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Economia

Scandalo olio extravergine, il presidente Rossi invita il NYT in Toscana

"Siamo pronti, anche domattina, ma chiediamo l'impegno, quando si saranno resi conto di come lavoriamo, che ritirino quanto hanno pubblicato"

"Noi siamo talmente tranquilli e sereni sull'olio toscano che invitiamo formalmente l'autore del fumetto sul New York Times online a venire in Toscana, a vederla e a vedere come si fa il nostro olio". Così il  presidente della Regione, Enrico Rossi, dopo le accuse lanciate dalla testata a stelle e strisce sull'olio italiano.

"Sono certo – aggiunge l'assessore all'agricoltura, Gianni Salvadori – che l'autore o gli autori di quelle vignette non conoscono la Toscana, per questo diciamo che li invitiamo a conoscere la produzione toscana che è di alta qualità, lo facciamo formalmente. Siamo pronti, anche domattina, ma chiediamo l'impegno, quando si saranno resi conto di come lavoriamo, che ritirino quanto hanno pubblicato."
Le vignette pubblicate dal New York Times online, peraltro, non parlano mai di "olio toscano".

LA VIGNETTA  DENUNCIA DEL QUOTIDIANO STATUNITENSE
"Il solo  riferimento – si puntualizza in Regione - è dato da una disegno che ricorda la torre di Pisa che, grazie all'animazione delle vignette,  si trasforma in un minareto. Ma quell'immagine è evocativa dell'Italia – si precisa  – e non fa riferimento all'olio toscano, che peraltro, come denominazione è garantito da una Igp, ossia un'indicazione geografica protetta, che è una  denominazione di qualità  dell'Unione Europea."

La denominazione di origine più importante della Toscana è "l'olio extravergine di oliva Igp Toscano" (circa 35 mila quintali/annata 2012), seguita dalla "Dop Chianti Classico"  con circa 2 mila  quintali, dalla Dop "Terre di Siena", la  Dop Lucca  e  la Dop Seggiano, registrata di recente. Vi sono poi dai 7 ai 10 mila quintali, a seconda delle annate,  di olio certificato "biologico" "Sia la Igp, indicazione geografica protetta, che le Dop, denominazione geografica protetta – spiega l'assessore Salvadori – indicano qualità certificata e origine certa, sono concesse dall'Unione Europea dopo un lungo e rigoroso percorso e danno la garanzia assoluta del fatto che si tratta di oli prodotti in Toscana, con olive toscane e con procedimenti garantiti. Discorso analogo per il biologico."

"La Toscana – sottolinea il presidente  Rossi  – ha sempre lavorato per valorizzare la qualità dei suoi prodotti ed è stata  fra le prime ad ottenere, fin da metà anni '90, il riconoscimento europeo dell'Igp, seguito poi dalle varie Dop. Ai consumatori americani diciamo che sull'olio toscano stiano tranquilli, peraltro il 70% dell'olio toscano Igp è esportato proprio negli Usa. La qualità però deve avere un giusto prezzo, se un olio costa pochi dollari o pochi euro deve mettere in sospetto il consumatore accorto."
 

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