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Il restauro del “Frammento Vaticano” di Giotto dall’Antica Basilica di San Pietro a Roma all'Opificio delle Pietre Dure

Sabato 5 e domenica 6 ottobre visite guidate al "Frammento Vaticano" di Giotto; mercoledì 9 ottobre 2019 giornata di studi sull'opera recentemente restaurata

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

L’Opificio delle Pietre Dure di Firenze presenta al pubblico il restauro compiuto sul “Frammento Vaticano” di Giotto, proveniente dall’antica basilica di San Pietro a Roma, con due diverse iniziative: l’esposizione dell’opera nell’ambito della manifestazione “Effetto Restauro”, in programma sabato 5 e domenica 6 ottobre 2019; e una giornata di studi che si terrà mercoledì 9 ottobre 2019. Entrambe le iniziative avranno luogo presso la Sala Altamura della sede dell’Opificio delle Pietre Dure alla Fortezza da Basso, in Viale Strozzi 1 a Firenze (ingresso principale di solito utilizzato per le manifestazioni fieristiche).

Durante le giornate di sabato 5 e domenica 6 ottobre il pubblico sarà accompagnato alla visione dell’opera dai restauratori del Settore Pitture Murali dell’Opificio, con visite guidate gratuite che si terranno alle ore 9.30, 10.30, 11.30, 12.30; e, nel pomeriggio, alle 14.30, 15.30, 16.30 e 17.30. La prenotazione alla visita è obbligatoria, telefonando al numero 055.2651337 (dal martedì al giovedì dalle ore 9.00 alle ore 13.00) oppure inviando una e-mail all’indirizzo annalisa.innocenti@amiciopificio.org entro il 3 ottobre 2019. La giornata di studi del 9 ottobre 2019, aperta agli studiosi e al pubblico e senza necessità di prenotazione fino ad esaurimento posti, si svolgerà secondo il seguente programma: I Sessione: ore 10.30 – 13.00 Saluti di Marco Ciatti - Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure L’opera Giotto all'Opificio delle Pietre Dure Marco Ciatti - Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure Storia del progetto, dalla mostra di Expo al finanziamento del restauro Pietro Petraroia – Eupolis, Lombardia Introduzione storica Serena Romano – professore emerito, Università di Losanna Il restauro Storia di un caso particolare e delle scelte metodologiche Cecilia Frosinini - Settore restauro Pitture Murali e stucchi, Opificio delle Pietre Dure Tecnica esecutiva e restauro dell'opera Alberto Felici - Settore restauro Pitture Murali e stucchi, Opificio delle Pietre Dure II Sessione: ore 14.30 – 18.00

Le indagini scientifiche Indagini strutturali con il georadar Massimo Coli - Università di Firenze, Dipartimento di Scienze della Terra Le indagini chimiche Giancarlo Lanterna e Carlo Galliano Lalli - Laboratorio Scientifico, Opificio delle Pietre Dure Le indagini in XRF Pietro Moioli e Claudio Seccaroni - Gruppo Beni Culturali, ENEA La Casaccia La giornata si concluderà con una tavola rotonda cui parteciperanno studiosi di Giotto di fama internazionale, invitati per l’occasione. Il frammento, risalente all’inizio del XIV secolo e distaccato in antico, proviene dalla parete interna dell’antica basilica di San Pietro a Roma, demolita nel 1610. Rappresenta due figure di santi a lungo identificati con San Pietro e San Paolo, ma a seguito del restauro, che ha messo in luce dati iconografici preziosi, più verosimilmente da identificare con un santo vescovo e un santo diacono. L’opera è stata esposta, per la prima volta, in occasione della mostra “Giotto. L’Italia”, svoltasi a Milano, presso Palazzo Reale, nell’ambito di Expo 2015, dal 2 settembre 2015 al 10 gennaio 2016. A questo evento è seguito il trasferimento presso l’Opificio delle Pietre Dure, per il restauro finanziato dal Rotary Club Milano Sempione e conclusosi nell’ottobre 2017.

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