Balliamo sul mondo, il musical al Verdi
Uno spettacolo musicale tutto italiano, una storia inedita e originale, un gruppo di grandi voci, una storia che fa battere il cuore: questo è Balliamo sul mondo con la firma di Chiara Noschese alla regia e al testo originale. I 13 protagonisti, lungo due atti e 20 canzoni del Liga, si raccontano e cantano nell’arco di un decennio da un Capodanno all’altro, da quello alla soglia della maturità a quello dell’età adulta 10 anni dopo. Il 21 e 22 dicembre al teatro Verdi.
È la notte di Capodanno del 1990, un gruppo di compagni di liceo si riunisce al Bar Mario, ritrovo abituale di un piccolo paese di provincia del nord Italia. Matteo, il più riflessivo e nostalgico del gruppo, ha organizzato questa serata per festeggiare insieme l’ ultimo Capodanno prima della maturità, Mario, il proprietario del Bar, con bonaria reticenza, accetta di prestargli il locale. Mario è molto legato a Matteo, è apparentemente un burbero ma vuole molto bene ai ragazzi. Matteo scrive canzoni per il gruppo Orazero, di cui fanno parte Niccolò, front man, bello, intelligente e un po’ spaccone ma molto ambizioso, Antonio, batterista un po’ bullo e molto ignorante, Carmen, bassista, ragazza tosta e decisionista. Gli Orazero hanno anche un manager, Michele, sognatore, determinato e sempre con la battuta pronta. Alla festa partecipano anche Nicoletta, tenera e timida, con una cotta per Matteo e dieci chili in più, Stella, fidanzata di Niccolò, la loro storia è intensa e tormentata; Stella è la classica bella ragazza, di famiglia benestante. Infine c’è Valentina, sorella minore di Matteo, capitata alla festa come “zavorra”, la mamma ha chiesto a Matteo di badare a lei per la notte di Capodanno. Non ultimo, c’è Fausto, l’intellettuale del gruppo, che gioca con le citazioni, ma che, quella sera, appare stanco e preoccupato. Al cenone ci ha pensato Bruna, proprietaria della pasticceria di fronte al Bar Mario, ha un figlio sedicenne, Gianni, un ragazzo con problemi di ritardo mentale che è benvoluto da tutti e parla sempre a sproposito. Tra Bruna e Mario ci sono dei trascorsi sentimentali, Bruna è innamorata di lui e aspetta da sempre che Mario faccia il primo passo. La serata trascorre tra canzoni, musica, risate, liti, accuse e rinfacci ma, soprattutto con la proposta di Matteo: rivedersi al Bar Mario, dieci anni dopo, per festeggiare insieme il Capodanno del duemila.
Nel secondo atto i protagonisti si ritrovano al Bar Mario, siamo alle soglie del nuovo millennio, Matteo li ha contattati e li ritroviamo profondamente cambiati. Niccolò è un’altra persona, reduce da un successo seguito da un fallimento, Stella sempre accanto a lui, aspetta un bambino, Nicoletta e Antonio sono finiti insieme, Valentina appena rientrata da Londra, Bruna e Mario stanno insieme e Gianni ha trovato lavoro… il grande assente è Fausto, lo vediamo in video che racconta ai ragazzi il perché non si trovi li con loro: Fausto è stato molto male, ed è per questo che quella sera non li ha raggiunti.
La serata si sviluppa di conseguenza a questo evento, infatti, proprio grazie a quella notizia, tutti cominciano a raccontarsi, ad essere sinceri, a dirsi la verità, a chiedersi scusa e a chiarirsi. Lentamente tutto riparte come dieci anni prima, intorno ad una tavola imbandita ma con tante certezze in meno, ed è proprio in quel momento che avviene qualcosa di imprevisto, Fausto si presenta davanti a loro, creando lo scompiglio generale, da lì in poi una serie di eventi coinvolgeranno quei “quasi trentenni” in una Reunion imprevedibile e calorosa, all’insegna della musica, che li porterà ad un concerto finale, quel concerto così atteso, dove tutti sono coinvolti senza ipocrisie, senza rimpianti e tutta la vita davanti ancora da vivere.
I brani che accompagneranno lo spettacolo sono: “Certe Notti”, “Ho Messo Via”, “Piccola Stella Senza Cielo”, “Una Vita da Mediano”, “Tu che Conosci il Cielo”, “L’Amore Conta”, “Tu Sei Lei”, “Tra Palco e Realtà’”, “Urlando Contro il Cielo” e naturalmente “Balliamo sul Mondo” e ancora tante altre, in un intenso crescendo emotivo teso ad affermare che condividere storie è l’unico modo per raccontarne una molto più grande, la Vita.