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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Peretola, Barducci: "Con la parallela aerei a 500 metri dal Duomo"

La Provincia di Firenze ha condotto uno studio sulla documentazione Enac. Si parla di rischi e distanze dalle strutture di peso della città in caso di atterraggio bidirezionale

E se gli aerei in atterraggio a Peretola passassero a 500 metri dal Duomo di Firenze? Alla diatriba politica e tecnica sull’ampliamento dello scalo fiorentino, lunga ben 40 anni, questa mattina si è aggiunto un elemento di riflessione in più. Uno scenario tratteggiato dagli ingegneri della Provincia di Firenze prendendo come spunto le ‘carte’ dell’Enac. Già l’Enac. Eravamo rimasti al suo verdetto, quello decisivo, quello che in sostanza fa la differenza tra l’avere o il non avere un aeroporto nelle vicinanze del capoluogo toscano. Ed il verdetto dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, voluto con forza dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, parla chiaro: l’unica soluzione percorribile è la pista 12:30, la cosiddetta parallela-convergente.  

Tutti d’accordo, dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, all’industria fiorentina, meno che i sindaci della Piana ed il presidente della Provincia, Andrea Barducci, che questa mattina ha rilanciato su un tema caldo e tormentato. E non lo ha fatto sul piano puramente politico ma con dati alla mano, quelli che misurerebbero i rischi che la città di Firenze si porterebbe con sé una volta avallata la soluzione parallela-convergente. “Da oltre due settimane – ha afferma Barducci – abbiamo evidenziato alcune gravi mancanze dello studio presentato da Enac circa gli effetti che  subirebbero gli abitanti della città di Firenze nel caso in cui si decidesse di costruire la parallela convergente. Né Enac, né Adf, né il Comune di Firenze, strenuo sostenitore della realizzazione della pista 12/30 hanno confutato queste affermazioni. Allora la Provincia di Firenze, per tentare di capirci di più, ha deciso di sviluppare ulteriormente e in modo autonomo le considerazioni già presenti nel lavoro di Enac in modo da capire a quale distanza passerebbero gli aeromobili dai principali edifici e monumenti di Firenze e quale impatto sonoro avrebbero per chi vive nella zona sorvolata dagli aerei”.

Rischi, dicevamo, quindi distanze, quelle tra i bestioni in volo e quelle a terra. Ed allora vediamo i numeri emersi dallo scenario analizzato dalla Provincia. Partendo da un principio, il concetto di monodirezionalità. Si perché secondo Barducci nello studio di Enac, per insistendo sull’uso a senso unico della nuova pista, ci sarebbe la possibilità del sorvolo da parte dei velivoli sopra la città di Firenze. Quando? Nei casi di nei di mancato avvicinamento 12 (ovvero provenendo dalla parte di Prato) e  in avvicinamento 30 (da Firenze). E quali effetti subirebbe la città di Firenze nel caso classico di mancato avvicinamento 12, ovvero da Prato?

Lo studio della Provincia sulla pista parallela a Peretola

L’analisi della Provincia mette nero su bianco distanze e numeri, partendo proprio dal Cupolone del Duomo. “Nei casi estremi di passaggio – è affermato nel documento dei tecnici provinciali –al limite destro della superficie avvicinamento 30 e mancato avvicinamento 12, la cupola del Duomo di Firenze si troverebbe ad una distanza di circa 500 metri dalla verticale di transito dell’aereo, che in quel punto volerebbe ad una elevazione compresa in un range tra i mt 180 e  mt 345”. Cinquecento metri. “Casi limite – afferma Barducci – si parla di criticità, ma il cittadino ha il diritto di sapere oppure no quello potrebbe succedere sul territorio dove vive. E la politica ha il diritto di alzare la mano e chiedere oppure no?”.

Ma in questo scenario non sarebbe interessato solo il Duomo, come è comprensibile, ma anche una serie di strutture della città poste lungo la traiettoria di questa ‘eventualità’. Ed allora, secondo lo studio, gli aerei sorvolerebbero sopra la nuova Scuola Marescialli ad una distanza compresa tra i 26 e i 50 metri. Ma non solo; nella manovra di avvicinamento gli aerei si troverebbero all’altezza geografica del Palazzo di Giustizia di Novoli ad una altitudine tra i 70 ed i 135 metri; il polo delle scienze sociali, poco dietro il palagiustizia  tra gli 85 ed i 165 metri; l’Ospedale di Careggi tra i 75 ed i 165 metri.

Per questo il presidente Barducci chiederà formalmente a Rossi studi più approfonditi sulla documentazione fornita da Enac. Proprio su quei punti che in Palazzo Medici Riccardi considerano delle vere e proprie “fragilità” tecniche. “Pretendiamo delle informazioni corrette e complete – ha concluso Barducci – chiediamo quindi al Presidente della Regione di far completare lo studio Enac, che per ora è evidentemente solo a metà. Non si è studiato abbastanza mancano le informazioni necessarie a prendere una decisione definitiva, manca qualsiasi accordo di pianificazione, questo porterà necessariamente ad uno spostamento a Roma del dibattito, ed è piuttosto irrituale che in Toscana si proceda tramite commissariamenti, cambia del tutto il profilo, il tipo di approccio che storicamente il nostro territorio ha avuto. A me sembra che si tenti di arrivare a tutti i costi alla rottura istituzionale, e sicuramente c’è anche questo interesse in ballo. Oltre che una pista bidirezionale e ulteriormente allungabile”.

ROSSI - Insomma quando si parla di Peretola arrivano sempre bordate, ed il bersaglio spesso è il presidente della Regione Rossi, il referente principale delle diatribe che ruotano attorno allo scalo fiorentino. Per questo, qualche ora più tardi la conferenza stampa di Barducci, il governatore ha voluto dir la sua: “La giunta prenderà le sue determinazioni e così farà il consiglio regionale. Gli approfondimenti richiesti sono stati effettuati, tutte le procedure sono state e saranno rispettate, non ci sono e non ci saranno rotture istituzionali”. “Quanto alle osservazioni avanzate circa gli studi effettuati – continua Rossi – non entro nel merito. Mi affido come sempre agli organismi tecnici, all’Enac e a quelli cui competono le valutazioni ambientali e sanitarie. Saranno loro a rispondere, se lo riterranno opportuno”.





 

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