"I Concerti al Cenacolo" 2018 a San Salvi
L’edizione 2018 de «I Concerti al Cenacolo», che l’Associazione L’Homme Armé porta avanti dal 1994 ed è la più longeva rassegna annuale di musica antica in Toscana, prenderà il via il 21 ottobre nella sua sede tradizionale, la suggestiva sala del Cenacolo di Andrea del Sarto (via di San Salvi 16, Firenze), in uno dei 49 musei del Polo Museale della Toscana; qui si trova un magnifico affresco dell’Ultima cena databile al 1511-1527 circa e qui si svolgerà anche il secondo concerto della rassegna, sabato 10 novembre, mentre gli ultimi due, seguendo la nuova via inaugurata con l’edizione 2017, si spostano in luoghi artisticamente significativi dell’area metropolitana. Uno, sabato 8 dicembre, sarà alla Chiesa di Santa Maria di Primerana che sovrasta Piazza Mino a Fiesole, l’altro, domenica 9 dicembre, sarà nella pieve romanica dei Santi Pietro e Paolo a Cascia (Reggello), il cui impianto architettonico risale al XII secolo e che nel museo annesso custodisce il Trittico di San Giovenale di Masaccio. Quest’anno i concerti della rassegna saranno tutti nel tardo pomeriggio (alle 18 al Cenacolo di San Salvi e alle 18.30 nelle pievi di Fiesole e di Reggello).
Appena chiuso il Festival FloReMus, quest’anno dedicato alla musica del Cinquecento, l’Associazione L’Homme Armé per i programmi musicali di questa edizione de «I Concerti al Cenacolo» punta eminentemente alla musica del Seicento, con uno spazio speciale dedicato al primo Quattrocento italiano. Il concerto del 21 ottobre è dedicato a Giulio Caccini, del quale quest’anno ricorrono i 400 anni dalla morte, l’inventore delle “Nuove musiche”, il cantore che ha registrato la svolta nello stile di canto del tempo. Il programma è affidato a un giovane e attento interprete di questo repertorio, Riccardo Pisani, accompagnato dall’ensemble Ricercare Antico. A una virtuosa del repertorio quale Elenca Cecchi non poteva che essere affidato l’altro programma secentesco, quello del 10 novembre, dedicato a Francesca Caccini, figlia di Giulio, una delle prime stelle del firmamento vocale moderno, cantante virtuosa e compositrice al suo tempo importantissima, anche se la storia successiva le ha reso poca giustizia. Il programma, ideato e diretto da Gian Luca Lastraioli, vede la partecipazione di alcuni interpreti d’eccezione tra i quali il cembalista Alfonso Fedi. Tutti i concerti sono in luoghi che, seppur non sempre molto conosciuti e in genere fuori dalle rotte del turismo di massa, testimoniano la lunga e complessa storia del territorio. All’interno vi sono spesso opere d’arte di pregio incastonate in architetture notevoli che, grazie anche a questi appuntamenti, potranno essere ammirate e apprezzate. Senza dimenticare che intorno a questi luoghi ci sono comunità vive alle quali questi concerti (tutti quelli nelle chiese sono a ingresso libero, mentre sono a prezzo comunque contenuto quelli al Cenacolo) sono rivolti, affinché si possa meglio conoscere quell’intreccio di espressioni artistiche che sono alla base della nostra storia. Biglietteria: per i due concerti al Cenacolo di Andrea del Sarto (21 ottobre e 10 novembre, via di San Salvi 16): un’ora prima dello spettacolo; biglietto intero euro 12, ridotto euro 7; informazioni e prenotazioni: tel. 055 695000 informazioni@hommearme.it.
