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Peretola, pista convergente: l'alt deciso di Rossi e Ministero

Dopo le anticipazioni comparse sulla stampa locale è arrivata la decisa frenata del ministero. Per Rossi: "Fughe di notizie ed illazioni buone ad allontanare nel tempo la soluzione".

Pista convergente, divergente, obliqua, parallela. Quattro idee, ognuna raccoglie un mondo, o meglio una specie di corrente di pensiero, tra il tecnico ed il politico; molto politico. C’è un progetto antico: ridare forma a Peretola; e su questo in molti, anche se non tutti, sono d’accordo. I problemi, fitti e spinosi, emergono quando si affronta il verso del restyling, la posizione della lingua di asfalto nella Piana su cui dovranno atterrare gli aerei. Ieri, le anticipazioni della Nazione: un documento del ministero delle Infrastrutture in cui si parla della pista convergente come l’unica soluzione sostenibile. Poco dopo sono arrivate parole di sostegno alla scelta da parte del sindaco di Firenze, Matteo Renzi: “La pista convergente va bene, altre no”. Categorico e risoluto. La convergente infatti, così come tratteggiata dal ministero, avrebbe un’angolatura di appena 14 gradi rispetto all’asse autostradale. Non proprio parallela, come desiderato da sempre a Palazzo Vecchio, ma quasi; giusto l’occhio di un tecnico potrebbe accorgersi in campo aperto della leggera inclinazione.

In serata tuttavia sono arrivati due alt di un certo peso ad un dibattito che sembrava già avviato a conclusioni più che prevedibili. Il primo, una lettera inviata al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, da parte del sottosegretario ai trasporti Guido Improta, in cui il ministero prende le distanze dalle anticipazioni pubblicate dal quotidiano fiorentino:  “A seguito di verifiche condotte dagli Uffici di Gabinetto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – ha scritto il sottosegretario – non trova riscontro quanto pubblicato oggi dal quotidiano ‘La Nazione’. Del resto, il dialogo tra le istituzioni non può avvenire attraverso i giornali ma nelle sedi opportune, analizzando i problemi, confrontando le soluzioni, rispettando prerogative e competenze che, in materia urbanistica, non vi è dubbio che in questo caso siano della Regione Toscana”.  Poco dopo quindi, è stata la volta di Rossi: “Ogni volta che ci sono fughe di notizie e illazioni che alimentano la danza delle dichiarazioni, è evidente che si vuole allontanare nel tempo la soluzione e di fatto si lavora, consapevolmente o inconsapevolmente, contro la nuova pista. E quindi contro lo sviluppo di Firenze e della Toscana”. Capitolo aperto, chiuso e ri-aperto nel giro di 24 ore. Della contesa rimangono gli schieramenti, ognuno arroccato sulle proprie posizioni, in attesa che l’Enac, nelle prossime settimane, battezzi la soluzione definitiva.
 

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