Firenze ricorda Shakespeare: tutti gli eventi a giugno e luglio
Shakespeare Shaker è la rassegna estiva, tra giugno e luglio, tra Firenze e Scandicci, che la Fondazione Teatro della Toscana dedica a Shakespeare nel 400esimo anniversario della sua morte.
Il programma
Da mercoledì 8 a mercoledì 15 giugno, Teatro della Pergola, Firenze
(feriale ore 20.45, festivo ore 18.15; riposo lunedì)
Fondazione Teatro della Toscana
LEAR
di Stefano Geraci, Roberto Bacci
liberamente ispirato a William Shakespeare
Liberamente ispirato a William Shakespeare, regia di Roberto Bacci e drammaturgia di Stefano Geraci e dello stesso Bacci, Lear è una gigantesca metafora della condizione umana. Crudeltà, tradimenti, brama di potere, ambizione, sono giocati quasi a viso aperto, come se la vicenda di un re che divide il suo regno tra le figlie desse il via libera ai più bassi istinti, conducendo vittime e carnefici, usurpatori, folli e diseredati inevitabilmente, tutti, verso un finale di morte.
Lear qui lo interpreta l’attrice Silvia Pasello. Lear e non ‘Re’ Lear: non è un uomo o una donna, è semplicemente un essere umano, in un’interpretazione che riesce a trasmettere, senza forzature, sia elementi del maschile che del femminile. Con lei, su un palcoscenico attraversato da 7 sipari che, col loro continuo movimento, stabiliscono il perimetro del rapporto con il pubblico, gli altri sette attori si dividono altri due piani recitativi: i personaggi della storia e le maschere, pensate come servi di scena, testimoni attivi di quanto accade, ombre dei personaggi, ma anche sorta di spettatori autorizzati a stare sul palco, a vivere da vicino quello che accade, come fossero un collegamento emotivo con chi sta in platea.
“È il racconto del viaggio dell’anima malata di un Re”, spiega Roberto Bacci, “che si perde nella storia di un mondo che essa stessa ha creato, un mondo di ingiustizie, guerre, tradimenti. Lear è un personaggio che incarniamo ogni volta che, privi di una reale consapevolezza di noi stessi, ci affidiamo alle fragili, ambiziose e pericolose esistenze degli altri … E così, nudi ed indifesi, affrontiamo la tempesta della nostra e dell’altrui storia”.
Lo spettacolo, che ha debuttato con successo al Teatro Era di Pontedera, nell’ottobre 2016 sarà alle Olimpiadi del Teatro di Wroclaw, nell’ambito di Wroclaw Capitale Europea della Cultura 2016.
Martedì 14 giugno, ore 21.15, Teatro Studio ‘Mila Pieralli’, Scandicci
Coordinamento Teatro Come Differenza
(Arbus – Arte in Corso – EsTeatro – Isole Comprese – Sfumature in Atto)
presenta
IL RESTO È SILENZIO!
Il dramma del potere in Shakespeare
liberamente tratto da 5 opere di William Shakespeare
Cinque compagnie, sei registi, che lavorano da molti anni con il teatro nella Salute Mentale, si sono messi in gioco con il Coordinamento Teatro come Differenza, e dopo Borderline (2013), Reading (2014), Antologia del Nulla (2015, 2016), presentano oggi Il resto è silenzio – Il dramma del potere in Shakespeare. Ogni gruppo porta in scena l’estratto di un diverso dramma.
Arbus ha lavorato su Otello esplorando il tema del potere nelle relazioni Otello/Iago e Otello/Desdemona: potere che la mente dell’uomo ha sulla rappresentazione individuale della realtà e sulle conseguenze che questo può avere nelle relazioni affettive uomo/donna.
Arte in corso si è interrogato su Re Lear in cui si racconta la solitudine del potere determinata dalle sue stesse regole e dalle esigenze dinastiche della lotta alla successione.
EsTeatro contribuisce a questo ‘ritratto’ sul potere con la messa in scena di una rivisitazione originale tratta da Riccardo III dove si mette in risalto come la brama di potere possa arrivare a calpestare ogni etica e morale.
Su Amleto è invece incentrato il contributo di Isole Comprese. La vicenda del pallido principe che si sottrae a se stesso, vivendo le inquietudini del Castello di Elsinore nella propria mente, produce un corto circuito all’interno del teatro, tra fare ed essere.
Sfumature in Atto ha scelto, infine, di lavorare su La Tempesta, opera che in un certo senso apre e chiude tutto Il resto è silenzio, inquadrando le diverse interpretazioni del potere in una visione idealizzata della tempesta come potenza della natura che simboleggia la violenza degli uomini. A questo scenario assiste Prospero che, abbandonati i propri poteri magici, chiude lo spettacolo riflettendo sull’effimera illusione del potere stesso.
Sabato 18 giugno, ore 21.15, Cortile del Museo Nazionale del Bargello, Firenze
Fondazione Teatro della Toscana
Gabriele Lavia in
AMLETO
Lettura-commento
Una performance intima e coinvolgente per regalare al pubblico un viaggio nel profondo e perenne confronto tra “essere” e “non essere”.
