Ambiente, mozione per bandire del tutto i diserbanti

Con l’interrogazione della consigliera comunale Miriam Amato (Gruppo Misto) sull’uso dei diserbanti sul nostro territorio è emerso che ancora oggi in alcuni punti sarebbe previsto il loro utilizzo. La Amato ha presentato una mozione in cui chiede di interrompere questa pratica di diserbo altamente nociva.

Sul nostro territorio da quasi un anno la Direzione Ambiente ha indicato, ai funzionari del Verde, di non utilizzare diserbanti contenenti gliphosate, se non in casi di estrema necessità. 
Anche Quadrifoglio si occupa del diserbamento stradale dall’erbacce, utilizzando diserbo chimico, in accordo con l’ASL nel periodo dal 1/3/2015 al 31/12/2015, nelle aree di: pista ciclabile via Piemonte, spartitraffico via Magellano, scalette pedonali via Montelatici, Porta Romana. Mentre terzi si occupano, del diserbo meccanico per le strade cittadine e del diserbo a sterro su quelle collinari.

 Sotto accusa è la sostanza principale di cui i diserbanti sono composti: si tratta del gliphosate (glyphosate), correlato a danni ambientali ben precisi. “È proprio l’esposizione cronica – spiega l’oncologa Patrizia Gentilini – a creare maggiori rischi di tossicità per la salute, e quello che emerge è una maggiore incidenza di tumori del sangue, alterazioni al sistema endocrino, disfunzioni ormonali e danni sui meccanismi di neurotrasmissione cerebrale”. 

Secondo studi americani e svedesi, la permanenza di gliphosate nel terreno può risultare molto prolungata e durare anche per tre anni. La stessa Ispra ha indicato il gliphosate come una sostanza inquinante tra le più presenti nelle acque superficiali. Ciò lascia pensare che il diserbo chimico avvenga anche nei pressi dei corsi d’acqua, nonostante le evidenze scientifiche sfavorevoli. 

Secondo il decreto legislativo 194/1995 un prodotto fitosanitario può essere autorizzato solo se “non produce effetti nocivi, in maniera diretta o indiretta, sulla salute dell’uomo o degli animali o sulle acque sotterranee”.