“Venezuela, humor y dolor” allo showroom Lumen
FIRENZE. Una mostra per raccontare un anno di Venezuela attraverso la satira e la fotografia. È "Venezuela, humor y dolor - Timeline 2014", evento organizzato da un gruppo di venezuelani, in gran parte donne, che vivono in Toscana, ma che mantengono un forte legame con la madrepatria. Con questa mostra intendono dare testimonianza di un anno di tensione, di proteste contro il governo guidato prima da Hugo Chávez e poi da Nicolás Maduro e della sistematica violazione dei diritti umani nel paese, dove istruzione, sanità, libertà di espressione sono ormai appannaggio di pochi.
L'inaugurazione della mostra (a ingresso libero), patrocinata dal Comune di Firenze, si terrà sabato 21 febbraio, alle 16, allo showroom Lumen, in via S. Niccolò 47R. Sarà presente all'evento, in rappresentanza dell'amministrazione comunale, Serena Perini, presidente della commissione pari opportunità.
La rassegna comprende vignette di celebri umoristi venezuelani (Rayma Suprani, Roberto Weil, Pedro León Zapata e Edo Sanabria) e fotografie scattate nel corso del 2014 da famosi fotografi quali Carlos Becerra, Boris Vergara e Juan Parenza. Molti di questi lavorano o lavoravano per i principali quotidiani nazionali. Foto e satira raccontano insieme un anno, quello appena trascorso, in cui in Venezuela sono avvenuti grandi cambiamenti a livello politico, che spesso hanno coinciso con altrettanto grandi manifestazioni di protesta durante le quali è stato più volte chiesto il rispetto dei diritti umani, pericolosamente messi in discussione. Il materiale è giunto a Firenze attraverso gli attivisti (molti dei quali studenti) che cercano ormai da tempo di far arrivare in Europa e nel resto del mondo notizie sulle difficoltà con cui i venezuelani convivono quotidianamente.
Fondamentale per la realizzazione della mostra, il supporto dell'associazione "Nosotras", dal 1998 luogo di scambio e aggregazione in Toscana tra donne provenienti da diversi paesi del mondo. «Abbiamo voluto sostenere questo gruppo di donne che con determinazione si è autorganizzato per raccontare e creare uno spazio di dialogo e conoscenza sul loro paese d'origine - dicono dall'associazione - Insieme, abbiamo iniziato un percorso che parla di diritti umani, libertà di espressione, autodeterminazione e empowerment delle donne, e non solo».
La mostra sarà visitabile fino a sabato 28 febbraio. L'ingresso è libero.
Orari: sabato 21 febbraio, dalle 16 alle 19.30. Domenica 22 e sabato 28 febbraio, dalle 10.30 alle 19.30. Da lunedì 23 a venerdì 27, dalle 14 alle 20.