Gli altri sono a ingresso libero. DOMENICA 21 OTTOBRE, ORE 18 Cenacolo di Andrea del Sarto, Museo di San Salvi Via di San Salvi 16, Firenze GIULIO ROMANO 400° anni dalla morte di Giulio Caccini Riccardo Pisani, tenore ENSEMBLE RICERCARE ANTICO Paolo Perrone, violino Flora Papadopoulos, arpa Giovanni Bellini, tiorba e arciliuto Matteo Coticoni, violone Francesco Tomasi , tiorba, chitarra barocca e direzione Musiche di Giulio Caccini, Filippo Nicoletti, Girolamo Frescobaldi, Stefano Landi Il concerto inaugurale della rassegna «I Concerti al Cenacolo», Domenica 21 ottobre alle 18 al Cenacolo di Andrea del Sarto (via San Salvi 16, Firenze; ingresso 12 / 7 euro; informazioni e prenotazioni 055 695000 informazioni@hommearme.it o direttamente dal sito hommearme.it) è dedicato a Giulio Caccini detto il Romano: incarna il prototipo del cantante di nuova educatissima professionalità, che a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento contribuirà alla fioritura dell’Umanesimo in musica. Sul palco il tenore Riccardo Pisani accompagnato dall’Ensemble Ricercare Antico (Paolo Perrone, violino; Flora Papadopoulos, arpa; Giovanni Bellini, tiorba e arciliuto; Matteo Coticoni, violone; Francesco Tomasi , tiorba, chitarra barocca e direzione). Sebbene Caccini fosse di Roma o dei suoi dintorni, il luogo esatto non ci è dato saperlo con certezza, sarà Firenze la città dove si svilupperà il suo genio musicale. Qui esordisce come cantante nel 1579, in occasione delle nozze di Francesco I de’ Medici e Bianca Cappello. Dal 1588 è stabilmente al servizio dei Granduchi di Toscana, ma la sua fama di cantante e compositore travalicherà ben presto i confini del Granducato per estendersi a Mantova, Roma, Ferrara, e anche oltralpe: Caccini sarà ambito e conteso persino dalla corte del Re di Francia, tuttavia dopo brevi soggiorni tornerà nella sua amata Firenze, dove vivrà fino alla fine dei suoi giorni. È qui che egli entra a far parte della cosiddetta Camerata de’ Bardi, un Cenacolo di umanisti che si forma intorno al conte G. Bardi del Vernio, con il comune desiderio di un rinnovamento della musica e delle arti nel segno degli scritti teorici dei classici. Contro l’egemonia del contrappunto con le sue norme tecniche astratte, i Bardi prediligono il canto monodico, inteso a ristabilire il connubio greco tra parola e suono. Caccini incarna e mette in atto questi ideali: nelle sue arie e madrigali emerge in primo piano la melodia della voce sola, che inscena il testo poetico in maniera immediata e chiaramente intelligibile, mentre il basso continuo è un sostegno al divagare del canto. Le sue sono arie strofiche o madrigali di fattura sciolta che chiamano affettuosa espressività, fantasia, lirismo Egli sollecita un’elastica sprezzatura del ritmo e della pronunzia, per meglio imitare i concetti delle parole. Le Nuove Musiche, due volumi di arie a voce sola pubblicate a Firenze rispettivamente nel 1602 e 1614, rappresentano il manifesto nonché la prima normalizzazione grammaticale di questo stile, che comporterà conseguenze sostanziali nell’evoluzione del linguaggio musicale a venire. Se il canto e la composizione sono gli attributi per i quali il Caccini fu più noto, egli suonava alla perfezione anche il chitarrone, il liuto e l’arpa doppia. Gli strumenti ideali per accompagnare la monodia, ma anche per concertare tra loro, come si può facilmente intendere dalle due rare perle musicali lasciateci da Stefano Landi, Romano anch’esso. Si tratta di La Pazza e l’Alessandrina, due canzoni strumentali che abbinano i tre strumenti con arguzia e fantasia, cogliendo alla perfezione le caratteristiche di ciascuno. Il programma è arricchito da brani strumentali di altri autori, romani per nascita o per adozione, come la Sonata e la Canzona di Filippo Nicoletti in prima esecuzione Il risultato è un affascinante viaggio nella musica del primo Seicento italiano, che vede emergere, anche in musica, grandi ingegni e arditi sperimentatori di nuovi stili.
