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Ambiente: in Toscana male ozono, laghi e fiumi

Presentato il rapporto Arpat: miglioramenti sul pm10, ma lo stato ecologico delle acque è mediocre

Migliora la qualità dell'aria, seppure con una grossa criticità in relazione all'ozono. Ma la vera emergenza in Toscana è la condizione delle acque superficiali e della falda. Secondo il rapporto sull'ambiente 2016 stilato da Arpat e divulgato oggi, lo stato ecologico di fiumi e laghi solo nel 28% dei punti monitorati è buono, mentre nel 72% dei casi è mediocre.

Il rating delle acque sotterranee è ugualmente preoccupante: in effetti il 24% della falda viene giudicata in pessime condizioni specialmente nella Piana di Firenze, Prato e Pistoia, nelle aree di Santa Croce, Valdarno superiore e Valdelsa oltre che in Val di Chiana e nel Valdarno superiore. Le acque sotterranee, inoltre, raccolgono un voto positivo ma con delle condizioni riscontrate localmente 'scarse' nel 44% dei casi. Tuttavia, rispetto al trend degli ultimi 15 anni, il 2016 ha visto una ulteriore risalita della qualità della falda.

Per quel che riguarda l'inquinamento atmosferico viene confermata la solida certezza, in negativo, dell'ozono in rapporto ai valori considerati normali. I limiti non sono stati rispettati nel 50% dei siti per la protezione della popolazione e nell'80% per la tutela della vegetazione. Sulle polveri sottili, invece, l'anno scorso si è registrata una regressione delle emissioni inquinanti. 

"Questi dati raccontano – ha commentato l'assessore Federica Fratoni - una Toscana presidiata. Anche quest'anno restituiamo l'esito di un lavoro attento e impegnato che dimostra la grande trasparenza che usiamo nell'ambito delle politiche ambientali. Certamente la Toscana ha punti di criticità, è normale, ma ci sono dall'altra parte amministrazioni responsabili e presenti che si avvalgono di una grande realtà come è Arpat. Dobbiamo dire che è aumentata anche la sensibilità dei cittadini".

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