Musica Ribelle di Eugenio Finardi, La forza dell'amore
Musica, poesia, politica, amore, vita. Da martedì 5 a domenica 10 dicembre arriva al Teatro della Pergola di Firenze Musica ribelle - La forza dell’amore l’opera rock sulle sfide dell’oggi e il fermento culturale degli anni ’70 con le musiche di Eugenio Finardi, la regia di Emanuele Gamba e l’interpretazione di Federico Marignetti, Massimo Olcese, Arianna Battilana, Mimosa Campironi.
Emanuele Gamba dirige la Musica ribelle scritta da Francesco Niccolini su soggetto di Pietro Contorno, che nasce dall’omonima canzone di Finardi per raccontare e attraversare un’epoca: gli anni Settanta, fino ai giorni nostri. Una produzione Todomodo e BaGS Entertainment.
Nel 1976 usciva Sugo, secondo disco di Eugenio Finardi, e la prima traccia, Musica Ribelle, cantava di una generazione impregnata di ideali e colma di un’ardente passione. Adesso quel brano dà il titolo a uno spettacolo con un cast di talento e un gruppo di musicisti, anch’essi attori, che suonano dal vivo. Il tutto in una cornice scenica essenziale in cui si inseriscono soluzioni di video grafica.
I brani di Finardi, alcuni in versione originale, altri riarrangiati da Emiliano Cecere e Valerio Carboni sotto la supervisione dello stesso Finardi, puntano su sonorità progressive, punk, hip hop, techno, ma ci sono anche ballate e medley del primo decennio della carriera del più ‘ribelle’ cantautore italiano. Ad esempio: Dolce Italia, Patrizia, Diesel, Voglio, Non è nel cuore, Un Uomo, Extraterrestre, La radio e, naturalmente, Musica Ribelle e La forza dell’amore.
Il parallelismo ieri-oggi è la chiave di tutta l’opera ambientata in una Milano d’oggi, con un vecchio scantinato divenuto casa per rapper, graffitari e dj che intendono organizzare un rave notturno: quello stesso scantinato, di proprietà di Hugo, verrà occupato solo per una settimana, da quella gang che ha come leader la giovanissima Lara93. Tra lei e il signor Hugo nascerà un rapporto di scontro, ma anche di confronto. Proprio lì, in quella cantina che, nel lontano 1973, era il ‘covo segreto’ di un collettivo politico e della sua radio libera. Un collettivo che ruotava attorno a Vento, un ragazzo insieme ribelle e impegnato, superficiale e sognatore.