Giornate Fai di Primavera: due giorni per scoprire i luoghi insoliti di Firenze e provincia
Da ventisei anni, grazie all'impegno dei volontari del FAI, il primo weekend di Primavera si trasforma in una grande festa di piazza dedicata alla riscoperta dei beni culturali del nostro paese, una ricchezza inestimabile da conoscere e di cui prendersi cura. Sabato 24 e domenica 25 marzo tornano in tutta Italia le Giornate FAI di Primavera 2018, con oltre mille luoghi aperti.
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Ecco i luoghi aperti a Firenze e provincia
Firenze
Chiesa di S. Maria dell’Umiltà e antico Ospedale S. Giovanni di Dio
Sabato: 10:00 - 17:00 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica: 10:00 - 17:00 (ultimo ingresso 17:00)
Attenzione: in caso di grande affluenza gli ingressi potrebbero essere sospesi prima dell'orario di chiusura indicato
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
L’ospedale di Santa Maria dell' Umiltà sorse nel 1380 per volontà del mercante Simone di Piero Vespucci, in una zona in piena urbanizzazione. Nel 1587 il granduca Ferdinando I de’ Medici lo affidò all’ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio, i cosiddetti “Fatebenefratelli”. Alla fine del XVII secolo risalgono la Chiesa e il monumentale scalone a forbice, con affreschi e sculture. La visita si compone di un percorso storico artistico - in un luogo chiuso dal 2000 - dedicato alla ricostruzione delle vicende dell’ospedale e alla scoperta delle sue settecentesche architetture e decorazioni, e di un percorso storico scientifico, sull’evoluzione della medicina e dei suoi risvolti religiosi e sociali. La visita offe l’opportunità per riflettere sul ruolo dell’ordine dei Fatebenefratelli o Frati della Sporta per la consuetudine di elemosinare denari e beni in natura per le strade della città, che dal 1587 subentrano nella direzione dell’ospedale.
Itinerario
Il borgo di Ognissanti: ordini religiosi, attività e opere d’arte a confronto sulle rive dell’Arno
Chiostro e Cenacolo di San Salvatore in Ognissanti
Sabato: 10:00 - 17:00 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica: 10:00 - 17:00 (ultimo ingresso 17:00)
Attenzione: in caso di grande affluenza gli ingressi potrebbero essere sospesi prima dell'orario di chiusura indicato
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
All' interno del complesso conventuale di Ognissanti, fondato alla metà del XIII secolo dall’ordine degli Umiliati, è celato il suggestivo cenacolo dipinto da Domenico del Ghirlandaio nel 1480. Posto sul fondo, il grande affresco dell’ "Ultima Cena" crea un potente gioco illusionistico, ampliando l’architettura della sala che si trasforma in una loggia aperta. L’artista, già attivo all’interno della chiesa e non nuovo a questo genere di committenze, conferma qui la sua felice vena descrittiva, mescolando brani di delicata realtà (la tovaglia, il cibo, gli oggetti) con un repertorio di simboli della Passione e della Resurrezione. Nel Cenacolo sono anche conservate le sinopie dell’affresco, il portale originale e due lavabi sempre quattrocenteschi. Vi si accede dal chiostro porticato, decorato da un ciclo di sedici lunette con le storie di San Francesco al quale lavorarono, nei primi anni del Seicento, Jacopo Ligozzi e Giovanni da San Giovanni.
