Il Pinocchi Perduto al Teatro Studio di Scandicci
Al via la stagione al Teatro Studio di Scandicci. Il cartellone si inaugura giovedì 16 gennaio, repliche fino al 26, con la prima nazionale di “Perduto Pinocchio” di Virgino Liberti.
La direzione artistica è stata affidata a Giancarlo Cauteruccio della compagnia Krypton. La stagione ha come titolo "Italia Centrale. La Convergenza delle arti”.
Tredici spettacoli in programma fino all'11 maggio; tra cui spiccano tre prime nazionali e molti eventi collaterali come il workshop del regista Pappi Corsicato sul documentario (3, 4, 5 febbraio); la lectio magistralis del geografo Franco Farinelli (31 gennaio) e l'incontro con l'etnologo Vito Teti (09 febbraio).
Il cartellone presenta tra gli spettacoli quello dedicato a "Bruno Neri. Il coraggio di un calciatore" (27 gennaio), dedicato alla figura di Neri campione della Fiorentina degli anni '30, unico antifascista nella squadra.
Tre le prime nazionali si annovera anche "Piccoli suicidi in Ottava Rima. Volume I" della compagnia i Sacchi di Sabbia (7 e 8 febbraio) e "Quei 2" dei Gogmagog (15 e 16 febbraio).
Questa nuova stagione segna il ritorno della Societas Raffaello Sanzio con "Dialogo degli schiavi" (28 e 29 marzo).
L'8 ed il 9 aprile Valter Malosti propone "Lo stupro di Lucrezia", composto da William Shakespeare nel 1594. Dal 7 al 9 maggio Giancarlo Cauteruccio porta in scena lo spettacolo "Crash Troades" in un'edizione speciale che prevede la sua partecipazione in qualità di attore. Il progetto è realizzato da Teatro Studio Krypton con il contributo di Scandicci Cultura e Regione Toscana.
“Italia Centrale – dichiara il direttore artistico Cauteruccio - non è solo una classificazione geografica, è un’aspirazione, un intento preciso che si riferisce all’importanza dell’innovazione territoriale realizzata con le arti e la cultura: con questo titolo intendiamo riposizionare l’importanza della nostra presenza in una città che, osservando una cartina dell’Italia, sembra situarsi proprio al centro della penisola”.
Tornado al Pinocchio scritto da Virginio Liberti, la storia inizia là dove termina la favola di Collodi, 40 anni dopo la meritata trasformazione del burattino. Pinocchio qui diventa la storia di una vita e delle sue metamorfosi, molto kafkiana per il dolore, l'ironia, il sadismo. In scena un uomo adulto, solo e senza famiglia, con la nostalgia di un tempo passato; da questo qui e ora scenico inizia il viaggio nella memoria dell’uomo Pinocchio, per cercare il suo vero sé e fare un bilancio della sua vita.