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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Ataf: in gara Fs e i francesi Ratp, attesa per il ricorso dei tedeschi

In due a contendersi l'Ataf: Ferrovie delle Stato e Ratp che oggi controlla la tramvia fiorentina. Sullo sfondo il ricorso al Tar di Arriva che potrebbe far saltare il banco

Erano in sei, sono rimaste in due ad aggiudicarsi la gara per il controlla di Ataf: l’Ati composta da BusItalia (Gruppo Fs), Cap e Audioguidovie, e da Autolinee Toscane (controllata dalla francese Ratp). Se fosse un match calcistico si tratterebbe del derbissimo europeo Italia – Francia. Da una parte il numero uno di Fs, Mauro Moretti, dall’altra il presidente e direttore generale di un altro colosso del trasporto, Pierre Mongin. Due cordate, due offerte vincolanti. Escono di scena le altre 4 società che avevano partecipato alle operazioni di prequalifica del bando: il Gruppo Torinese Trasporti (Gtt Torino); Umbria Tpl e Mobilità Spa (Perugia); Tper Spa (Bologna); Sia Spa (Brescia, Gruppo Sab controllata dai tedeschi di Deutsche Bahn attraverso Arriva).

C’era molta attesa per l’apertura delle buste. E c’era chi pensava che nell’arco della giornata sarebbe stato proclamato il vincitore, chiudendo così un capitolo tormentatissimo lungo più di un anno. E invece no, tutto rimandato, anche se previsto dalla procedura. Le due società che hanno presentato l’offerta vincolante infatti hanno 10 giorni di tempo per presentare tutta la documentazione amministrativa che attesti, come sottolineato da una nota dell’Ata, i “requisiti autodichiarati in sede di prequalifica”. Una volta fornita la documentazione, si passerà all’apertura delle offerte vere e proprie, quelle cioè tecniche economiche. In sostanza la gara vera: chi riscuoterà più punti si porterà a casa l’azienda del trasporto pubblico fiorentino.

Ma c’è un però, grande come una casa. Gli inglesi di Arriva, controllati dalla tedeschi di di Deutsche Bahn, non si sono del tutto smarcati dal bando. Giorni fa hanno presentato ricorso al Tar della Toscana sul merito del bando. E non è difficile capire che questa mossa potrebbe far saltare il banco o comunque modificare radicalmente il quadro fin qui delineatosi. Si perché il Tar sarà chiamato ad esprimersi il 13 giugno, prima della possibile aggiudicazione. Non nel merito del ricorso ma sulla richiesta di sospensiva avanzata dai tedeschi. La procedura amministrativa infatti prima prevede la discussione sulla sospensione, poi, una volta accolta, che se accolta, la discussione vera e propria sul merito e quindi su eventuali infrazioni procedurali contenute sul bando. A questo va aggiunto un altro spada di Damocle pendente sulle sorti della gara: il ricorso di Fs. Qui il caso è diverso: Moretti, che qualche mese fa definì la gara “pazzesca”, per adesso non ha avanzato la richiesta di sospensiva. Ha preferito far andare avanti il bando pronto a giocare la carta del Tar qualora la gara non premiasse l’operazione della cordata italiana.

Tutto quindi è appeso ad un filo e gli scenari potrebbero stravolgersi completamente. La sospensiva di Arriva, le minacce di Moretti, il tutto ad un metro dalla bandiera a scacchi. Un traguardo che quindi potrebbe allungarsi nei mesi e non di poco. Se il Tar desse ragione agli anglo-tedeschi in teoria la partita sarebbe da rifare, ma in quel caso è probabile che i due contendenti rimasti produrrebbero una sorta di contro ricorso, visti lesi i diritti acquisiti. Nel caso invece il Tar si esprimesse in favore di Ataf, o meglio delle linea guida espresse nel bando, Moretti potrebbe ricorrere al tribunale nel qual caso non riuscisse ad tagliare per primo il traguardo. Il 18 giugno quindi, il giorno che in teoria la partita dovrebbe concludersi, potrebbe svuotarsi di significato. L’impressione ad oggi, visti i pesi massimi in campo e gli interessi in gioco, è che alla fine saranno i tribunali a dire chi dovrà sedersi sul posti guida degli autobus.
 

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