Progetto Riva: l'Arno torna protagonista grazie all'arte contemporanea
Artisti, architetti, curatori, operatori culturali e istituzioni insieme per creare un cantiere di ricerca intorno al fiume Arno. È questo Riva, progetto promosso da Mus.e con la direzione artistica di Valentina Gensini, una piattaforma artistica e interdisciplinare.
Performance, residenze d'artista, incontri, dibattiti, storytelling, Riva sfrutta tutti i linguaggi artistici per restituire un ritratto corale e attuale delle sponde del fiume, delle sue comunità e della sua storia nell’intento di riavvicinare in senso fisico e metaforico la cittadinanza, soprattutto i giovani, all’Arno, e di coinvolgere attivamente il pubblico.
In bicicletta: Sound & Bike
Per percepire la città nel suo rapporto col fiume, il 30 settembre prende vita Sound & Bike, progetto a cura di Tempo Reale che prevede l'installazione di una serie di “punti di ascolto”, raggiungibili in bicicletta, all’interno del Parco delle Cascine nelle zone limitrofe all’Arno, dove gruppi musicali di strada, sia italiani che stranieri, proporranno temi famosi della propria tradizione musicale.
L’idea alla base del progetto è quella di costruire un percorso sensoriale e di creare un’istallazione che evochi una geografia sonora fruibile da coloro che vivono il parco come un’occasione di dialogo, apertura e accoglienza.
La città e il suo fiume: gli incontri
Riva è anche una serie di talk, organizzati tra il Museo Novecento e gli spazi de Le Murate. Progetti Arte Contemporanea a partire dal 25 settembre, data in cui al Museo Novecento l'associazione LWCircus.org presenterà il workshop “Landscape design methods based on social practices”, ciclo di lezioni aperte in lingua inglese tenute da esperti internazionali che testeranno - nello specifico contesto urbano fiorentino e attraverso linguaggi multimediali - approcci artistici e comportamenti performativi spontanei e una serie di pratiche condivise che guardano ad un futuro urbano all’insegna della resilienza e dell’inclusione.
Il 29 settembre sarà invece la volta di “High line stories”(Museo Novecento) incontro a cura del collettivo Studio ++ che, partendo dall'esperienza newyorkese della High Line, inviterà a ragionare di turismo sostenibile, significato collettivo dello spazio pubblico e nuovo ruolo dell’architettura per i cittadini, provando a trovare linee di confronto e spunti utili per il futuro di Firenze e della sua offerta turistica.
Il 3 ottobre appuntamento a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea con “Riqualificare il corpo”, per parlare del ruolo che il teatro e i linguaggi delle arti performative stanno svolgendo nella riscoperta della città e del suo uso. Il 12 ottobre invece, sempre alle Murate, “Comunità e nuovi paesaggi” affronta il tema della riqualificazione e della possibilità dei grandi spazi a vocazione agricola di diventare risorse per la riattivazione delle città.
Infine il 19 ottobre c'è “Una scuola per la città”, talk sul tema dell'educazione come strumento per migliorare la qualità dell'abitare urbano e sulle strategie da mettere in campo per riscontrare, nel lungo termine, un miglioramento del rapporto con la città.
Da Firenze a Pelago e Montelupo Fiorentino: workshop e residenze d'artista
Riva è anche workshop e residenze d'arista, con interventi che escono dai confini fiorentini, per prendere vita in due comuni collocati lungo il corso dell'Arno: l'uno a monte, Pelago, e l'altro a valle, Montelupo Fiorentino.
A Pelago, lo Studio ++ presenta “Familiar places”, un intervento – spalmato tra la fine di settembre e l'inizio del prossimo anno - che ha come obiettivo quello di creare consapevolezza nelle relazioni tra natura-società-cultura e rafforzare la convinzione del ruolo attivo dei singoli nella costruzione del paesaggio in cui viviamo. Attraverso interviste, dialoghi e incontri con gli abitanti si cercherà di capire quali sono gli spazi in riva al fiume che hanno svolto un ruolo di rilevanza per la comunità e quale significato potranno ricoprire per il futuro. Dalla ricerca nascerà una produzione video volta a ritrarre il legame tra popolazione e fiume e a evidenziare il rapporto tra uomo e ambiente naturale.
A ottobre, la Fondazione Studio Marangoni, propone un workshop e la residenza d'artista del fotografo Davide Virdis, che realizzerà una serie di scatti del fiume Sieve a Pelago, volti a tracciare un ritratto attuale della vita delle comunità attorno al fiume.
Dal 10 al 12 novembre Tempo Reale propone “Path of awareness”, workshop dell'artista tedesca Katrinem che pone l’attenzione sul tratto del fiume Arno che attraversa Montelupo Fiorentino (iscrizione: 30€ inviando una mail a lt@temporeale.it). L’esperienza consiste in un percorso di consapevolezza che esplora l'esperienza di camminare in uno spazio aperto prestando particolare attenzione all'interazione tra l'evento sonoro (i passi) e le architetture circostanti. Il risultato finale sarà visibile su tre livelli: prima di tutto un documentario audio-video della camminata e dell’interazione tra passo e ambiente circostante nei diversi posti esplorati. In secondo luogo saranno proposte passeggiate e sessioni di ascolto lungo il percorso studiato ed infine sarà prodotta una partitura grafica con simboli e icone interpretabili dal pubblico che vorrà intraprendere il percorso in autonomia.
Sempre a cura di Tempo Reale la residenza Flux, progetto che promuove la creatività giovanile offrendo a due compositori under 35 l’occasione di cimentarsi sul tema del rapporto fra composizione e improvvisazione, ponendo l’accento sul concetto di “musica di flusso”, intesa come metafora del fiume che scorre. Il progetto FLUX (realizzata con supporto di SIAE, Sillumina - Copia privata per giovani, per la cultura e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) avviato nel mese di giugno e della durata di sei mesi porterà alla creazione di due nuove opere per il Tempo Reale Electroacoustic Ensemble.
L'installazione sul fiume: il Terzo Giardino
Continua poi, sulla riva sinistra del fiume sotto il Lungarno Serristori l'esperienza artistica del “Terzo Giardino”, realizzata dal collettivo Studio ++, un lavoro attento alla conservazione naturale e alla valorizzazione della biodiversità. Il progetto si basa su tagli mirati della vegetazione spontanea che cresce nei pressi dell’Arno, sfruttando le tecniche impiegate per il mantenimento degli argini.
Due diverse azioni creano aree differenti: “parterre” geometrici divisi in quattro sezioni trasversali e veri e propri muri di vegetazione spontanea. Il risultato è un disegno ispirato alla tradizione del giardino all’italiana, con particolare attenzione al modello dei Giardini dei Semplici.
La vegetazione che emerge è costituita dalle piante spontanee della riva del fiume, che, grazie a questo metodo di “sottrazione”, si manifestano in tutta la loro inaspettata biodiversità. L’aggettivo “terzo” richiama la metafora del paesaggista Gilles Clèment che spiega come la vegetazione abbandonata presente nei “residui dell’organizzazione razionale dell’uomo” sia un’importante riserva di biodiversità e potenziale evolutivo.