Maddalena penitente al Museo dell'Opera del Duomo
Piccola introduzione della guida turistica Gabriele Biondi. Per qualsiasi precisazione visita la pagina Facebook Oslo38
Maria di Magdala, patrona dei penitenti, fu una fedele seguace di Gesù e stava sotto la Croce al momento della sua morte. Fu la prima, il mattino di Pasqua, a cui il Signore apparve chiamandola per nome. Il soprannome "Maddalena" indica che la donna proveniva da Magdala - una piccola cittadina sulla sponda occidentale del Lago di Tiberiade. Nell'iconografia tradizionale la Maddalena appare più spesso rappresentata nel momento della totale penitenza, quando pellegrinò incessantemente digiunando nelle foreste nel sud della Francia, come scritto sulla Legenda Aurea. Attraverso la vita apostolica, la Maddalena avrebbe evangelizzato la Provenza, predicando e vivendo poveramente insieme ad altri cinque fuggiaschi, venendo poi sepolta nella basilica di Saint Maximin.
Uno delle più celebri rappresentazioni della Maddalena a Firenze è sicuramente la meravigliosa scultura lignea custodita al Museo dell'Opera del Duomo, realizzata da Donatello negli ultimi anni della sua vita, dal 1453 al 1466. In quest'opera il maestro riesce a condensare tutto il suo interesse per l'espressività e la drammaticità delle figure. La Maddalena è completamente avvolta dai suoi lunghissimi capelli, che simboleggiano la redenzione e il pentimento ottenuti attraverso il rifiuto del mondo, la mortificazione della carne, il digiuno e la preghiera. Non abbiamo notizie certe sul committente ma sappiamo che era stata collocata all’interno del Battistero, posizionata vicino alla porta sud, ed è miracolosamente sopravvissuta alla catastrofica alluvione di Firenze del 1966 anche se subì molti danni.
Il Vasari parlando di Donatello cita l’opera, nelle Vite, come un'opera dall'anatomia perfettamente studiata senza alcuna pecca: "Di mano di Donato [è] una Santa Maria Maddalena di legno in penitenza, molto bella e molto ben fatta, essendo consumata dai digiuni e dall'astinenza, intanto che pare in tutte le parti una perfezione di notomia, benissimo intesa per tutto".