Cortile di Palazzo Pitti, in scena Il barbiere di Siviglia
Lo spettacolo di Damiano Michieletto inizia come un viaggio in treno, annunciato dall’altoparlante: "Attenzione, il treno espresso numero 393 da Firenze diretto a Siviglia è in partenza al binario cinque".
Un modo allegro di viaggiare nell'opera di Rossini, evocando i luoghi e le situazioni con la fantasia. Costumi bizzarri e colori accesi rendono i personaggi divertenti: Don Basilio è verdissimo con capelli lunghi, unti, naso adunco, tutto verde d'invidia come un serpente; Figaro ha capelli che alludono a orecchie volpine e baffi, mentre don Bartolo, tutto in bianco, assomiglia a un panciuto bulldog che guarda geloso Rosina, vestita di Rosso come il suo amante Lindoro.
L'assenza di scene concentra tutta l'attenzione sulle gag comiche e le gestualità curate, ma soprattutto sulla voce e sulla musica, regine dell'opera rossiniana.
Il barbiere di Siviglia, o sia L'inutil precauzione
Melodramma buffo in due atti, dalla commedia omonima di Pierre-Augustin Caron de Beumarchais. Libretto di Cesare Sterbini, musica di Gioachino Rossini.
Maestro del Coro: Lorenzo Fratini, orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino.
Prima rappresentazione: 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina, Roma. Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino / Maggioformazione - 2005.
Direttore: Matteo Beltrami
Regia e impianto scenico: Damiano Michieletto
Costumi: Carla Teti