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Inquinamento, Legambiente: “In Toscana migliora la qualità dell'aria”

Firenze maglia nera per il biossido di azoto, va meglio per PM 10 e PM 2,5

“Le città hanno bisogno di aria pulita”. A ribadirlo è Legambiente con il dossier annuale Mal’aria 2018, il rapporto sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane presentato nei giorni scorsi. Dal rapporto emerge un bilancio di luci e ombre per la Toscana, con un “indubbio trend decennale che segnala miglioramenti consistenti, specie sulle polveri fini”, si legge sul dossier di Legambiente.

“La situazione dell'inquinamento atmosferico 2017 in Toscana è in deciso miglioramento, anche se permangono situazioni difficili. Sul particolato fine (le polveri sottili PM 10 e le ancora più sottili PM 2,5, ndr) si evidenziano criticità nella Piana Lucchese e nella zona di Montale. Firenze, invece, è ancora maglia nera per il Biossido di Azoto, mentre migliora la situazione per quanto riguarda le emissioni di PM 10 e PM 2,5”, spiega Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana. Per il PM 10 la situazione peggiore risulta di gran lungo, a livello regionale, quella intorno a Capannori (Lucca).

Legambiente ricorda come l’Italia sia il Paese in cui si vendono ancora più auto diesel (56% del venduto tra gennaio e ottobre 2017, contro una media europea del 45%), e dove circolano auto e soprattutto camion tra più vecchi d’Europa (quasi 20 anni di età media).

Per l’associazione occorre, invece, “sostenere ed accelerare il processo di potenziamento e innovazione del trasporto pubblico locale, per renderlo sempre più efficace e affidabile e la sua trasformazione verso un parco circolante completamente elettrico. Occorre inoltre limitare l’accesso nelle aree urbane in maniera stringente e costante ai veicoli più inquinanti”.

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