Arturo Stàlteri alla Feltrinelli Red con Trilogy
Venerdì 31 gennaio Arturo Stàlteri, tra i pianisti italiani contemporanei più noti in Europa e storica voce di Rai Radio3, sarà alla Feltrinelli Red di Firenze a partire dalle ore 18.30 per presentare “Trilogy” (etichetta Felmay), il suo nuovo album uscito il 29 novembre. in quest’opera si è ispirato al numero tre, nei suoi numerosi significati: 11 brani in cui è assoluto protagonista con il suo pianoforte fatta eccezione per la partecipazione di Laura Pierazzuoli al violoncello e Federica Torbidoni al flauto in alcuni pezzi. L’incontro sarà moderato dal saggista e critico musicale Antonello Cresti.
“Trilogy” è anche un omaggio a Keith Emerson, del quale reinterpreta il brano omonimo, in una lettura per due pianoforti.
Il disco contiene un tributo a Napoli, il Trittico Napoletano: “Ci sono tre brani, uno ispirato a Domenico Scarlatti, uno al Vesuvio (da un’idea di Gianni Colini Baldeschi) e uno a Tony Esposito, del quale riarrangio “Rosso Napoletano”, in una versione per pianoforte, flauto e knotdrum”, spiega Stàlteri”
“Un'altra trilogia è quella dei “Trois Morceaux en forme de Pomme”, con il pensiero ai “Trois Morceaux en forme de Poire” di Erik Satie (nessun riferimento musicale, ma solo letterario): “Nei Trois Morceaux - continua il pianista - oltre a due brani in cui intervengono rispettivamente il violoncello e il flauto, c’è anche un omaggio alle figure di Brian Jones dei Rolling Stones, e di Anita Pallenberg, che fu sua musa e ispiratrice, prima di lasciarlo per Keith Richards (altra pietra rotolante)”.
Nel cd, inoltre, è presente un rarefatto brano dal titolo “Three Pianos” (tre pianoforti, di cui due a volte “trattati”) e l’immancabile tributo a J. R. R. Tolkien e alla sua trilogia “Il Signore degli Anelli”, con “Tre Anelli ai Re degli Elfi” per pianoforte e violoncello (versi tratti dal “Poema dell’Anello”).
“C’è anche una composizione ispirata al celebre ‘Trittico del Giardino delle Delizie’ - spiega il pianista - del pittore fiammingo del ‘500 Hieronymus Bosch, e una pagina pianistica suggerita dalle immagini delle tre principali divinità babilonesi: Anu, Enlil, Ea”.