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Economia

Turismo: numeri record per la Toscana

Le imprese del settore sono aumentate del 21,5% in otto anni

Il numero dei posti letto in Toscana è cresciuto fra il 2010 (anno di maggior impatto della crisi economica) e il 2018 del 9,1% passando da 520.000 circa a oltre 565.000. Il numero di imprese è cresciuto del 21,5% passando da 13.300 a 16.200 circa mentre la dimensione media di ogni struttura è scesa da 39 a 35 posti letto.

È questa una fotografia del sistema dell'accoglienza toscano stilato su un report degli uffici regionali dell'assessorato alle attività produttive e turismo della Regione Toscana prendendo in considerazione i dati ufficiali dall'anno 2010 all'anno 2018.

"Questa sintetica e utilissima analisi dei dati, per i quali ringrazio gli uffici per il lavoro svolto – commenta l'assessore Stefano Ciuoffo – fornisce una visione dello sviluppo dell'offerta ricettiva della nostra regione al netto degli appartamenti utilizzati ai fini turistici, ed è interessante perché coglie, indirettamente, la consistenza numerica, anche se non finanziaria, degli investimenti nel settore. Un settore che si sta trasformando radicalmente e che sta vedendo una rarefazione dei due e una stella con il fenomeno dell'incremento di tutto ciò che è offerta extralberghiera. Che rispetto all'alberghiero e ai campeggi (settori conosciuti e "certificato" da anni) viene stimolato sicuramente da una domanda che chiede un rapporto diverso fra gestione della struttura e turista che implica uno stravolgimento d el concetto di accoglienza e del sistema urbano delle nostre città. L'analisi in dettaglio fornisce elementi di riflessione molto precisi sulle dinamiche di crescita in questi anni che è bene mettere al centro del dibattito comune tra istituzioni pubbliche e operatori del settore".

Ecco i dati cui si riferisce l'assessore: dal 2010 al 2018 gli alberghi diminuiscono sia in numero (-7,1%) che in posti letto (-2,5%); crescono le altre strutture alberghiere (RTA e Residence) (+8,6% in numero e +7,3% in posti letto); stabili sostanzialmente i campeggi e i villaggi turistici (+0,9% in numero +2,7% in posti letto); si assiste ad una esplosione della ricettività extralberghiera di civile abitazione (+47,1% in numero e +27% in posti letto) segnando anche una frammentazione ulteriore di questa offerta. Si tratta di affittacamere, alloggi e B&B, Residenze d'epoca, Case Appartamenti Vacanze (che rappresentano la componente principale in numero di posti letto offerti), Ostelli e Case per Ferie. E, infine, crescono fortemente gli agriturismi (+10,4% in numero ma ben +40,5% in posti letto).

In termini di quota le forme tradizionali di ricettività perdono peso e rilevanza (calcolo su posti letto): Alberghi 29,3% nel 2018 e il 32,8% nel 2010; Altre forme alberghiero 6,6 % nel 2018 e il 6,7 % nel 2010; Campeggi 32,4% nel 2018 e il 34,4% nel 2010; Extralberghiero 18,5% nel 2018 e il 15,8% nel 2010; Agriturismo 13,3% nel 2018 e il 10,3% nel 2010.

Mentre il mondo non alberghiero/aria aperta passa da poco più di un quarto nel 2010 a quasi un terzo nel 2018.

Per il settore alberghiero nello specifico: diminuiscono fortemente gli alberghi a 1 e 2 stelle (-15% e -19% rispettivamente); diminuiscono di quasi 100 strutture anche gli alberghi a 3 stelle (-6,8%); questa diminuzione non viene compensata né dall'aumento dei 4 stelle (23 strutture in più pari al 5%) né dall'aumento dei 5 stelle (19 strutture in più pari al +37,3%) che testimoniano, comunque, di un interessante rapporto con una domanda di livello alto e lusso. Complessivamente nel periodo 2010/2018 il numero degli hotel diminuisce di quasi 200 strutture passando da 2732 a 2538.

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