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Toscana in crisi di olio, aziende in difficoltà e settore in ginocchio per la mosca

La Regione chiede finanziamenti nazionali: “Calo di produzione innegabile ma preserviamo il prodotto. Sostegno forte alle aziende”

 Ci saranno perdite di mercato e di fidelizzazione del cliente a vantaggio di oli del sud Italia o di paesi come Tunisia, Grecia e Spagna. La Regione chiede lo stato di calamità naturale con l’obiettivo di ottenere una “esenzione contributiva, per un anno, per le aziende”. La Toscana parla per voce del presidente della commissione Agricoltura, Loris Rossetti (Pd). L'informativa della Giunta sulla gravissima crisi che sta attraversando il settore dell’olivicoltura toscana colpito dalla Bactrocera oleae, meglio nota come mosca dell’olivo, conferma il quasi annullamento della produzione. Saltate rassegne storiche dell'olivicoltura toscana.

 “Il momento è difficile. Il calo della produzione innegabile e come istituzione abbiamo l’obbligo e il dovere di sostenere il settore, accompagnarlo in questa fase che è transitoria perché causata da un evento eccezionale” ha detto Rossetti ed ha aggiunto “La richiesta di calamità naturale che la Giunta si appresta a fare, propedeutica ad ogni richiesta di attivazione fondi è una misura urgente e necessaria. L’attività di comunicazione peraltro già avviata in Toscana a sostegno dell’olivicoltura, deve essere ancor più incentivata per accompagnare il settore e per marcare la nostra vicinanza alle aziende”.

 Inverno mite, ma soprattutto un’estate raramente sopra i 30 gradi hanno agevolato il proliferare del parassita che ha infestato le colture a partire dai mesi estivi e le generazioni successive hanno completato il lavoro in autunno. “Stiamo assistendo ad un quasi annullamento della produzione. Alcune zone della Toscana, dove normalmente la mosca non era mai arrivata, sono in ginocchio e le conseguenze si ripercuoteranno sull’intera filiera”.

 “Si ferma una buona parte di economia della Toscana” non sono più previsioni. “Da parte nostra, come Regione e Consiglio, abbiamo l’obbligo e il dovere di sostenere la produzione e le aziende. È importante mettere in campo una forte campagna di informazione e comunicazione per spiegare che la fase è sì difficile, ma transitoria. Causata da un evento eccezionale. Non è in discussione il prodotto”.
 Un precedente nel 2008 in Sicilia. Sulla scorta poi di quanto avvenuto nel 2008 con il proliferare della peronospora (tra le più gravi malattie della vite) che spinse la Regione Sicilia, particolarmente colpita, a chiedere una legge speciale per indennizzare le aziende, Rossetti ha annunciato una “mozione della commissione. Un atto che potrà sicuramente rafforzare la Regione in sede di conferenza Stato Regioni anche considerando che la Toscana non è la sola a soffrire della mosca. Lazio, Umbria, Marche ed Abruzzo hanno subito danni notevoli”.

“Il danno è enorme e le misure che possiamo mettere in campo rischiano di non essere sufficienti a salvaguardare l’esistenza di molte aziende che probabilmente non riapriranno”, ha detto Aldo Morelli (Pd). “Le conseguenze sul piano idrico-forestale, ambientale e del territorio sarebbero drammatiche. Dobbiamo sostenere e rilanciare qualsiasi iniziativa con estrema decisione”, ha concluso.

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