Itinerario
Il borgo di Ognissanti: ordini religiosi, attività e opere d’arte a confronto sulle rive dell’Arno
Chiostro Grande e Cappella di S. Luca alla S. Annunziata
Sabato: 10:00 - 17:00 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica: 10:00 - 17:00 (ultimo ingresso 17:00)
Attenzione: in caso di grande affluenza gli ingressi potrebbero essere sospesi prima dell'orario di chiusura indicato
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
Eccezionale apertura di un luogo solitamente chiuso al grande pubblico, la Cappella di San Luca nella Basilica della Santissima Annunziata - voluta nel 1562 da il frate scultore Giovanni Angelo Montorsoli - è un ambiente monumentale dove furono sepolti alcuni tra i più illustri membri dell’Accademia del Disegno (il Pontormo, Sansovino, Cellini). L’occasione portò al rilancio della Compagnia di San Luca, una società trecentesca di pittori che nel 1563 fu rifondata come "Accademia delle Arti del Disegno" grazie all’impegno dei principali artisti della città (Vasari, Bronzino, Francesco da Sangallo, l’Ammannati) e la protezione di Cosimo I de’ Medici. La cappella, divenuta sede dell’Accademia, fu decorata con un complesso ciclo allegorico in cui tre dipinti (Allori, Vasari e Santi di Tito) si alternano a dodici sculture. Nell' Ottocento, dalla chiesa soppressa di San Ruffillo, vi pervenne un pregevole affresco del Pontormo.
Itinerario
Tesori di arte e fede attorno alle "Accademie" fiorentine
Domenica: 10:00 - 17:00 (ultimo ingresso 17:00)
Attenzione: in caso di grande affluenza gli ingressi potrebbero essere sospesi prima dell'orario di chiusura indicato
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
Il complesso de Le Murate, nel cuore dello storico quartiere di S. Croce, delimitato da via dell’Agnolo, via Ghibellina e viale Giovine Italia, è oggi un polo di eccellenze culturali e produzione artistica e letteraria che attrae talenti creativi da tutta Italia. Ma la storia de Le Murate ha inizio nel ‘400 con la costruzione, finanziata da Giovanni De’ Benci di un monastero ad uso delle pie donne fiorentine che già vivevano rinchiuse (da qui il nome “murate”) in piccole casupole sull’attuale Ponte alle Grazie. Il convento crebbe nei secoli successivi fino al 1808 quando nell’ambito delle ordinanze contro la Chiesa ed il clero volute da Napoleone, venne chiuso. Nel 1845 i locali vennero ristrutturati, e le Murate ospitarono il nuovo carcere cittadino. Negli anni ’80 il carcere venne chiuso, i detenuti trasferiti a Sollicciano; l’intero complesso, ormai disabitato, divenne così oggetto di un ambizioso progetto di ristrutturazione e riqualificazione, guidato da Renzo Piano.
Itinerario
Monastero, Carcere, Centro Culturale. I tre volti delle Murate
Ex Ospedale di San Matteo - Accademia di Belle Arti
Sabato: 10:00 - 17:00 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica: 10:00 - 17:00 (ultimo ingresso 17:00)
Attenzione: in caso di grande affluenza gli ingressi potrebbero essere sospesi prima dell'orario di chiusura indicato
Contributo suggerito a partire da: € 3,00
Gli ambienti dell' Accademia di Belle Arti di Firenze testimoniano una storia antica – quella dello Spedale San Matteo, delle sue architetture di fine Trecento e delle sue pitture quattrocentesche – e una storia moderna – quella dell’istituto fondato nel 1784 dal Granduca Pietro Leopoldo come centro di istruzione artistica pubblico e gratuito, erede della Accademia delle Arti del Disegno. Degni di nota sono la biblioteca, con edizioni pregiate e stampe rare, e gli spazi nei quali sono disseminati gessi del Sette e dell' Ottocento tratti da capolavori del passato. Una vera primizia è la cappellina che Ferdinando I de’ Medici e Cristina di Lorena avevano fatto erigere nel 1621 per la loro figlia Maria Maddalena nel Palazzo della Crocetta e trasporta nel Settecento all' interno dell' Accademia. Vengono eccezionalmente aperti ambienti destinati alla didattica e una selezione della collezione novecentesca di disegni con opere di Sironi, Morandi, Casorati, Marini etc..
Itinerario
Tesori di arte e fede attorno alle "Accademie" fiorentine
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