SABATO 10 NOVEMBRE, ORE 18 Cenacolo di Andrea del Sarto, Museo di San Salvi Via di San Salvi 16, Firenze CHI DESIA DI SAPER CHE COS’È AMORE Arie e madrigali di Francesca Caccini ENSEMBLE L’HOMME ARMÉ Elena Cecchi Fedi, soprano solista Alfonso Fedi, clavicembalo Francesco Tomei, viola da gamba Luigi Cozzolino, violino Gian Luca Lastraioli, chitarra, tiorba e direzione Musiche di Francesca Caccini Il terzo concerto della rassegna «I Concerti al Cenacolo», Sabato 10 novembre alle 18 al Cenacolo di Andrea del Sarto (via San Salvi 16, Firenze; ingresso 12 / 7 euro; informazioni e prenotazioni 055 695000 informazioni@hommearme.it o direttamente dal sito hommearme.it) è dedicato alla figlia di Giulio Caccini: il programma del concerto presenta difatti una selezione di brani composti da Francesca Caccini, vera protagonista al femminile della vita musicale fiorentina dei primi decenni del Seicento. Cantante di straordinaria abilità (vera “diva” ante litteram, la sua voce veniva paragonata a quella di un usignolo) Francesca si distinse anche come raffinata, intelligente, appassionata e profonda compositrice. Nata a Firenze nel 1587, figlia d'arte (il padre, Giulio Caccini, fu una figura chiave nella nascita del “nuovo” stile musicale secentesco), Francesca si trovò sin da bambina immersa nella cultura musicale del proprio tempo e divenne, grazie agli insegnamenti del padre, esperta nelle arti del canto e della composizione nonché provetta suonatrice di liuto, chitarra, arpa e clavicembalo. Bambina prodigio, nata col cognome - Caccini - della predestinata e forte di un talento musicale straordinario, Francesca sarebbe rimasta, salvo qualche breve interruzione, dal 1607 al 1641 al servizio della famiglia Medici in qualità di cantante, insegnante e compositrice: tali erano la stima e la reputazione delle quali godeva, che nel 1620 “la Cecchina” risultava essere il musicista con il salario più alto tra tutti quelli in sevizio presso la corte fiorentina. I compiti di musicista di corte prevedevano che Francesca cantasse in occasione degli Uffici della Settimana Santa e in occasione dei ricevimenti dati dal Granduca e dalla Granduchessa e che insegnasse canto alle principesse e alle altre dame di corte. Come compositrice, Francesca Caccini è oggi ricordata per essere stata la prima donna nella storia a comporre un'opera, La liberazione di Ruggiero dall'isola di Alcina. Sul versante cameristico, floridi esempi dell'arte e dello stile della Caccini ci sono invece tramandati con le arie, le canzonette e i madrigali contenuti nel suo Primo libro delle Musiche che venne stampato a Firenze nel 1618. Il libro consta di un totale di 36 composizioni, suddivise in “spirituali” e “temporali”. Da questo libro sono tratti tutti brani eseguiti in questo concerto: essi sono dunque con certezza alcuni di quelli che Francesca eseguì durante le sue performances cameristiche, sia sacre che profane, offerte alla corte medicea. Nelle sue arie Francesca mette in mostra tutte le sue capacità di compositrice: spettacolari passaggi di virtuosismo canoro nei brani di ispirazione profana e meditative linee melodiche nelle arie spirituali. In vita, la Caccini si guadagnò una immensa reputazione. Come già detto, fu una vera “diva” e, come tale, suscitò nel pubblico ammirazione quasi fanatica. Nei suoi viaggi e soggiorni musicali lontano dalla natìa Firenze (Roma, Milano, Parigi...), Francesca venne sempre “artisticamente” corteggiata e “tentata” con l'offerta di contratti economicamente vantaggiosissimi, finendo tuttavia per tornare sempre al “suo” servizio fiorentino. Scarse, e contrastanti, sono le notizie sulla sua personalità di donna: un contemporaneo ne parlava infatti come di “una donna fiera e irrequieta” mentre altri, come il poeta Michelangelo Buonarroti il Giovane, che ben la conobbe, la descrissero come “sempre graziosa e generosa”. Francesca doveva essere comunque una donna di grande avvenenza: si conserva oggi presso il palazzo Rospigliosi di Pistoia un medaglione marmoreo che ne ritrae il bel volto. Il medaglione è circondato da un'eloquente iscrizione didascalica - Cechine Pulchritudinis Immortalitati - che non lascia dubbi in merito alla bellezza della celebre “Cecchina”. Francesca Caccini morì nel 1641. In tempi recenti le è stato dedicato un cratere di 38 km di diametro sul pianeta Venere.
