D'Iuorno presenta il nuovo disco dal vivo a Firenze
Giovedì 21 maggio D'Iuorno presenterà dal vivo il nuovo disco dal titolo "Diversamente Capace" presso La casa del Popolo di Settignano a Firenze. Dopo l'anteprima esclusiva sul prestigioso sito di Rockerilla, è uscito il 12 maggio, con la produzione artistica di Giorgio Canali, il secondo album sulla lunga distanza del cantautore toscano: un mix tra resistenza e poetica elettrica, una fotografia dell'autore sviluppata genuinamente da un Canali ispirato. Un lavoro che ha l'aria di un vento di fine stagione, che ne sancisce la fine ed annuncia quella a venire. Come la fine di un capitolo e l'inizio di uno nuovo dove si può anche fare bene da soli, smettendo di aspettare per sempre l'estate. Confermata la presenza di Giorgio Canali con D'Iuorno sul palco.
"Diversamente capace" è il secondo album in studio del cantautore toscano D'Iuorno, in uscita il 12 maggio 2015 con la produzione artistica di Giorgio Canali, che ne ha anche arrangiato e suonato le parti di chitarra e le armoniche. Un titolo che ci dice che questa è la generazione dei diversamente capaci, di quelli che hanno lasciato andare l'inganno comune per una storia diversa, la loro, di quelli che hanno deciso di restare indietro. La voce di D'Iuorno è presente e profonda, talvolta arrabbiata, non per protesta ma perché è il suo modo di raccontarsi. C'è una poesia che accompagna il disco, che si chiama appunto Giorgio Canali, i suoi e bow tanto bastano a smuovere parole e a confondere immagini. Si passa così da brani più intimi come "Passano le nuvole" e "Diversamente capace", a situazioni più metropolitane come "E' tutto spento" e "La mia città", per un sentiero comune che ci dice che la ragione dovrebbe farci evolvere e non migliorare ciò che neppure apprezziamo. Questo sentiero è segnato da "Nenia" e da "Quello che si può", e ci racconta che non si può far innamorare un cuore solo con la ragione. Fino ad arrivare a "Sapessi quante chiacchiere la gente", che racchiude in sé molte delle tematiche del disco e ci parla di cosa stiamo diventando: piccoli uomini, non più capaci di accettare sentimenti come la rabbia, ma bravissimi a farsi portare via tutto ('ci saranno tre padroni/ladroni tre lavori tre università').
"Il mio nuovo lavoro di certo non si sforza di essere ammiccante o di trovare una chiave per stupire a tutti i costi, è piuttosto una reazione naturale all'impatto del macrocosmo che mi circonda con il mio microcosmo - racconta Alessandro D'Iuorno -. Forse in questo senso è un disco un po' controtendenza, richiede un ascolto attento e prova a suo modo a raccontare una generazione. Nel risultato finale una parte importante dei meriti va sicuramente a Giorgio, l'uomo e l'artista col cuore più grande con cui abbia lavorato: per me è stato un grande piacere ed un onore poter collaborare con lui, e credo che la sua mano si senta decisamente all'interno delle canzoni."