"Comoedia Lux" al Florence Dance Center
Sabato 24 novembre alle ore 18.00 in via Borgo Stella 23 r a Firenze riparte la rassegna Etoile Toy/ Visual Art Florence promossa dal Florence Dance Center di Marga Nativo e realizzata in collaborazione con la storica e critica d’arte Daniela Pronestì. La rassegna, ideata da Mario Mariotti nel 1987, indaga il rapporto tra immaginazione creativa ed espressione corporea trasformando ogni inaugurazione in un evento che coniuga arte e danza con una performance ispirata alle opere esposte.
La rassegna riapre con la personale dell’artista Renato Li Vigni, siciliano di origini e da diversi anni residente in Toscana. La sua pittura indaga il valore simbolico della luce attraverso una sintesi di materia e colore. Entrambi questi elementi si stratificano sul supporto per farsi tramite di un percorso che dalla contingenza del mondo e della sua oggettualità volge verso gli spazi assoluti ed immateriali della trascendenza. Per questo motivo, pur muovendosi entro i termini propri dell’arte informale, Li Vigni è lontano dall'intendere la dissoluzione della forma come un’immersione nel caos primigenio degli elementi, nel cuore magmatico e ribelle di una pittura affrancata dai vincoli della rappresentazione. Nel suo caso, infatti, il “senza forma” è un salto oltre i limiti e i condizionamenti del visibile, oltre il qui ed ora della vita, per risalire all'origine atemporale dello spirito. Un viaggio dantesco, come ci ricorda il titolo della mostra, che procede dagli “inferi” delle passioni umane alla scintilla di luce divina celata nel cuore dell’uomo. La pittura diventa così un atto di fede, una preghiera, la testimonianza di un iter spirituale che accomuna le esigenze interiori dell’uomo con le urgenze espressive dell’artista. Memore dell’insegnamento di Sant'Agostino, per il quale soltanto camminando attraverso l’uomo è possibile giungere a Dio, l’artista siciliano ci guida in un cammino attraverso vari stadi e dimensioni dell’interiorità umana, simboleggiati dall'alternarsi di densità materiche e dissolvenze cromatiche, zone d’ombra ed “esplosioni” di luce. Così facendo, Li Vigni ritorna alle origine stesse dell’arte sacra, quando la luce - basti pensare ai fondi oro delle icone bizantine - indicava la presenza di Dio che avvolge e trasforma ogni realtà umana. Allo stesso modo, nelle sue opere la luce è manifestazione dell’esperienza che pone l’essere umano in relazione con il divino e con la propria natura spirituale. Non si tratta, infatti, di una luce naturale, di un fenomeno fisico - percettivo, ma di un evento luminoso attraverso il quale l’esperienza religiosa dell’artista s’inscrive nell'immagine, con la complicità di suggestioni ispirate dalla musica e dalla letteratura e sottese alla sostanza concettuale dell’opera. Invitandoci a riflettere sulla dialettica tra materiale e spirituale, visibile e invisibile, umano e divino, Li Vigni restituisce valore al tema del sacro in un’epoca che ha ormai in gran parte estromesso la ricerca di Dio dal linguaggio dell’arte. Un tema esteso in questo caso anche al discorso sulla bellezza, intendendo quest’ultima come espressione di un’essenza divina e imperitura che illumina e dà senso all'esistenza umana. Nel sentimento puro e autentico del bello c’è come una specie di incarnazione di Dio, sosteneva la filosofa francese Simone Weil. Un pensiero che risuona nell'opera di Li Vigni, dove la bellezza è luce che avvicina l’uomo a Dio.
Come di consueto, l’inaugurazione della mostra è accompagnata da una performance coreografica ispirata alle opere dell’artista e interpretata in questo caso dalla balleria Francesca Stampone. Per l’occasione, l’attore Luigi Alioto declamerà alcuni versi della Commedia dantesca scelti pensando alla pittura di Li Vigni. I tre linguaggi, pittura, danza e poesia, s’incontreranno quindi sul tema della luce ponendolo in rapporto al movimento, e quindi al gesto dell’artista, al passo della ballerina, al procedere delle parole poetiche. La luce, nel suo significato simbolico, sottende, infatti, un “movimento” dell’anima, una spinta interiore necessaria per raggiungere una dimensione “illuminata” della mente e dello spirito.
Florence Dance Center
Borgo della Stella 23/r (Piazza del Carmine), 50124 Firenze
info@florencedance.org - www.florencedance.org
Dal lunedì al venerdì (10.00 - 13.00 / 14.30 - 20.00)
Renato Li Vigni nasce a Barinas (Venezuela) nel 1970; nella stessa città frequenta l’Accademia di Belle Arti e nel 1979 si trasferisce in Italia stabilendosi a Bagheria in Sicilia, città natale dei genitori. A Palermo si diploma all’Accademia di Belle Arti. Sin da piccolo comincia a partecipare a mostre e concorsi nell’interland palermitano conseguendo i primi successi e vincendo alcune manifestazioni internazionali tra cui il premio ASLA Città di Palermo. Nel decennio successivo si dedica a rappresentazioni religiose realizzando nel 1993 un paleotto d’altare per la chiesa Madonna delle Catene di Palermo e nel 1997 un fonte battesimale per la cattedrale della stessa città. Nell’anno 2000 crea una serie di dipinti narranti la vita di Padre Pio per la casa di preghiera di Ficarazzi in Palermo. Suo è anche il restauro conservativo della volta della chiesa madre di Ficarazzi. Dopo due anni si trasferisce in Toscana, dove attualmente vive e lavora. Continua il suo interesse per le tematiche religiose ed affrontate sotto una nuova luce piena di forza cromatica e materica. Tra le tante mostre realizzate negli anni, si ricordano: 2006, collettiva Strumenti di Speranza - La musica nelle Arti visive, Civica Pinacoteca Amedeo Modigliani, Follonica (Grosseto) a cura di Maurizio Vanni; 2007, collettiva Theleton Arte per la Vita, Museo d’Arte Contemporanea di Forlì “Pino Zoli”; 2007 mostra personale, West Florence, Campi Bisenzio (Firenze); 2012, mostra personale, Museo Giovanni Bellini, Firenze; 2017, mostra personale Miserere, Palazzo Butera, Palermo. Altre sue manifestazioni si sono svolte in collaborazione con la Galleria Tornabuoni di Firenze. Sue opere si trovano presso collezioni private sia in Italia che all’estero, come nella collezione del Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi ed in quella dei Principi di Savoia.