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Aeroporto di Peretola: ok al Pit, avanti con la pista 2 mila metri

Approvata in via definitiva dal consiglio regionale la variante urbanistica al Pit sul parco della Piana e sull'ampliamento dell'aeroporto di Peretola

Approvata con 31 voti favorevoli, 6 contrari e 4 astenuti in via definitiva la variante urbanistica al Pit sul parco della Piana e sull'ampliamento dell'aeroporto di Peretola. I numeri hanno sorriso al presidente della Regione Enrico Rossi, ma con un significativo e decisivo apporto di 6 esponenti delle opposizioni. Dinanzi ai 6 consiglieri regionali ribelli (Boretti e Mattei del Pd, Sgherri di Rifondazione, Chincarini e Russo di Centro Democratico e Romanelli di Sel), che hanno determinato uno sfaldamento della maggioranza originaria in Consiglio regionale, la variante e' stata salvata ai voti favorevoli dell'Udc, Pt/Ncd, Marcheschi di Fratelli d'Italia e del consigliere forzista, Nicola Nascosti. Da segnalare, inoltre, la non partecipazione al voto di Forza Italia dopo aver visto non accogliere i suoi due emendamenti, che chiedevano di abbandonare la limitazione dei 2.000 metri per la nuova pista dell'hub fiorentino.

I SINDACI DELLA PIANA PROTESTANO

Uno schema che ricalca sostanzialmente quello della maggioranza parlamentare in favore del governo Renzi, ad eccezione dell'aggiunta degli esponenti vicini a Giorgia Meloni, con i gruppi di centrodestra pronti ad evidenziare come la maggioranza politica del governatore Rossi sia venuta meno con questo voto. A restringere ulteriormente il perimetro del centrosinistra in Consiglio le assenze del presidente dell'assemblea, Alberto Monaci (il quale di norma, ad ogni modo, non vota) e di Paolo Marini dei Comunisti Italiani, che un anno fa aveva dato pollice alzato all'adozione del Pit.

A esprimere il proprio si' 21 consiglieri del Pd, 3 di Toscana Civica Riformista (ex Idv), Ciucchi del Gruppo Misto (componente Psi), il presidente della Giunta regionale, Enrico Rossi e i 6 del centrodestra filo-sviluppo dell'aeroporto. Mentre ad astenersi sono stati 3 consiglieri del Nuovo Centrodestra e Gabriele Chiurli del gruppo Misto (componente Democrazia Diretta).

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