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Economia

Sanità, under 30 cinesi a Prato a rischio diabete

Ateneo e consolato lavorano ad ambulatori e video su Wechat

A Prato il 40% dei cinesi con meno di 30 anni è prossimo al diabete. A lanciare l'allarme è stato oggi il professore Pietro Amedeo Modesti, del dipartimento di Medicina interna sperimentale e clinica dell'Università di Firenze, presentando in città, nella sede della Fondazione Opera Santa Rita, il master di primo livello sull'accoglienza dei migranti. 

Sarà proprio nei locali dell'Opera Santa Rita che si terranno i corsi per la formazione di figure professionali che dovranno  essere in grado di sostenere chi scappa dalla guerra, dalla fame o che sia in cerca, comunque, di condizioni di vita migliori. Il docente universitario ha palesato la volontà col master e non solo di voler diffondere un'educazione anche a stili di vita più salutari fra i migranti. Con una focalizzazione, alquanto preoccupata, sul principale insediamento migrante presente in città.
 
 "Dobbiamo agire con un'ottica che guarda al futuro- ha spiegato Modesti, nel corso di una conferenza stampa-. Con i cittadini cinesi a Prato abbiamo avuto un intervento svolto dall'interno della comunità: abbiamo messo dei centri di prevenzione con la collaborazione del consolato e da questi centri di prevenzione è venuta fuori una realtà che non conoscevamo, che è simile a quella che c'è in India, in Cina con incidenze di diabete molto alte". Il problema di fondo, ha assicurato Modesti, "è che queste persone sono estranee al sistema sanitario, ma attraverso le nostre ricerche abbiamo osservato come circa il 40% di loro con meno di 30 anni sia in una fase definibile di pre-diabete. La domanda da porsi allora è: cosa accadra' loro nei prossimi 15 anni?". 

L'idea sulla quale sta lavorando l'università di Firenze è di rilanciare la collaborazione col consolato cinese a Prato, installando degli 'ambulatori di prevenzione', direttamente nel quartiere ribattezzato Chinatown, che raccoglieranno le segnalazioni sul rischio di patologie croniche, da trasmettere successivamente al sistema sanitario, attraverso le Asl. In parallelo, una campagna di sensibilizzazione sugli stili alimentari si sta muovendo con la divulgazione di video in lingua cinese, inviati su We Chat, l'applicazione simile a WhatsApp che spopola fra i cittadini dell'ex Impero celeste. 

  "Allora- è stata la chiosa di questo ragionamento da parte di Modesti-, l'attenzione deve essere diversa rispetto all'approccio abituale al tema migranti. Noi abbiamo dei centri di accoglienza in questo momento in Italia, dove i richiedenti asilo aspettano l'esame della domanda da rifugiato e possono inserirsi nella nostra società". Un'occasione d'oro per un intervento pedagogico sui migranti, che vedrà protagonisti proprio gli operatori che verranno formati dal master in questione: "Usiamo questo periodo per comunicare loro dei messaggi diversi- ha suggerito-. In parte ci penserà la pubblicità diffondendo la magrezza, lo sport, tutti questi messaggi positivi, e ci vorranno degli anni. Però, in parte dovranno essere creati dei soggetti che diffondano questi concetti all'interno delle loro comunità". L'auspicio delle istituzioni è che tale risposta potrà giungere proprio dai corsi del master che cominceranno il prossimo 14 novembre e intersecheranno lo studio di 3 contesti (normativo, geopolitico, oltre al gia' menzionato tema sanitario) con un'attività di tirocinio. (Agenzia Dire)

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