Black History Month Florence, il programma
Torna per la quinta edizione il ‘Black History Month Florence’, il festival per la promozione della cultura “black” e della diversità delle culture afro-discendenti nel contesto italiano, con un’attenzione particolare all’integrazione e alla mediazione interculturale.
Il festival, che si svolgerà a febbraio, prevede oltre 50 eventi in oltre 40 spazi sul territorio cittadino e raccoglie sotto un’unica programmazione varie attività culturali (cinema, arte, cucina, teatro, danza, laboratori, conferenze, visite e spettacoli), con lo scopo di far conoscere ed apprezzare le culture afro-discendenti per facilitare la ricerca e il dialogo interculturale. Il titolo di questa edizione è “Obbligato” per riflettere sugli obblighi sociali, morali e comuni che fondano il cosmopolitismo.
“Firenze è città di dialoghi e ponti, anche attraverso la produzione culturale e il confronto tra culture – ha sottolineato l’assessore Sacchi durante la conferenza stampa di presentazione a Palazzo Vecchio.
Tra gli eventi principali On Being Present, un’interfaccia culturale sul sito web delle Gallerie degli uffizi che esamina la presenza dell’Africa nera nelle collezioni; YGBI Research Residency dedicato ai giovani artisti afro-discendenti residenti in Italia in collaborazione con Ocad University e The Student Hotel; una mostra collettiva a Murate Art District e un progetto di archivio in collaborazione con Villa Romana.
Il Black History Month Florence nasce nel 2016 come rete inter-istituzionale per promuovere la produzione culturale “Black” che celebra la diversità delle culture afro-discendenti nel contesto italiano. L’iniziativa programma, coordina e co-promuove annualmente più di cinquanta eventi nel mese di febbraio attraverso una rete formata e supportata dal Comune, fondazioni, istituzioni e associazioni culturali, musei e locali dedicati all’arte e alla musica e scuole.
L’evento, promosso anche dall’amministrazione comunale, è stato presentato dall’assessore alla cultura Tommaso Sacchi alla presenza dell’organizzatore Justin Thompson e della direttrice di Murate Art District Valentina Gensini.