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La decisione

Superbonus, salta la proroga. Nibbi: “A Firenze mille cantieri a rischio”

La stima comprende tutti quelli della Città Metropolitana. Ultima spiaggia nel Decreto Milleproroghe

“Non abbiamo i numeri ufficiali ma almeno mille cantieri tra Firenze e provincia sono a rischio”. A lanciare l'allarme è Renzo Nibbi della Confartigianato di Firenze. La mancata proroga del decreto Superbonus 110% sancita ieri dalla decisione del senato, rischia di far passare un Natale con la paura a tanti fiorentini: mille cantieri, significano infatti migliaia di lavoratori. In tutta la Toscana invece in cantieri a rischio sarebbero ben tremila.

Cosa cambia

Dopo il "no" della commissione Bilancio del senato, venerdì 22 è atteso il voto di fiducia. Se passerà, verrà poi approvato definitivamente entro il 31 dicembre. “Dal primo gennaio 2024 – spiega Asmaa Gacem della società Alpha - il superbonus verrà ridotto all’aliquota del 70 per cento. E non potrà godere dello sconto in fattura. Questo comporterà che le famiglie, per poter accedere al beneficio fiscale, dovranno anticipare totalmente le spese per i lavori di efficientamento energetico e sismico. Potrà così accedere ai benefici fiscali soltanto chi ha le disponibile economiche sufficienti e rilevanti, escludendo completamente chi ha beneficiato fino ad oggi di più del bonus, vale a dire le famiglie che si trovano in una situazione di povertà energetica ed economica”. 

Si spera almeno in una proroga di tre mesi

Nei giorni scorsi Cna Toscana e Confartigianato Imprese Toscana avevano proposto una proroga di almeno tre mesi, per i cantieri nei condomini. Una proroga che metteva il paletto di aver realizzato, al 31 dicembre 2023, almeno il 60% dell’intervento globale. In parlamento c'è chi 'apre', ipotizzando un rinvio di tre mesi per i cantieri che hanno raggiunto almeno il 70 per cento dei lavori. “Mi aspetto si trovi il modo di portare avanti almeno i cantieri iniziati – afferma Pierluigi Banchetti dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili di Firenze - altrimenti ci saranno grandi criticità. L'edilizia rischia un gravissimo contraccolpo”. 

Ultima carta il Milleproroghe

L'ultima speranza per tante imprese resta il Milleproroghe, il decreto del consiglio dei ministri utilizzato solitamente per risolvere disposizioni urgenti entro la fine dell'anno. “È un nodo sul quale al governo stanno lavorando – sottolinea Nibbi – e per il quale auspichiamo in una soluzione che tuteli le imprese. Con una riduzione del beneficio al 70 per cento, gli effetti economici sono devastanti. Questo va poi a incidere sui crediti incagliati. Se i lavori vengono bloccati, è un grosso problema. Ci vuole una proroga di almeno 3 mesi. E almeno per i condomini. Un cantiere che ha superato il 50 per cento della sua realizzazione, è un cantiere che non è fermabile”. 

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