Allarme zanzare sul Mugnone: piazzate le batbox
Un progetto volto a favorire la presenza in ambito urbano di pipistrelli, capaci ciascuno di mangiare fino a quasi un migliaio di zanzare ogni notte
Installate lungo il Mugnone le prime casette rifugio per i pipistrelli. Un progetto finanziato e promosso dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell’Università degli Studi di Firenze volto a contrastare il dilagare delle zanzare.
“Riceviamo molto spesso, specie in estate ovviamente, segnalazioni riguardanti la presenza di zanzare – spiega il Presidente del Consorzio di Bonifica Marco Bottino – e benché il Consorzio non abbia alcuna competenza sul controllo degli insetti in ambito fluviale, dove tra l’altro le zanzare hanno già numerosi competitori e predatori naturali, abbiamo pensato di fare la nostra parte nella lotta contro uno dei principali fastidi delle sere d’estate, in maniera intelligente ed esemplare, con le bat box appunto”.
E' noto ormai che la più efficace lotta alle zanzare deve cominciare dai cosiddetti “focolai larvali”, dove centinaia di uova e larve sono concentrate in piccoli volumi d’acqua facilmente controllabili (tombini, caditoie stradali, piccole vasche, bidoni usati per la raccolta delle acque, sottovasi, etc.) mentre è una sfida ormai quasi persa il contrasto agli esemplari adulti. In ogni caso favorire la presenza dei pipistrelli anche in ambito urbano, dove anche a causa della sempre minore presenza di rifugi rischiano di essere anno dopo anno sempre meno numerosi, può infatti contribuire notevolmente alla riduzione delle zanzare: le specie più comuni in ambiti urbani sono capaci infatti di nutrirsi di un buon numero di zanzare, fino a quasi un migliaio per ogni pipistrello ogni notte.