Kula Shaker in concerto all'Anfiteatro delle Cascine
Il 12 febbraio è uscito K 2.0 il nuovo disco ben vent'anni dopo l'uscita del loro ultimo disco“K”, il nuovo album propone un sound rivisitato, con una nuova carica e pieno di energia: la band è decisa a riprendersi lo scettro del pop che un tempo le apparteneva.
“K 2.0” - registrato tra Londra (State Of The Ark) e lo studio belga del bassista Alonza Bevan. E' come se il nuovo album chiudesse un cerchio, lanciando uno sguardo al passato: l'opening track “Infinite Sun”, per esempio, è l'adattamento di un vecchio mantra che la band era solita proporre quando Crispian e soci avevano diciannove anni e si esibivano ai festival di strada.
Il nuovo album è composto da 11 brani che emanano vitalità e forza, regalando un effetto unico: quello di una band elettrizzata di suonare di nuovo insieme. “Quando stiamo suonando tutti insieme in una stanza, è una sensazione imbattibile” dice a tal proposito il batterista Paul Winter-Hart.
I Kula Shaker nascono nella loro formazione definitiva nel 1993 dall’unione del cantante e chitarrista Crispian Mills con il bassista Alonza Bevan, il tastierista Jay Darlington e il batterista Paul Winterhart. Nel 1996 firmano con la Columbia Records e pubblicano il loro primo singolo, intitolato Tattva, che debutta al n.86 della classifica inglese, seguito poi da Grateful When You’re Dead (un brano scritto come omaggio a Jerry Garcia dei Grateful Dead, 35º posto in classifica) e dalla ripubblicazione di Tattva, che arriva stavolta al quarto posto. In ottobre, preceduto dal singolo Hey Dude (secondo posto in classifica), esce finalmente l’ormai attesissimo primo album, intitolato semplicemente K, che diventa il disco di debutto più venduto nella prima settimana di uscita sin dai tempi di Definitely Maybe degli Oasis. In tutto venderà due milione di copie in tutto il mondo. A dicembre esce il quarto e ultimo singolo tratto dall’album, Govinda, un brano cantato completamente in sanscrito che arriva al n.7 della classifica inglese.