Mostra fotografica: "Firenze, foto-grafie” di Roberto Mosi
Si apre sabato 20 febbraio, ore 16,30, alla Società delle Belle Arti - Circolo degli Artisti "Casa di Dante" (via Santa Margherita 1r) la mostra di Roberto Mosi dal titolo "Firenze, foto grafie" (sottotitolo "Mito ai non luoghi"). L'autore presenta in quest'occasione il risultato di un lavoro di oltre cinque anni, dedicato a riprendere, con sensibilità sociale e poetica, le immagini fotografiche della sua città che più suscitano emozioni, secondo un criterio circolare, dalle colline, alla periferia, al corso dell'Arno, al centro e alle vie della moda, ai vicoli dispersi in una rete di labirinti inaccessibili.
La Mostra che si apre sabato 20 febbraio a Firenze - e prosegue fino al 3 marzo; orario della Galleria dalle ore 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Chiusa il lunedì - riporta i passaggi di questo percorso, idealmente diviso in otto tappe (o progetti) dai "nonluoghi", a Firenze città-mito, all' "altra Florentia", la città della speranza.
Roberto Mosi, impegnato da anni nel campo della fotografia, è attento all'interazione fotografia - poesia. Passaggi importanti le mostre presso sale espositive, biblioteche, caffè letterari. I titoli dei cicli fotografici: "Nonluoghi" (2009), "Florentia" (2010), "Itinera" (2011), "Mith in Florence" (2012), "Firenze riflessa" (2013), "Firenze, calpestata" (2014), "Firenze dietro la facciata" (2015), "Tracce" (2016, dedicata ai cantieri urbani di oggi). L'ultima mostra alla Biblioteca del Palagio di Parte Guelfa, "nei segnalibri per i libri dati in prestito".
Uno dei campi di ricerca, quello dei non luoghi, la parola coniata da Marc Augè per gli spazi attraversati da folle d'individui, dove non si costruisce identità. Nelle fotografie dell'autore questi luoghi acquistano, tuttavia, un tratto personale, vi è la capacità della fotografia di "trasformare anche i soggetti più inconsistenti in un unico immaginativo di grande importanza". L'attenzione dell'autore per Firenze spazia dalla cultura rinascimentale al ruolo d'icona odierna del turismo, grazie al glamour scintillante della moda e delle griffes internazionali al cospetto delle antiche vestigia (Mostra Firenze Riflessa).
Fra le ultime mostre Firenze calpestata, tema anch'esso ripreso nella prossima mostra fiorentina: l'attenzione è sulla città e le sue fisionomie storiche, silenti sotto il calpestio dei passanti, come la lapide in Piazza della Signoria posta a ricordo di Savonarola. Si offrono - è stato detto - inquadrature fotografiche di figure sorprese in scorci dal basso, nella dinamica degli arti inferiori. Ruotano una galleria di persone/personaggi: il/la turista, i podisti, la studentessa, ecc., per disegnare sulla mappa cittadina la vita brulicante dell'oggi. Una collezione di opere fotografiche che fa dello scatto digitale un'idea-immagine, un "dispositivo di senso" individuale e collettivo" .