Visioni Off, la rassegna del cinema indipendente italiano
Una nuova edizione del festival dedicato al cinema italiano indipendente e poco distribuito si terrà dal 28 settembre al 26 ottobre allo Spazio Alfieri di Firenze. La rassegna è organizzata dall'associazione Anemic presieduta dal critico cinematografico Gabriele Rizza, in collaborazione con Quelli della Compagnia di Fondazione Sistema Toscana.
Ad inaugurare sarà il film “Un bacio” alla presenza del regista Ivan Cotroneo, introdotto dal regista, (ore 21.30) tratto dal suo omonimo romanzo pubblicato nel 2010 da Bompiani. Il film parla di adolescenza, bullismo, omofobia ed è ispirato a fatti di cronaca recentemente accaduti in Italia e in America. Racconta la storia di tre amici che per un motivo o per un altro subiscono violenze verbali: Antonio l’introverso, ferito da un terribile lutto familiare; Blu, segnata a dito come “la prostituta” da quando ha avuto rapporti sessuali con 4 ragazzi in una stessa notte e Lorenzo, gay, l’unico sorridente e ottimista, che nei momenti di difficoltà si rifugia in una realtà parallela. I tre, uniti dal sentirsi diversi, credono che la loro amicizia possa difenderli dal mondo.
La rassegna continua con “Mia madre fa l’attrice” di Mario Balsamo, presente alla proiezione, sul difficile rapporto tra figlio e madre (3 ottobre) e prosegue con “Pecore in erba” dell’esordiente Alberto Caviglia con interpreti Vinicio Marchioni, Francesco Pannofino e Carolina Crescentini (4 ottobre).
Chiudono la rassegna i film Il traduttore di Massimo Natale con Claudia Gerini, un thriller sapiente girato a Roma (24 ottobre), “Antonia” di Ferdinando Cito sulla storia della poetessa Antonia Pozzi, vissuta a Milano negli anni ’30 (11 ottobre) e il documentario “L‘esercito più piccolo del mondo” di Gianfranco Pannone che racconta come si diventa e qual è il ruolo della Guardia svizzera, il corpo militare a difesa del papato.
Info 055 5320840
Il programma
Mercoledì 28 settembre
Un bacio di Ivan Cotroneo
Tuffo senza salvagente nel mondo della scuola di oggi. Un’amicizia difficile e complessa per sfuggire al bullismo, la sopraffazione, l’omofobia, la violenza non solo verbale. Indocili all’omologazione, i tre giovani e bravissimi protagonisti, raccontano la loro stagione con la forza dell’insolenza e dell’azzardo adolescenziali: una stagione nella quale divertimento, rivalsa, gioia, complicità, entusiasmo sono assoluti. Come la disperazione.
Lunedì 3 ottobre
Mia madre fa l’attrice di Mario Balsamo
Una madre 85 anni, un figlio 53 anni. Il confronto è intrecciato, complicato, nervi scoperti, clamorosi non detti, anni di riserve, silenzi, incomprensioni. Balsamo affronta la “questione” e accende un pentolone di rimandi psicanalitici che, senza scomodare Freud, possono trasformarsi in trappole. Fra finzione e verità autobiografica, il racconto procede fluido, ironico, a tratti divertito, e alla fine, sconfinando nel sogno che dimentica il resto, conquista spazi di autentico, stralunato, irresistibile surrealismo.
Martedì 4 ottobre
Pecore in erba di Alberto Caviglia
Si può fare satira sull’antisemitismo, con intelligenza e spavalderia. L’esordiente Caviglia (32 anni) gioca d’azzardo e confeziona un mockymentary a suo modo unico nel panorama del cinema italiano. L’umorismo di marca ebraica, l’irridente spirito yiddish, le gag demenziali, convergono su Woody Allen, i Monthy Phyton, Sacha Baron Cohen. Come dice il regista: “Sono un ebreo sensibile al tema, ho trasformato un antisemita in un eroe che cerca di esprimersi in una società ribaltata”.
Martedì 11 ottobre
Antonia di Ferdinando Cito Filomarino
L’opera prima di Filomarino si concentra sulla vita di Antonia Pozzi, vissuta a Milano negli anni 30, figlia dell’alta borghesia meneghina, per Eugenio Montale una delle principali voci poetiche del 900. Antonia scrive in segreto sul suo diario l’amore impossibile col professore del liceo, gli incontri, i tormenti, le passioni. Fino a quando, a 26 anni, nel 1938, si toglie la vita. Personaggio tragico e affascinante, in conflitto con la sua epoca, soffocata dal perbenismo fascista, dal maschilismo accademico, dalla supponenza dell’ambiente letterario, fra convenzioni e conformismi, mirabilmente restituito sullo schermo da Linda Caridi.
Lunedì 24 ottobre
Il traduttore di Massimo Natale
L’opera due Massimo Natale (dopo L’estate di Martino), coprodotta con la Polonia, è un intreccio di combinazioni sociali, culturali, sentimentali con risvolti thriller. Protagonista, al centro di una rete di eventi non facilmente governabile nella convulsa emergenza dei giorni nostri, c’è Andrei, studente rumeno, poliglotta, che frequenta un corso di specializzazione all’università di Roma. Una sceneggiatura ricca di spunti, e traiettorie, per un film che si interroga sulle identità imperfette e contraddittorie che ramificano le tante cittadinanze nel mondo contemporaneo.
Mercoledì 26 ottobre
L’esercito più piccolo del mondo di Gianfranco Pannone
Un documentario sulla Guardia svizzera: i soldati del papa, il corpo creato nel 1506 da Giulio II. Cosa significa indossare un abito del 500 ai giorni nostri? E far parte di un variopinto ma anche anacronistico corpo militare, in rapporto a una figura “pacifista” come quella di papa Francesco? L’esercito più piccolo del mondo ci conduce nel backstage di una delle istituzioni più pittoresche d’Oltretevere, illuminando, con esemplare straniamento e affettuosa partecipazione, l’umanità che si nasconde dietro il travestimento.