Incontro con Davide Puccini
Un bibliofilo che vive in una piccola città di altoforni e arrotonda lo stipendio catalogando e curando libri per conto terzi. E un volume misterioso che gli capita tra le mani, il Liber Universalis, dal valore incommensurabile e in grado di cambiargli la vita rendendolo ricco, ma anche potenzialmente capace di dannargli l’anima e foriero di sventure: una metafora del male e dei peccati capitali, in primis la superbia.
Sono i due protagonisti di Il libro e l’anima (LietoColle 2015), primo romanzo del filologo e poeta Davide Puccini, che verrà presentato giovedì 26 novembre alle 16 presso la sala Comparetti della Biblioteca umanistica dell’Università di Firenze (piazza Brunelleschi n. 3/4) in un incontro con l’autore organizzato dalla Fondazione il Fiore in collaborazione con l’Università. A introdurre il debutto narrativo di Puccini nel contesto della sua opera letteraria prevalentemente poetica, dopo il saluto del direttore della Biblioteca Floriana Tagliabue, interverranno due docenti dell’Ateneo fiorentino: Ernestina Pellegrini, professore di Letterature comparate, e Massimo Fanfani, professore associato di Linguistica italiana. Maria Giuseppina Caramella, presidente della Fondazione il Fiore, coordinerà i lavori.
Come è stato osservato, le pagine di Il libro e l’anima sono fortemente autobiografiche, a cominciare dalla città in cui è ambientato il romanzo, che è facilmente identificabile con Piombino, luogo di nascita e residenza dell’autore. Ma anche per la passione per i libri dell’erudito protagonista, Vladimiro Visdomini, così come Davide Puccini, che ha al suo attivo come filologo numerose edizioni di classici antichi e moderni (Sacchetti, Pulci, Poliziano, Ariosto, Fucini, Sbarbaro) e ha pubblicato quattro raccolte di poesia (la quinta uscirà l'anno prossimo).
A caratterizzare questo primo romanzo di Puccini, che secondo Francesco Gurrieri su Toscana Oggi lo qualifica come «erede di Rodolfo Doni» e come «uno dei più importanti scrittori cattolici del nostro tempo», sono fra l’altro l’influenza di Renato Fucini (di cui l’autore è uno dei maggiori studiosi), la «pedagogica chiarezza del Pinocchio collodiano» (a cui Puccini pare ispirarsi anche nella trama) e «la filigrana etico-religiosa» di matrice cattolica che si impone soprattutto negli ultimi capitoli in un crescendo di citazioni e riferimenti: dall’apparizione di una colomba bianca («lo Spirito Santo dell’iconografia cristiana») al «richiamo a San Francesco», alla «preghiera a San Giuseppe» e all’«esorcismo che scaccia il Diavolo», fino al «ritorno alla fede».
Per ulteriori informazioni, Fondazione il Fiore. Tel.: 055 225074
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Davide Puccini (Piombino, 12 gennaio 1948) è un filologo, critico letterario e poeta italiano.
Davide Puccini è nato e risiede a Piombino. Si è laureato all'Università di Firenze nel 1971 con una tesi su Camillo Sbarbaro, che in seguito è stata pubblicata con il titolo Lettura di Sbarbaro (1974). È stato a lungo professore negli Istituti Superiori di secondo grado, affiancando però all'attività didattica quella di filologo e critico letterario, nell'ambito dell'italianistica, e successivamente quella di poeta e narratore. Per Garzanti, dopo aver contribuito all'antologia Poesia italiana del Novecento (1980), ha curato varie opere di Giovanni Boine (1983), il Morgante di Luigi Pulci (1989) e le poesie volgari del Poliziano (1992, 2010). Per la Newton Compton si è occupato di un'edizione ampiamente annotata del Furioso ariostesco (1999, 2006). Fra le sue opere figurano anche due curatele per i «Classici italiani» della Utet: Il Trecentonovelle (2004) e Il libro delle rime (2007) di Franco Sacchetti. Ha curato inoltre, per le Edizioni San Marco dei Giustiniani, le Lettere ad Adriano Guerrini di Camillo Sbarbaro (2009); e, più di recente, per Le Lettere, le Opere di Renato Fucini (2012). Ha collaborato e collabora con saggi e recensioni a varie riviste, tra cui "Studi novecenteschi", "Giornale storico della letteratura italiana", "Lingua nostra", "Poesia". I suoi versi e alcuni racconti sono apparsi su varie riviste di militanza letteraria, prevalentemente in "Resine", "Lunarionovo", "Astolfo", "Vernice", "Nuovo Contrappunto", "Il banco di lettura", "Capoverso". Il suo primo libro di poesie, Il lago del cuore, è stato da lui pubblicato solo nel 2000: il titolo combina Dante (Inf. I 19, 21) con Montale (l’espressione ricorre nell’inizio di Tramontana e, con leggera variazione, in Dora Markus 22-24) Vi hanno fatto séguito Gente di passaggio (2005), che sviluppa il tema del dolore per il lutto, su cui si imperniava la raccolta d’esordio, in una vasta meditazione lirica sulla precarietà della preziosa esperienza di ciascun uomo; e quindi Madonne e donne (2007: una delicata rassegna di figure femminili di celebri pittori, ri-prodotte nella musica del verso) e Parole e musica (2010: il ruolo di contraltare alla poesia è qui sottratto alle arti figurative e consegnato alla musica, soprattutto Mozart). Recentemente ha pubblicato un romanzo, Il libro e l'anima (2015), che si serve del genere fantasy per affrontare un discorso di alto profilo morale e culturale, senza però nulla togliere al piacere della lettura.
Da Wikipedia