Aeroporto di Peretola, la Regione non cede: "No alla pista oltre i 2mila metri"

Enac ha ribadito che per 2000 metri di asfalto servono 240 metri in testa e in coda (in tutto 480) per far atterrare gli Airbus 320 e i Boeing 737-800. E in questo ribadisce di non aver “mai approvato i 2000 metri, ci siamo occupati in quella fase soltanto di posizione della pista”. La Regione, dal canto suo, dulla nuova pista dell’aeroporto di Peretola fa fortino: o 2mila metri, o nulla.

“Lo sviluppo dell’unica pista di atterraggio sia realizzato nel rispetto della sostenibilità territoriale e ambientale e della compatibilità con il progetto del parco della Piana e comunque non abbia una lunghezza superiore a 2 mila metri”. Così ieri l’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli rispondendo in Consiglio regionale ad un’interrogazione del Pdl sul sistema aeroportuale toscano e sviluppo dello scalo fiorentino in seguito alle osservazioni di Enac.

“Enac – ha ricordato Ceccarelli – ha proposto che in sede di approvazione dell’integrazione al Pit, la lunghezza della pista convergente parallela sia di 2400 metri” e che “siano stralciate le previsioni del dato numerico relativo alla lunghezza della pista e delle limitazioni previste per le infrastrutture di supporto”.

Ceccarelli ha ricordato che l’implementazione del Pit, il quale assume il Parco della Piana quale elemento ordinatore, definisce prescrizioni per il progetto di qualificazione dell'aeroporto di Firenze e pone salvaguardie e condizioni. “La lunghezza della pista – ha detto ancora – è stata oggetto di uno studio presentato da Enac, l’opzione in oggetto è stata valutata sotto i profili di sostenibilità. Ad oggi – ha concluso Ceccarelli – non è ancora pervenuta la proposta di piano di sviluppo aeroportuale da parte della società” Adf.