La cornice e lo specchio. Riflessioni ed esperienze di terapie nei luoghi dell’arte
Davanti a una immagine, sia essa uno scarabocchio o un’opera d’arte, ci comportiamo tutti come degli analfabeti di fronte a un enigma visivo. Quando osserviamo un dipinto, una installazione, una scultura, oltre al piacere intellettivo, scaturisce un riconoscersi attraverso l’immagine, un rispecchiamento. Ed è di questo specchio che ci parlerà Carlo Coppelli venerdì 14 giugno alle ore 18.30 presso Toscanalab.arteearteterapia, partendo dal suo ultimo libro La cornice e lo specchio edito da ETS.
Una raccolta di saggi e schede di laboratori sviluppatisi fra musei, carceri e ospedali psichiatrici, gallerie fra cui la Galleria Civica di Modena, dove circa quindici anni fa l’autore presentò una rassegna concordata con l’allora curatrice Angela Vettese.
Artista e arteterapeuta di trentennale esperienza, Coppelli dialogherà con Cecilia Macagno, presidente di Toscanalab Arte e Arte Terapia, arte terapeuta e didatta di Art Therapy Italiana. Inoltre introdurrà i temi trattati nel libro attraverso un momento di interazione con la platea, per far comprendere, attraverso lo scambio comunicazionale, le sfaccettature dell’arte terapia che si snodano fra didattica dell’arte, iconologia, psicologia dell’arte, etnografia e percezione visiva.
Dove l’arte è intesa come forma di relazione, aiuto, terapia, conoscenza di sé e del mondo che ci circonda.
Ma veniamo alla cornice del titolo del libro di Coppelli, che in arteterapia è indispensabile allo specchio nel processo di riconoscimento con il diverso da noi, che si tratti di un’opera o un artista.
Sono diversi gli elementi che la compongono, come il concetto di gruppo, poiché è necessario condividere l’esperienza con altri, vi è l’esigenza di un facilitatore esperto nel coadiuvare lo scambio con specifiche tecniche e strumenti, gestendo tempi e spazi. Ultimo tassello è il gioco espressivo, elemento fondamentale per l’apprendimento e la socializzazione. Giocare con le immagini, soprattutto se in un museo o una galleria, significa essere nelle migliori condizioni per elaborare nuove riflessioni che si traducono in nuove esperienze.
Interagire con l’arte è rispecchiarsi in essa rendendola il codice che può tradurre il linguaggio con cui ci comunica il nostro sé più profondo, instaurando un dialogo e facilitandone la comunicazione.
L’evento è gratuito ed è rivolto a è rivolto a chiunque sia interessato all'arte intesa come forma di comunicazione, relazione e aiuto, a insegnanti, educatori e terapeuti.
Carlo Coppelli sassarese, originario di modena, è arteterapeuta, artista e fra i fondatori della Scuola Triennale di Formazione in Arteterapia della Cittadella di Assisi – Pro Civitate Christiana; responsabile didattico della Scuola Triennale di Formazione in Arteterapia di Sassari.
Inizia la sua carriera come Assistente Sociale Psichiatrico, svolgendo l’attività in atelier pittorici degli ex ospedali psichiatrici di Trieste e Gorizia. Insegna per trentacinque anni Discipline plastiche e scultoree nei licei artistici di Trieste, Mantova, Modena, Sassari e per alcuni anni è docente ai corsi per insegnanti di sostegno dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Collabora con musei, gallerie, enti e parchi in tutta Italia, pubblica articoli e saggi in modo continuativo e ha condotto per dodici anni laboratori di arteterapia e teatro con i detenuti.
Cecilia Macagno presidente di Toscanalab.arteearteterapia, artista, arte terapeuta e didatta di Art Therapy Italiana. Formatasi ai Corsi di Formazione in Arte terapia ad indirizzo psicodinamico alla scuola Art Therapy Italiana, è oggi supervisore, didatta per il Corso Triennale in Arte Terapia e responsabile del gruppo inter regionale Toscana e Umbria che ha sede negli spazi di Via San Zanobi, 104.
Incontro con Carlo Coppelli, arteterapeuta e formatore, per scoprire come riconoscersi nell’arte traducendo in immagini la nostra e l’altrui storia
venerdì 14 giugno 2019 ore 18.30
Toscanalab Via San Zanobi, 104 r Firenze