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Economia

Firmato l'accordo per le auto elettriche in centro: dubbi sui costi

Il sindaco di Firenze ha firmato un accordo per portare le auto elettriche in centro dal 2016. Uno studio britannico evidenzia il differenziale tra i costi di benzina ed elettrico

Auto elettriche e centro storico di Firenze si incontreranno presto. Non subito, intendiamoci. All’incirca tra poco meno di 5 anni. Il D-day è fissato nel 2016; non proprio dietro l’angolo ma si sa, il tempo è un concetto relativo, personale. Spesso l’unità di misura abita le scelte, le situazioni, volute o imposte, a seconda se queste sfiorino le persone o le tocchino nel vivo. Così per molti fiorentini cambierà poco, per altri sarà determinante. L’ecopass andrà ad incidere su coloro che per motivi commerciali o di lavoro gravitano all’interno della cinta del centro. Dal 2016 chiunque vorrà entrare nell’area storica dovrà munirsi di un mezzo elettrico. Attenzione: entrare non passare, infatti tutti a coloro che saranno sprovvisti della propulsione a corrente l’accesso sarà inibito, vietato.
E’ un progetto su cui l’amministrazione ed il sindaco Matteo Renzi stanno puntando molto e che stanno portando avanti con decisione. La corsa è avviata, non si torna indietro. Tutto rientra in un’unica filosofia: la definizione materiale della green city. Pedonalizzazioni, piano strutturale a volumi zero, recupero energetico attraverso le pescaie sull’Arno, la nuova concezione del parco delle Cascine, case costruite con criteri di classe A ed infine l’imput verso il trasporto elettrico. Qualcosa è già stato fatto, molto è ancora da metter in piedi e da valutare. Tuttavia la strada sembrerebbe tracciata.( DOVE SONO LE COLONNINE)

INTESA - Tanto che questa mattina Renzi ha firmato un protocollo d’intesa con la Renault e la Nissan. Un accordo, firmato dal sindaco Matteo Renzi, da Jacques Bousquet, presidente di Renault Italia, e da Andrea Alessi, amministratore delegato di Nissan Italia, che vedrà i protagonisti collaborare su temi e attività volti all’introduzione e all’utilizzo dei veicoli elettrici, come per esempio l’aumento delle colonnine di ricarica e l’incremento del car e del van sharing elettrico. Il protocollo firmato prevede anche la promozione dei veicoli elettrici presso gli hotel, l’introduzione di politiche pubbliche locali per promuovere l’acquisto e l’utilizzo dei veicoli elettrici (per esempio con ‘finestre’ agevolate per chi effettua carico e scarico con mezzi elettrici, con l’apertura alle due ruote elettriche di zone pedonali di tipo B, con gli incentivi economici all’acquisto); la possibilità di convertire la flotta di veicoli pubblici in mezzi di tipo elettrico; la sensibilizzazione dei temi legati alla sostenibilità e al risparmio energetico presso l’opinione pubblica.

“La città di Firenze – ha dichiarato questa mattina il sindaco Renzi – sta investendo molto su una visione innovativa legata all’ambiente, alla green city. Tutte avrà un senso quando riusciremo a coinvolgere anche trasporto, sia pubblico che privato. Per quello privato, noi da qui al 2016 vogliamo arrivare, ad un sistema in cui l’elettrico avrà una corsia preferenziale. Oggi a Londra, Milano, per entrare bisogna pagare. Invece che pagare il Comune noi pensiamo sia più giusto versare un tributo all’ambiente, e cioè avere le auto elettriche che saranno immesse nel mercato 2012”.  “Vogliamo fare della mobilità elettrica – ha affermato Bousquet – una soluzione di mobilità concreta, reale e diffusa in ambito urbano. Il protocollo d’intesa è per Renault una tappa molto importante nel nostro progetto. Firenze è uno scenario ideale per la mobilità a zero emissioni”. Sulla stessa linea d’onda anche Andrea Alessi: “Firenze è un’importante capitale mondiale della cultura e dell’arte, un contesto ideale per sviluppare un progetto di mobilità innovativa; il protocollo d’intesa di oggi è un passo significativo, che ci permette di offrire il know how tecnologico di Nissan per contribuire a un reale miglioramento dell’ambiente anche in Italia”.

Fin qui tutto bene. Chiaro capire come per l’ambiente la soluzione elettrica apporti sostanziali benefici alla salute: meno inquinamento atmosferico ed acustico tanto per citare alcuni capitoli decisivi per migliorare la vita nei centri urbani. Certo le case automobilistiche dovranno trovare il sistema di far durare più a lungo le batterie delle vetture e le società si dovranno interrogare su come fare a smaltirle, o meglio riconvertirle e possibilmente recuperarle (ed anche questo è un capitolo decisivo dell’elettrico).  Quindi, se parliamo di ambiente e salute, confrontando l’oggi con il futuro prossimo, non c’è gara. “Riducono CO2 – ha continuato il primo cittadino fiorentino – evitano di far spendere tanti soldi sia per l’alimentazione sia per la manutenzione e possono essere uno strumento che valorizza la visione ambientale per le città”.

PREZZI - Tutto vero? I pareri sono discordanti, almeno sotto specifici punti di vista. Se per esempio analizziamo la cosa prendendo in considerazione l’aspetto economico, le cose si complicano ed i tempi si allungano. Dalla sintesi di uno studio britannico commissionato dalla Low Carbon Vehicle Partnership (Lcvp), come riporta Il FattoQuotidiano.it, emerge che il prezzo dell’elettrico non potrà competere con quello dei motori a benzina o diesel almeno fino al 2030. Si parla di soldi. Quali? Quelli legati all’acquisto ed al mantenimento delle vetture elettriche. Talmente più alti per ora che la situazione non muterebbe neppure se il costo del carburante raggiungesse i 4 euro al litro. E’ sempre il medesimo studio che definisce per adesso l’elettrico un prodotto di nicchia.
Per Greg Archer, un dirigente della Lcvp, il nodo sta tutto nelle batterie: finché le case produttrici non abbatteranno il costo delle potenti “pile”, il cuore della vettura, questo settore del mercato rimarrà inchiodato agli attuali livelli commerciali. I tempi previsti per mettere a regime questa grande rivoluzione sii aggirano attorno a 15 – 20 anni.  
La via possibile, l’unica per adesso praticabile, sembrerebbe quella degli incentivi, ma con dei paletti precisi. La via per adesso non passerà dagli enti locali. E’ il Parlamento che ha in mano la palla, la discussione dovrà svolgersi lì. In fase di discussione, infatti, c’è una legge che abbatterebbe i costi delle vetture di almeno il 15%. “Noi come Comune – ha sottolineato Renzi – non possiamo permetterci di dare 6-7 mila euro di incentivo ai singoli cittadini. Però possiamo iniziare a contribuire abbassando i prezzi, iniziando noi ad investire sulle flotte pubbliche, su chi si muove in città per il lavoro ed anche a dare qualche permesso in più per il carico e lo scarico coloro che andranno su mezzi totalmente elettrici”.
 

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