Solo in scena, Gabriele Lavia diventa protagonista di un gioco infinito sulle possibilità della narrazione, della recitazione, della riflessione dotta. Un racconto ininterrotto della partitura shakespeariana, da quattrocento anni custode su carta della rivoluzionaria tematica dell’essere e delle molteplici sfaccettature di un tempo ancora incredibilmente attuale. Così, Lavia interpreta e narra tutti i personaggi coinvolti, da Amleto a Gertrude, da Claudio a Ofelia, entra nel loro animo, espone i loro intenti, le loro subdole intenzioni, come i capocomici di un tempo che spiegavano la parte agli attori immedesimandosi nei vari ruoli.
Un Amleto questo che ritorna dopo gli allestimenti scenici del ‘78, dell’81 e dell’84, ma esposto con digressioni, riferimenti storico-filosofici e riflessioni personali sul celebre testo, mettendo in scena la potenza poetica del teatro nel teatro. Con il continuo scambio di ruoli, Gabriele Lavia racconta le contraddizioni di un mondo oppresso da false certezze e di una realtà sfuggente e complicata da interpretare, per ricostruire la tragica storia del principe di Danimarca attraverso la più alta rappresentazione dell’animo umano: il dubbio.
Uno ‘scavo’ appassionato di un profondo conoscitore di Shakespeare, dello spirito dei personaggi, delle intenzioni dell’autore, del contesto storico e sociale. La parola è pulsante, vive nell’espressione intensa di Lavia, che entra nel vivo del ‘gioco’ del palcoscenico, in quello specchio fedele di una realtà sfuggente e difficile da interpretare, come ben sapeva Shakespeare, che ne ha fatto uno dei temi cardine del proprio teatro e, in particolare, di Amleto.
Mercoledì 29 giugno, ore 19-24, Teatro Studio ‘Mila Pieralli’, Scandicci
Fondazione Teatro della Toscana
IL LABIRINTO DELLE EMOZIONI
Un percorso emozionale per la città di Scandicci
a cura di Accademia dell’Uomo
a conclusione del corso I personaggi di Shakespeare: un guida all’intelligenza emotiva
Il Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, con la gestione della Fondazione Teatro della Toscana, è diventato anche un polo non convenzionale per la formazione umana, ospitando la sede dell’Accademia dell’Uomo. Un centro di sperimentazione che non riguarda solo il teatro (il Centro di Avviamento all’Espressione già svolge alla Pergola Corsi Informativi sul Metodo Mimico e il Corso biennale di Formazione per Attori ‘Orazio Costa’ in scena all’Acciaiolo con Romeo e Giulietta), ma soprattutto le possibilità creative e comunicative dell’uomo moderno.
L’obiettivo generale è il recupero e lo sviluppo di un naturale istinto espressivo, sia comunicativo che emotivo, attraverso e per mezzo di un vero e proprio training basato sul metodo Costa e sulle esperienze della Beyouman Academy di Iacopo Braca. Ci si allena a pensare con il corpo e a cercare di scoprire quali spazi e tempi siano necessari per conoscere e comprendere il sistema comunicativo, sia in relazione a se stessi che agli altri.
Il primo corso realizzato, I personaggi di Shakespeare: un guida all’intelligenza emotiva, si è incentrato sulle emozioni attraverso i personaggi del Bardo, per poi ritrovarne, verificarne e valutarne la valenza e la presenza nella società contemporanea, andando ad analizzare sia fisicamente che intellettualmente alcune esperienze che riflettono la complessità di gestire e controllare gli stati d’animo nel nostro quotidiano.
L’esito del corso è Il Labirinto delle emozioni che prevede l’apertura all’interno del Teatro Studio di stanze-luoghi, gestite dagli allievi dell’Accademia, con installazioni esperienziali che coinvolgeranno il pubblico e una passeggiata notturna per la città di Scandicci.
Da mercoledì 6 a lunedì 11 luglio, Castello dell’Acciaiolo, Scandicci
(6,7,8 e 11 luglio: ore 21; 9-10 luglio: ore 19)
Fondazione Teatro della Toscana
ROMEO E GIULIETTA
Romeo e Giulietta nella suggestiva messa in scena degli allievi del primo Corso Biennale di Formazione per Attori ‘Orazio Costa’ coordinati da Pier Paolo Pacini. Un profondo e intenso lavoro sui temi della tragedia shakespeariana, l’amore, la gestione dei conflitti, l’amicizia, fatto con entusiasmo, onestà, umiltà e consapevolezza dai 18 allievi del primo anno del biennio della scuola della Fondazione Teatro della Toscana. Questo all’interno di un progetto didattico che ha come obiettivo la formazione di attori di parola, in grado cioè di avere le capacità tecniche per recitare e interpretare un testo, senza certo escludere il fondamentale lavoro sul corpo, sull’immaginazione e sulla creatività interpretativa, che anzi sono esaltate dallo studio del Metodo Mimico di Orazio Costa.
