Atto III Wunderkammer alla Sartoria Teatrale Fiorentina
Gli artisti invitati da Chiara Giorgetti per questo terzo atto dei Dialoghi spuri nelle stanze della Sartoria Teatrale Fiorentina di Massimo Poli sono: Nedda Bonini, Loretta Cappanera, Alessandro Pantani e il poeta Andrea Zuccolo.
Dopo l'esperienza di Perezivanie. Il lavoro dell'artista su se stesso, l'attenzione con i Dialoghi spuri in 4 atti si sposta sull'aspetto della comunicazione verbale, sulle caratteristiche psichiche e sulle modalità comportamentali dell'uomo. Attese, finzioni, cose futili, oggetti misteriosi e pregiatissimi, i misteri della memoria, i racconti e le pause, le zone d'ombra, i gesti e movimenti per rappresentare una parte di sé autentica o falsata sono alcuni indizi dai quali si muove la ricerca dei diversi artisti. La parola spurio [dal lat. spurius, di origine etrusca] si riferisce ad un'opera non autentica, attribuita falsamente o erroneamente, non originale e/o non riconosciuta come propria dall'autore, il riferimento è a qualcosa la cui natura non è ben definita, ma rimaneggiata, di un'opera d'arte si dice infatti spuria quando non appartenente all'autore a cui viene attribuita. Ciascun artista diventa protagonista e "autore" di una stanza mettendosi alla prova con gli spazi della sartoria teatrale. L'idea è quella di suscitare nello spettatore la sensazione di avere davanti a sé il mondo intimo e personale dell'autore, una stanza emotiva che ha probabilmente tratti comuni con quella stessa stanza in cui lui stesso è rinchiuso, una 'stanza dell'oppressione' di pinteriana memoria ma che al contempo è stanza delle meraviglie, dell'ascolto, della comunicazione e/o dell'incomunicabilità.
La Sartoria Teatrale Fiorentina, situata in piazza Duomo a Firenze, si occupa di costumi teatrali fin dal 1860 ed è la più antica della città. Possiede circa 3000 costumi di varie fogge ed epoche ed una piccola collezione di pezzi originali che vanno da un copri bustino del '700 fino ad abiti degli anni '60 del '900, conservati in grandi armadi dell'800. Di particolare rilievo tra gli altri i lavori realizzati con vari costumisti di fama tra cui Ezio Frigerio e Lorenzo Ghiglia. Qui sono stati realizzati anche i costumi di scena per il corpo di ballo e l'étoile Carla Fracci per il Teatro Comunale di Firenze e i costumi firmati da Elena Mannini, per l'Orlando Furioso di Luca Ronconi, con Edmonda Aldini, Paola Gasman e la giovanissima Ottavia Piccolo, opera pluripremiata e apprezzata in tutto il mondo che portò il regista alla ribalta internazionale del Festival di Spoleto nel 1969. Nel 2005 la Sartoria è stata acquistata dal costumista Massimo Poli che è riuscito a riportare l'azienda ai massimi livelli, rinforzando i rapporti ormai sopiti con la città, forte della sua esperienza professionale maturata anche con produzioni legate a registi acclamati come, tra gli altri, Lindsay Kemp e Misha Van Hoecke.
Nedda Bonini occuperà la stanza numero 1, nella stanza 2 ci saranno i lavori dell'artista Loretta Cappanera e un reading poetico di Andrea Zuccolo, nella stanza 3 Alessandro Pantani.
Il tema della memoria, dell'identità e dell'altro da sé sono tematiche ricorrenti nei Libri di Nedda Bonini. I libri d'artista sono percorsi da cuciture che delineano apparenti mappe di luoghi, ma al contempo si mostrano nella loro vera natura di mappe dei sentimenti segnando il confine tra ciò che sta fuori e ciò che profondamente ci appartiene. L'ascolto dell'altro e l'osservazione della natura sono i fondamenti di Bonini per una riflessione e una ricerca interiore profonda e autentica, ricerca gioiosa, viva e allo stesso tempo malinconica e dolente.
I lavori di Loretta Cappanera raccontano una quotidianità attenta e partecipata riflettendo sul passaggio del tempo. I materiali da lei usati sprigionano un'energia capace di attrarci in un viaggio che chiede il tempo dell'ascolto e della meraviglia. Così i vecchi tessuti con i rammendi e le pieghe o il ferro che sprigiona i suoi colori di ruggine sulla tela, consentono a Cappanera di scrivere una storia riflettendo sulla propria e altrui vita, diventando Mappe dell'anima. Accanto alle Mappe, una Vela, per continuare il viaggio, invisibile ai più perché sguardo più intenso che cerca i toni profondi, persi nell'incalzare dei giorni.
Nella stessa stanza il poeta Andrea Zuccolo leggerà dalla silloge Così sia: Annuncio al mondo, L'ottavo giorno, Gloria Colòn. I versi sorti dal sentimento di protesta, leggendo le pagine della nostra storia contemporanea, sono metafore, iperboli, sentenze che sanno di agonie come le storie randagie fra le geografie del mondo. In un mondo sconquassato e alla deriva, legno stremato, vela stracciata, Zuccolo come un marinaio salpa su una barca spinta da venti furiosi, intento a manovrare fra bagliori di lampi e saette, onde alte grattacieli.
Nella stanza 3, colma anche di costumi teatrali da bambino, Alessandro Pantani sembra ricreare l'inspiegabile turbamento provato fin da piccolo nel riempire uno spazio limitato di oggetti posizionandoli in una particolare relazione tra loro. Sembra allora di rivedere lo scaffale della vecchia libreria di casa in cui misteriosi oggetti inusuali erano disposti in ordine; ecco che appaiono piccoli fossili, sassi, minerali, conchiglie, insetti infilzati con gli spilli, una vipera sotto formaldeide, stelle di mare essiccate, pezzi di madrepore, e ancora foglie pressate tra le pagine di un album trasformato in vademecum personale, piccolo pseudo atlante scientifico o linguistico/visivo.
Evento venerdì 24 aprile ore 18.30
Reading ore 19.30
Info: perezivanie@gmail.com 349 8343014
Sede:
Sartoria Teatrale Fiorentina, Piazza Duomo 2, Firenze www.sartoriateatralefiorentina.it