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FirenzeToday Statuto / Via Scipio Slataper, 6

I rifugiati protestano occupando: " Il Comune li ha abbandonati"

Sono una novantina in tutto tra somali, eritrei, etiopi e sudanesi. Uomini, donne, bambini e ragazze incinte hanno occupato uno stabile di via Slataper, si cerca un dialogo con l'assessore regionale Allocca

C’è una nuova tappa, una nuova fermata, della protesta dei rifugiati politici di Firenze. Via Slataper numero sei, è questo l’ultimo stabile occupato da questo gruppo di donne, uomini e bambini africani che non hanno alcuna intenzione di gettare la spugna, prima che le istituzioni si occupino ancor di più del loro caso. Dopo le tende di piazza Bambine e Bambini di Beslan, il tentativo di sgombero all’alba da parte della polizia municipale, dopo il corteo “nero” sotto il Duomo, dopo due notti passati all’ex Emerson, ed un nuovo sgombero patito in uno stabile dell’Isolotto, in via delle Muricce, da ieri mattina la nuova casa della protesta è in questa piccola viuzza fiorentina, nei pressi di piazza Dalmazia.

Sono una novantina in tutto, molti uomini ma anche donne, bambini piccoli e ragazze incinte, dislocati su due dei quattro piani vuoti di un edificio privato in affitto alla Regione, dove, fino a poco tempo fa, erano collocati una serie di uffici periferici. A coordinare la protesta, a dare l’indispensabile supporto ai rifugiati, sempre il Movimento di lotta per la casa, il csa nEXt Emerson e la Brigata di solidarietà attiva Toscana. Il gruppo, come sempre, da dove riparte, nei luoghi dove mette le “tende”, si riorganizza. Iniziano i primi turni di pulizia, si pensa all’acqua; manca una vera e propria cucina, quindi per adesso pranzo e cena si svolgono alla mensa della Caritas. Quelli che una volta erano uffici, adesso sono camere, per tre, quattro persone. I letti, di fortuna. Ai più bisognosi, come le mamme che devono accudire i figli piccoli, sono toccati dei veri materassi, gli altri si devono accontentare di coperte, e sacchi a pelo, supportati da una rete di cartone.

rifugiati in via Slataper

Il comune li ha abbandonati – affermano gli esponenti dei tre movimenti – stiamo cercando di intavolare un dialogo positivo con l’assessore regionale Alocca (Welfare e politiche per la casa), sperando che si possa risolvere questa situazione sempre più drammatica. Anche perché, qui, nelle nostre liste, ci sono novanta persone, ma il flusso è continuo ed in aumento costante e non possiamo più occuparci di tutti, non c’è spazio ne risorse”. Lo spazio, in effetti, basta a mala pena per quelli che sono presenti e che in questi giorni hanno portato in piazza le loro rimostranze. Le richieste dei rifugiati sono sempre le stesse: una casa sotto cui dormire e lo sblocco da parte della prefettura dei loro titoli di viaggio. Per domani i tre movimenti hanno fissato una conferenza stampa per fare il punto della situazione.
 

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