SABATO 8 DICEMBRE, ORE 18.30 Chiesa di Santa Maria di Primerana Via Santa Maria, Fiesole (FI) FLOS FLORUM Musiche sacre e spirituali all’alba del Rinascimento fiorentino L’HOMME ARMÉ Giulia Peri, soprano Mya Fracassini, mezzosoprano Giovanni Biswas, tenore Paolo Fanciullacci, tenore Fabio Lombardo, direzione Musiche di G. Dufay, Gherardello, F. Landini, Gratiosus da Padova Per l’edizione 2018 de «I concerti al Cenacolo», sabato 8 dicembre l’Ensemble L’Homme Armé presenta il concerto «Flos Florum. Musiche sacre e spirituali all’alba del Rinascimento fiorentino» nella Chiesa di Santa Maria di Primerana (via Santa Maria, Fiesole, FI; ore 18.30, ingresso libero), che sovrasta la piazza principale di Fiesole: messa un po’ in ombra dalla cattedrale, è invece un gioiellino che merita una visita, magari arrivando con un po’ d’anticipo sull’inizio dello spettacolo. Guillaume Dufay è stato il compositore borgognone più influente in Europa verso la metà del XV secolo. Come molti altri musicisti dell’epoca, era solito viaggiare per il continente al seguito di principi e papi. Nelle sue peregrinazioni ha lavorato per le più importanti corti e cappelle musicali italiane, tra cui la corte dei Malatesta a Rimini e la cappella papale a Roma. La sua musica ha avuto una grande diffusione e veniva trascritta, distribuita e suonata ovunque la polifonia avesse messo radici. Tra le generazioni successive, sono pochi i compositori che non hanno assorbito elementi del suo stile. L’ampio grado di distribuzione e conoscenza della sua musica è ancor più impressionante se si considera che morì alcuni decenni prima che fosse possibile stampare musica. Quando Dufay arrivò in Italia negli anni Venti del Quattrocento il panorama musicale della Penisola era molto variegato, con stili e generi diversi, con influenze francesi che cominciavano a farsi sentire in modo pronunciato. Tra i vari compositori famosi, Gherardello da Firenze, Zachara da Teramo, Bartolo e Paolo da Firenze. E in questa città era rimasta ancora l’eco di Francesco Landini, il musica, poeta e filosofo celebrato nelle cronache a cavallo tra Tre e Quattrocento. Ancora oggi non è chiaro disegnare un quadro della musica italiana di quegli anni, ma appare certo che l’arrivo di Dufay influì non poco sugli sviluppi della musica italiana, anche per la successiva discesa di molti altri musicisti franco-fiamminghi. DOMENICA 9 DICEMBRE, ORE 18.30 Pieve dei Santi Pietro e Paolo a Cascia Via Casaromolo, 25 Reggello FLOS FLORUM Musiche sacre e spirituali all’alba del Rinascimento fiorentino L’HOMME ARMÉ Giulia Peri, soprano Mya Fracassini, mezzosoprano Giovanni Biswas, tenore Paolo Fanciullacci, tenore Fabio Lombardo, direzione Musiche di G. Dufay, Gherardello, F. Landini, Gratiosus da Padova Si conclude con la replica del concerto di sabato 8, ovvero «Flos Florum. Musiche sacre e spirituali all’alba del Rinascimento fiorentino» con l’Ensemble L’Homme Armé nella Pieve dei Santi Pietro e Paolo a Cascia (Via Casaromolo, 25 Reggello; ore 18.30, ingresso libero), l’edizione 2018 de «I concerti al Cenacolo». Una chiesa il cui elegantissimo impianto architettonico romanico risale al XII secolo. La facciata della chiesa è stata dotata nel XV secolo di un bel porticato, sostenuto da due pilastri laterali e da quattro colonne che ripetono il motivo dell’interno anche nel capitello corinzio. Originale il motivo di navatelle scandito da cinque semicolonne del timpano. Molte sono le opere d’arte presenti sia in chiesa che nel piccolo ma bellissimo museo attiguo, che dal 2002 ospita un trittico giovanile di Masaccio, trasferito alla pieve da San Giovenale. L’HOMME ARMÉ, fondato nel 1982, svolge un’intensa attività di ricerca e di esecuzione