Lyceum, la mostra "Sfumature di sentimento in un pittore del ‘900"
"Con questa mostra dedicata al pittore Giulio Marchetti (1891-1957), curata, insieme al catalogo, da Chiara Toti, il Lyceum Club Internazionale di Firenze rinnova il suo tradizionale impegno nella riscoperta e valorizzazione degli artisti del 20esimo secolo".
Così la presidente dello storico club femminile, Donatella Lippi, presenta la selezione di dipinti e disegni che verrà inaugurata giovedì 5 ottobre 2017, alle 18, nello spazio storico di Palazzo Giugni Fraschetti. Un’occasione per riscoprire, a sessant'anni dalla morte, una personalità di rilievo dell'arte toscana, le cui opere si trovano oggi in importanti collezioni pubbliche e private. L’iniziativa, curata dalla Sezione Arte, di cui è presidente Elisa Acanfora e vice-presidente Maria Claudia Bianculli, «dota finalmente di una monografia questo artista che si distinse nel panorama della pittura toscana del periodo per una pacata e sottilmente malinconica poetica del vero», afferma Elisa Acanfora.
Giulio Marchetti nacque e si formò a Lucca. Fu un apprezzato insegnante prima presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara e in seguito presso l'Istituto d’Arte della sua città. Tenendosi fieramente lontano dalle mode del tempo, propose nei suoi dipinti una personale interpretazione del vero, colto con sincerità di ispirazione, senza altri filtri se non la propria personale sensibilità. Pur dotato di un trasversale talento nella ritrattistica e nei quadri di natura morta, ed essendosi cimentato anche in grandi scene di epopea popolare – come il mirabile “Riposo dei boscaioli” esposto in mostra –, fu soprattutto nel paesaggio che Marchetti trovò la sua vena più felice. Contemplazioni delle terre di Lucchesia, studiate nella luce e nel colore, con una pennellata rinsaldata nei contorni o più spesso lasciata libera a restituire quelle sfumature di sentimento che la natura nelle sue molteplici manifestazioni suscitava nel suo animo.
La mostra, a cura di Chiara Toti, vede come promotori, accanto al Lyceum, gli eredi dell'artista e si avvale del prezioso contributo di materiali inediti provenienti dall'archivio del pittore. Come ricorda il figlio Silvio Marchetti, «un tramonto, un temporale in arrivo: si fermava, metteva su il cavalletto e all'istante si dimenticava di me e si concentrava su quelle tinte fuggenti. Nasceva un “bozzetto” (così lo chiamava) che, insieme a tanti altri, si accumulavano nello studio».
L’esposizione è visitabile in occasione di tutti gli eventi del Lyceum di Firenze sino al 20 novembre 2017 o su appuntamento.
Per informazioni: 055-2478264.