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Economia Centro Storico

Centro storico: stop di tre anni a nuove aperture alimentari e di somministrazione, più tutele contro la mala-movida

Approvata in giunta la delibera che proroga il regolamento Unesco. Ampliate le strade con disciplina specifica e introdotti nuovi limiti. Bettarini: “Aggiornamenti importanti e utili alla vivibilità del centro”

Palazzo Vecchio ha deciso di prorogare per altri tre anni il regolamento “Misure per la tutela e per il decoro del patrimonio culturale del Centro Storico Unesco” introdotto nel 2016 e rinnovato l’ultima volta nel 2020. Nelle intenzioni del sindaco Dario Nardella e dell’assessore al commercio e alle attività produttive Giovanni Bettarini non c’è però soltanto la proroga delle misure già applicate ma anche un adeguamento e un potenziamento delle restrizioni e delle sanzioni per salvaguardare il centro e la sua vivibilità per i residenti.    

“Non solo confermiamo il blocco delle licenze ma interveniamo sulle difficoltà emerse in questi ultimi anni” ha detto Bettarini che ha ricordato come grazie al regolamento Unesco il trend delle attività alimentari di commercio e di somministrazione in centro storico è diminuito sensibilmente sia in termini di consistenza assoluta che di nuove aperture: se nel decennio 2005/2015 si erano infatti complessivamente più che triplicati, negli anni a noi più vicini bar e ristoranti sono rimasti stabili e sono leggermente diminuite le attività alimentari.    

Affitti brevi: verso la regolamentazione 

“Abbiamo fatto una ricognizione completa su questo regolamento e una riflessione relativa al sistema dei controlli  - ha aggiunto Bettarini – e abbiamo deciso di confermare lo stop e procedere ad alcuni adeguamenti ampliando le strade da sottoporre a disciplina specifica, inserire nuove misure a contrasto del consumo di alcol e a tutela della qualità della vita dei residenti e altri adeguamenti utili alla vivibilità del centro”.    

La delibera, che adesso sarà portata all’attenzione del Consiglio comunale, prevede il rinnovo per altri 3 anni del divieto di insediamento di nuove aperture di attività di somministrazione di alimenti e bevande e attività di commercio al dettaglio in sede fissa di generi alimentari e di attività artigianali o industriali di preparazione o vendita di prodotti del settore alimentare, oltre al divieto del trasferimento di attività esistenti dall'esterno all'interno del centro storico patrimonio mondiale Unesco.    

Ma, se il Consiglio comunale darà il suo ok, saranno aggiunti al regolamento alcuni adeguamenti. In primis aumenteranno le strade da sottoporre a disciplina “specifica” nel segno di una vocazione commerciale “storica” da consolidare e tutelare (accanto a Ponte Vecchio, via Tornabuoni, via Maggio, via dei Fossi, Lungarno Corsini e le piazze di Santa Trìnita, degli Antinori e dei Frescobaldi viene proposto l’inserimento di via della Condotta, via Martelli, via dei Servi e Borgo San Jacopo).    

Poi, per contrastare il consumo di alcolici e tutelare la qualità della vita dei residenti, è stato deciso di introdurre - a fianco del divieto di vendita di alcolici finalizzata ad un consumo che avvenga fuori dall’esercizio e oltre l’area attrezzata per il consumo sul posto dalle 21 alle 6 - il divieto di svolgere attività di somministrazione direttamente su suolo pubblico o da sporti prospicienti la pubblica via. Inoltre vengono introdotti l’obbligo di sistemi di accesso regolamentato attraverso documento o badge per i magazzini di custodia e deposito per conto terzi e ulteriori limiti per evitare che la somministrazione dentro i locali possa trasformarsi in attività di pubblico spettacolo. Infine viene potenziato il sistema sanzionatorio, con provvedimenti più severi che, in caso di reiterazione del mancato rispetto delle norme in materia di alcol, vanno da una sospensione minima dell’attività per 5 giorni, che diventano 10 alla seconda reiterazione e 15 dalla terza in poi. 

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