Tre differenti cast, con attori sempre in scena su un palco a più livelli, si alternano nelle recite degli inestinguibili odi familiari, lo sferragliare delle spade, l’enfasi e il lirismo sentimentale senza paragoni dei sussurri d’amore di Romeo e Giulietta, il ballo intrecciato del caso e della malasorte, il sinistro operare dei veleni, le morti incrociate degli amanti. L’amore eleva le anime in cielo e la morte trascina i corpi sottoterra: il contrasto portante che rende il dramma sempre tragicamente attuale è quello tra un amore assoluto, di una purezza che proprio la sua brevità e il suo destino di morte rendono totale, e un odio altrettanto assoluto, in quanto cieco, in quanto ormai immemore delle ragioni della sua nascita.
Una prova non facile che gli allievi attori hanno affrontato con impegno e serietà, perseveranza e generosità, mettendo in gioco ognuno le proprie caratteristiche e i personali talenti, senza però mai dimenticare di fare parte di un gruppo.
Per cui, citando Shakespeare: “Ecco quello che la nostra scena vi offrirà in due ore. Se ascolterete con pazienza, la nostra fatica cercherà di compensare qualche mancanza”.
Venerdì 15 luglio, ore 21.15, Castello dell’Acciaiolo, Scandicci
Fondazione Teatro della Toscana
Gabriele Lavia in
OTELLO
Lettura-commento
Una tragedia ‘privata’, una parabola che parla di gelosia, scontro di civiltà, di razzismo ed emarginazione. Ma Otello è anche, grazie all’arcana creazione shakespeariana di un personaggio come Iago, l’inquietante cronaca di un malvagio condizionamento psichico, nel ritratto di un’Italia esotica e proverbialmente passionale.
Il fascino di quella che è, non senza ragione, una delle opere più famose di Shakespeare, consiste in buona parte proprio nella sua perfetta bipolarità, nel suo fatale strutturarsi attorno a due caratteri o, per dir meglio, a due enigmi esistenziali tanto diversi quanto complementari.
Gabriele Lavia, dopo gli allestimenti scenici del ‘75 (fu il suo debutto nella regia teatrale) e del ‘95, pensa a Otello come a una tragedia della mente, coi suoi fantasmi e i suoi simulacri, tragedia di anime reiette e dannate: da un lato il ‘Negro Otello’, discriminato antropologicamente come razza inferiore, mostruosa, bestiale, culturalmente come barbaro, metafisicamente come non eletto, privo di anima, creatura infernale, diavolo; dall’altro il ‘Bianco Iago’, a sua volta discriminato socialmente per gli insuccessi nella sua vita militare, moralmente represso, vittima di un puritanesimo eccessivo che proietta sul Moro tutto il ‘peggio’ che si porta dentro, con tormento.
Otello diventa così il dramma dell’Io diviso che vive con dolore la sua doppia identità di barbaro e di civilizzato. Otello è statuario, quasi totemico, alterna toni maestosi a impennate selvagge nei trasporti amorosi, la sua gelosia si rintana sotto il letto, plagiato da Iago, un groviglio di strazianti contraddizioni, che riesce nel difficile esercizio di rendere la fragile patetica credulità del ‘diverso’.
Mercoledì 20 luglio ore 21.15, Castello dell’Acciaiolo, Scandicci
TrentoSpettacoli
in coproduzione con E45 Fringe Napoli Teatro Festival 2013 – Fondazione Campania dei Festival
AMLETO?
uno spettacolo di Compagnia Macelleria ETTORE _ teatro al kg
con Stefano Pietro Detassis e Maura Pettorruso
disegno luci Alice Colla
organizzazione Daniele Filosi
testo e regia Carmen Giordano
con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo | La Corte Ospitale – Rubiera | ArTè – Teatro Stabile di Innovazione di Orvieto | Torre dell’Acquedotto – Cusano Milanino | Spazio Off – Trento.
Biglietti e informazioni
Gli spettacoli si terranno anche in caso di pioggia
Lear, Teatro della Pergola, Firenze
Platea Intero 18€ - Ridotto 15€
Palco Intero 15€ - Ridotto 12€
Il resto è silenzio – Il dramma del potere in Shakespeare | Teatro Studio ‘Mila Pieralli’, Scandicci
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Amleto, Cortile del Museo Nazionale del Bargello, Firenze
Intero 15€ - Ridotto 12€
Il labirinto delle emozioni, Un percorso emozionale per la città di Scandicci | Teatro Studio ‘Mila Pieralli’, Scandicci
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Romeo e Giulietta, Castello dell’Acciaiolo, Scandicci
Intero 10€ - Ridotto 8€
Otello | Castello dell’Acciaiolo, Scandicci
Intero 15€ - Ridotto 12€
Amleto? | Castello dell’Acciaiolo, Scandicci
Intero 10€ - Ridotto 8€
Riduzioni
Residenti Comune di Scandicci – possessori di ICard e eduCard (ad esclusione di Lear 8/15 giugno e Amleto 18 giugno), over 60, under 26, soci Unicoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana, possessori di Pergola Card.