è stato un pareggio che in base al regolamento consiliare equivale ad un voto contrario. L’atto arriverà così in aula, per la prima volta nella storia dell'Assemblea toscana, con il parere contrario delle commissioni referenti.

ROSSI – La questione quindi rischia di essere un banco di prova per il futuro della coalizione toscana e del governatore Enrico Rossi che ha fatto del Pit e della nuova pista un punto irrinunciabile del suo mandato e che più volte in questi mesi ha invocato “l’autosufficienza” della maggioranza su questi atti. Per questo, pochi minuti dopo il parere negativo delle due commissioni è arrivata la presa di posizione del governatore: “Sarò ovviamente presente in aula, disposto ad accogliere tutte le proposte migliorative che verranno avanzate, ma anche a trarne le conseguenze ultime, comprese le mie dimissioni qualora dovesse prevalere anche in aula lo stesso orientamento emerso con il voto delle commissioni. Dimissioni che comportano lo scioglimento del Consiglio, la fine della legislatura e quindi il rinvio alle urne”.

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Sulla variante al Pit, o meglio su Peretola e la sua pista semi-parallela, praticamente Rossi ha chiesto alla sua maggioranza un voto di fiducia compatto. Quella fiducia che, se venisse a mancare, darebbe il là ala crisi della legislatura. Nella sostanza Rossi, ponendo la fiducia, ha deciso di stringere in un angolo le polemiche, le conflittualità interne al Pd e quelle sul territorio per provare a dare un’accelerata e completare la fase istituzionale visto che difficilmente i dissidenti di maggioranza si caricheranno sulle spalle il peso delle dimissioni del presidente.

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