concertistica e discografica del repertorio, principalmente vocale, dal Trecento al Seicento, dedicando particolare attenzione al repertorio fiorentino, In questo ambito ha effettuato registrazioni discografiche come Musica a Firenze al tempo di Lorenzo il Magnifico, Regina Pretiosa: una celebrazione mariana del Trecento Fiorentino, Missa in Assumptione Beatae Mariae Virginis di Marco da Gagliano. Nel corso delle sua attività concertistica ha ripetutamente e con successo eseguito grandi opere della letteratura antica come Vespro della Beata Vergine, Intermedi della Pellegrina, Rappresentazione di Anima et di Corpo). Nel corso degli anni ha collaborato con vari musicisti e direttori quali Frans Bruggen, Andrew Lawrence-King, Christophe Coin, Andrew Parrott, Kees Boeke, Alan Curtis. Da molti anni la direzione artistica del gruppo è affidata a Fabio Lombardo. L’Homme Armé è stato ripetutamente presente nelle stagioni concertistiche di importanti istituzioni e festival, come ad esempio Ravenna Festival, Teatro Valli di Reggio Emilia, Mart di Rovereto, Teatro Regio di Parma, Unione Musicale di Torino, Amici della Musica (Verona, Mestre, Firenze), l’Orchestra della Toscana, la Società del Quartetto di Milano, il Festival Barocco di Viterbo, il Festival Cusiano del Lago d’Orta, i Concerti del Gonfalone di Roma; inoltre Canto delle Pietre, Segni Barocchi di Foligno, Taormina Festival, Festival Monteverdi di Cremona, Anima Mundi di Pisa, Concerti al Quirinale (RAI) e svariati altri. Negli ultimi anni, il gruppo ha sviluppato una riflessione sulle affinità tra alcune delle problematiche sollevate dalla “musica antica” e alcune forme di pensiero musicale attuale, ricercando analogie tra la ricerca della prassi esecutiva del repertorio antico e di quello contemporaneo. Tale riflessione ha stimolato L’Homme Armé ad estendere il proprio campo di ricerca ed esecuzione anche alla musica contemporanea. Ha così presentato con successo programmi molto particolari che affiancano musiche antiche e contemporanee da Dufay, Josquin, Palestrina, Janequin, Vecchi a Messiaen, Kurtag, Hersant, Lang, Sciarrino, Pezzati, Pärt, Nono, Cage, Berio; di quest’ultimo in particolare sono stati eseguite composizioni notevoli come Laborintus II, Cries of London e A-Ronne. Con questo repertorio ha partecipato tra l’altro a Fabbrica Europa, Architecture of voices (Kiev), Maggio Musicale Fiorentino, Tempo Reale Festival. In virtù della competenza professionale e del livello artistico delle sue esecuzioni, l’ensemble ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti e commissioni da istituzioni e comitati nazionali. L’Associazione L’Homme Armé è sorta intorno al gruppo vocale quale ente promotore dedicato all’organizzazione e alla promozione della musica antica e di una ricercata progettualità artistica. Dal 1994 organizza a Firenze i Concerti al Cenacolo, unica stagione annuale di musica antica in Toscana, e dal 2008 AntiCONtemporaneo, una rassegna specificamente dedicata all’interazione tra musica antica e contemporanea. Nel corso degli anni è stata riconosciuta e finanziata da: Comune e Provincia di Firenze, Regione Toscana, Ministero per i Beni e le Attività culturali, Ente Cassa di Risparmio di Firenze. In considerazione della qualità e validità della sua proposta artistica, L’Homme Armé è stato selezionato dalla Regione Toscana ai primi posti nella graduatoria dei complessi di produzione musicale. Dal settembre 2017 L’Homme Armé organizza il Festival Internazionale FloReMus / Rinascimento Musicale Fiorentino,che vede la partecipazione di musicisti di grandissimo rilievo internazionale e del proprio ensemble, parallelamente e il Corso Internazionale di Musica Rinascimentale di Firenze.